Il Litorale • 21/2019
Pagina 10 di 56
Pag. 10 Il Litorale ANNO XIX - N° 21 - 1/15 DICEMBRE 2019
Apprendo da organi di stampa
che per la “difesa della costa” ci
siano diverse azioni in campo da
parte dell’amministrazione...
La prima è quella di chiedere alla
Regione Lazio la ripresa delle in-
stallazione dei pennelli a comple-
tamento del progetto originario.
In effetti i soldi per continuare
questa mastodontica opera che or-
mai si trascina stanca attraverso i
secoli (durante i quali pare che
qualche altra soluzione più per-
formante e meno invasiva sia sta-
ta adottata in qualche altra parte
del mondo, e pare pure che fun-
zioni) sono stati previsti nel “Pro-
gramma generale per la difesa e
la ricostruzione dei litorali e del
quadro degli interventi prioritari
per il 2019-2021” della Regione
Lazio. Precisamente 2.300.000
euro. Con cui difficilmente si
chiuderà tutto il sistema di pen-
nelli (scogliere) e non si sa nem-
meno quando da qui al 2021 ver-
ranno erogati. Opera fortemente
criticata da diverse associazioni
cittadine, da Goletta Verde, dal
WWF e anche da noi del M5S. In
campagna elettorale, quando noi
esprimevano dubbi sia sull’an-
nuncio della subitanea ripresa dei
lavori (non completamento) i cit-
tadini hanno storto il naso...prefe-
rendo le promesse elettorali dei
Regionali... facili facili... e come
si può notare sono passati due an-
ni e dei lavori nemmeno l’om-
bra!!! Ma.... Questa opera non
mette in sicurezza un bel niente.
Al limite è un vano tentativo di
fermare il consumo di arenile. Per
sicurezza della costa occorre ri-
volgersi a terra. Non a mare. E a
terra c’è Il progetto di Acqua del
Turco. E vedremo le opere che ne
scaturiranno, partendo dai proget-
ti presentati e approvati in Regio-
ne, come e cosa verrà realizzato
con particolare attenzione vista la
zona estremamente delicata...
Estremamente delicata e con edi-
fici fruiti da popolazione sensibi-
le. Ma quel progetto è relativo ad
una piccola porzione di litorale.
E’ un intervento spot che se pur
importante è una goccia nel mare
(E’ il caso di dire) Occorre... co-
me più volte il M5S ha chiesto
una mappatura aggiornata delle
acque sotterranee. Occorre com-
prendere se ci sono captazioni
(ogni tanto se ne sente parlare...
ma poi tutto magicamente spari-
sce..) e come sono state modifica-
te le falde. Occorre conoscere lo
stato di salute (diciamo cosi) del-
le falesie... defaticarle dal carico
di manufatti che insistono su di
esse e cercare di attuare lavori di
ingegneria naturale che possano
sostenerle. (I muri e le “dighe”
spostano il problema. Lo peggio-
rano, persino, ma non lo risolvo-
no di certo.). Occorrono studi
idrogeologici seri...affiancati ecco
anche dal progetto di supervisio-
ne aerea di droni. MA SOPRAT-
TUTTO considerare la zona
R4 non come una formalità della
Regione. Ma come uno stato ef-
fettivo della Costa con cui fare i
conti. Dal quale non si esce con
qualche trucchetto o sostegno qua
e là. Anche perché passando ad
R3 non si migliora certo la situa-
zione. Le concessioni sono un
problema. Come le autorizzazio-
ni a locali pubblici insistenti pro-
prio in quei tratti di costa. Come
le case private e gli edifici pub-
blici. Il lavoro da fare è immenso.
Ancora più immenso perchè non
si è fatto quasi nulla in passato
trascurando la cura del territorio,
il monitoraggio, Il drenaggio del-
le acque piovane, la pulizia dei
fossi, dei canali, delle cunette... E
servono molte risorse. Invece di
concentrarsi sui pennelli...si chie-
da alla Regione aiuto per porre le
basi di una cura del territorio se-
ria. Che non c’è mai stata e di cui
Anzio ha terribilmente bisogno.
E’ una vergogna che in tutta la
programmazione 2019-2021 per
Anzio ci siano solo i soldi a com-
pletamento di un progetto stra-
vecchio...con tutti i tratti di costa
a rischio dissesto idrogeologico
che abbiamo... Si pretenda di più.
E si presentino progetti organici e
a tutela di tutto il litorale.
