Il Litorale • 19/2019
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ANNO XIX - N° 19 - 1/15 NOVEMBRE 2019 Il Litorale Pag. 11
dell’effetto cumulo ma la cosa
non sembrò preoccupare gli inter-
locutori locali. Qualcuno fu capa-
ce di dire “queste verifiche anda-
vano richieste durante la procedu-
ra che portò all’autorizzazione”.
Ipocrisia allo stato puro, visto che
il Comune di Anzio, caso unico al
mondo, ha ritenuto di trattare il
problema con la procedura della
“chetichella”. Alle varie fasi della
Conferenza dei servizi le associa-
zioni non erano presenti e nessu-
no fece notare che quella centrale
non poteva essere autorizzata in
quella ubicazione e la centrale
venne autorizzata.
Questo assunto è tanto vero che,
in due circostanze del tutto analo-
ghe, i rappresentanti dei cittadini
erano presenti durante l’iter di
approvazione, fecero presente
quello che non fu fatto presente
per la centrale della Spadellata e
quei due impianti “non sono stati
autorizzati”. Due pesi, due misure
e due diverse bilance. Qualcuno
ha sbagliato? Non possono essere
gli abitanti a pagare il conto. Il
Presidente Cacciatore si è impe-
gnato ad indagare nel merito ed a
farlo in modo formale e cioè con
l’invio di un’istanza all’Assesso-
re responsabile Valeriani ed al
RUP affinché si faccia chiarezza.
La sicurezza dei cittadini non può
essere barattata con il pur lecito
guadagno di un’impresa.
Sergio Franchi
La politica è spesso un tramite
perverso che trasforma i rappre-
sentanti in detentori del potere e
piccoli frustrati cittadini in arro-
ganti amministratori. Non è il ca-
so di Marco Cacciatore, il Presi-
dente della X Commissione della
Regione Lazio, quella che si oc-
cupa anche di rifiuti. Una delega-
zione di Uniti Per l’Ambiente
composta da Costanza Fabiano,
responsabile del Settore Operati-
vo e Marco Mandelli del Gruppo
Tecnico-Scientifico, lo hanno in-
contrato il 14 ottobre per discute-
re del progetto Biogas di via della
Spadellata ma non solo.
L’incontro di un rappresentante
della Politica Regionale con asso-
ciazioni qualificate dovrebbe es-
sere la regola, il prosieguo di un
incontro che è nato al momento
della campagna elettorale e cioè
quando il rapporto fra elettore ed
eletto diventa quasi intimo, ma
troppo spesso non è così perché
quel rapporto diventa fortemente
labile dopo che l’elezione è avve-
nuta. A prescindere dal partito di
cui è parte, diamo a Marco Cac-
ciatore quello che gli compete e
cioè la disponibilità a mantenere i
rapporti con la gente senza troppe
difficoltà burocratiche. Materia
dell’incontro: controllare se la
centrale di via della Spadellata
rappresenti un pericolo per gli
abitanti e, in caso che questa ipo-
tesi sia verificata, intervenire di
conseguenza. Non è una questio-
ne facile ma è una questione che
richiede una soluzione, se la sicu-
rezza della gente ha un valore per
le istituzioni. L’incontro con il
Presidente è durato oltre un’ora e
non si è limitato a trattare il pro-
blema della centrale ma ha tocca-
to anche il problema più ampio
dei rifiuti che di quella centrale
costituiscono la ragione racconta-
ta ma certamente non percepita.
Non per niente si è parlato di
compostaggio e cioè di quella
pratica virtuosa, semplice e gra-
tuita che, se posta in essere in
modo generalizzato renderebbe
inutile la realizzazione di centrali
come quella di via della Spadella-
ta. Anche se resta amletico il que-
sito: le centrali che producono
biometano sono strumenti utiliz-
zati per smaltire rifiuti oppure
semplicemente metodi per pro-
durre un gas di cui nessuno ha bi-
sogno e che serve solo per gene-
rare i guadagni che gli incentivi
statali elargiscono? Considerando
il modo quasi insignificante con
cui questo tipo di impianti incido-
no rispetto alla produzione di ri-
fiuti organici e biomasse ne con-
segue che quella centrale e questo
tipo di centrali servono solo a fa-
re guadagni e se, per farlo, metto-
no anche a rischio la vita della
gente allora la cosa non è accetta-
bile e non potrà mai essere accet-
tabile.
Molte persone sono convinte che
l’impianto della Spadellata sia
stato costruito contro le norme
che regolano la sicurezza degli
abitanti e pertanto esso non può
entrare in funzione. Le associa-
zioni che credono a questa ipotesi
chiedono da sempre, da prima
che milioni di euro venissero in-
vestiti, di accertare che quell’im-
pianto possa essere inserito in
quell’ambiente. Lo hanno fatto
con la richiesta di uno studio epi-
demiologico e fu risposto che
questo tipo di studi si fa “dopo”
che i danni siano stati causati e
non prima. Si è suggerito di veri-
ficare il suo inserimento alla luce
Il presidente dela X Commissione della Regione Lazio Marco Cacciatore ha ricevuto Uniti Per l’Ambiente e promesso verifiche
Sulla Biogas verranno fatti controlli
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