Mariateresa Russo
Consigliere comunale
MoVimento 5 Stelle - Anzio
RIFIUTI - Il sistema non funziona perchè i cittadini non lo condividono
Per una raccolta condivisa
Le perplessita del consigliere Mariateresa Russo
Tutela del litorale
La quasi totalità dei servizi offerti
da uno stato moderno ai propri
cittadini va gestita da strutture
specializzate: la fornitura della
corrente elettrica non prevede
l’intervento nella gestione del
servizio, tranne il caso in cui si
voglia produrre corrente in pro-
prio; ma anche in questo caso
l’intervento dell’utente non va ol-
tre il controllo del proprio im-
piantino fotovoltaico. Lo stesso
vale per la fornitura dell’acqua,
del gas ecc. C‘è un servizio, però,
in cui l’utente è anche protagoni-
sta ed è quello della gestione dei
rifiuti prodotti. Molto spesso chi
ha l’onere e l’onore di ammini-
strare un Comune non dispone
delle capacità necessarie per ge-
stire sistemi complessi come
quello della raccolta e smaltimen-
to dei rifiuti, si guarda bene dal
coinvolgere gli utenti sin dalle fa-
si delle scelte operative ed è de-
stinato a fallire; perché, come di-
ceva l’ing Natalini, vero ambien-
talista di Anzio, “senza la colla-
borazione degli utenti il servizio
della raccolta è destinato a fallire
miseramente”. Esempio plastico
sotto gli occhi di tutti: Il Comune
di Anzio ha attuato ed attua un
servizio di raccolta sbagliato, di-
segnato su esigenze sbagliate, at-
tuato di conseguenza. Basta leg-
gere un manuale che tratta del ci-
clo dei rifiuti, cosa che l’assesso-
re che diede l’indirizzo e prese la
decisione forse non fece, per con-
vincersi che l’esigenza non la de-
ve definire l’assessore ma gli
utenti; proprio come l’architetto
non mi impone le caratteristiche
della casa che mi deve progettare.
Chi ha un pò di memoria ed ha
seguito i fatti può ricordare un lo-
quacissimo Assessore Placidi, ac-
compagnato da un silente Ing
Dellaccio, che pontificava sulla
raccolta andando di quartiere in
quartiere: lui informava il popolo
bue, non stava definendo le mo-
dalità con coloro che avrebbero
dovuto attuarle e pagarne il con-
to. Lui stava dando i dettagli di
un sistema di raccolta che il Sin-
daco di Anzio di allora, non il
sottoscritto, già definiva non
adatto ad Anzio. Il resto si legge
nelle condizioni delle nostre stra-
de e degli spazi pubblici. Ovun-
que nel nostro Paese, forte consu-
matore di merci e grande produt-
tore di furbi, la situazione della
gestione dei rifiuti è grave, in al-
cune zone molto grave , in altre
drammatica.
Noi ad Anzio non stiamo bene.
La presente amministrazione ha
ereditato gli effetti di quel con-
tratto ed ha grosse difficoltà a ti-
rare fuori il ragno dal buco. Ora
c’è da cambiare le cose: è sconta-
to che bisogna fare un capitolato
diverso, definire un menu di ser-
vizi, alcuni dei quali anche a pa-
gamento separato, coinvolgere ef-
fettivamente gli utenti nella defi-
nizione delle modalità e coinvol-
gere le associazioni serie nel con-
trollo del servizio. Insomma biso-
gna passare dalla modalità della
camera caritatis a quella delle co-
se condivise. Il servizio funziona
dove gli amministratori dispon-
gono della saggezza per capire
che la gestione dei rifiuti fa fatta
insieme ai cittadini; insieme ai
cittadini “civili” anche per isolare
e combattere quelli che civili non
sono e non vogliono redimersi. Il
servizio funziona dove si sono
stabiliti canali di collaborazione
continua necessari con le associa-
zioni per affinarne le modalità di
gestione per migliorarne l’effica-
cia. Si pensi solo che, nella con-
formazione urbanistica e demo-
grafica, di Anzio sarebbe possibi-
le ridurre la produzione di rifiuti
organici del 50% se si istaurasse-
ro mini sistemi di compostaggio
aerobico nelle centinaia di giardi-
ni, di condomini e di consorzi.
Questo non è pensare in grande: è
razionalizzare il sistema, significa
porre in atto iniziative che la Re-
gione Lazio incentiva e finanzia,
significa attuare quello che era
previsto di attivare qualche anno
fa sin dall’esordio del nuovo ser-
vizio di raccolta differenziata,
quando furono acquistate mi-
gliaia di compostiere andate in
malora per incuria. Non significa
pensare in grande; significa avere
la capacità di applicare quello che
è previsto. Questo diventa un fat-
to eccezionale se ci si trova in
presenza di un elefante capace
solo di generare topolini.
Sergio Franchi
Leggi di più
Leggi di meno