La manifestazione si è tenuta a Chia il 19 settembre, luogo che il grande artista aveva definito come il paesaggio più bello del mondo
Primo evento nazionale Percorso Pasolini
Nel rispetto delle norme anti covid e quindi con affluenza limitata, il giorno 19 settembre si è svolto a Chia (VT) il Primo Evento Nazionale Percorso Pasolini nel paesaggio che il grande artista ha definito il più bello del mondo: Chia, una frazione di Soriano del Cimino (VT). La manifestazione è un’espansione dell’ormai celebre e collaudato Premio Nazionale Polverini edito da due nomi ormai noti ad Anzio Gianfranco Cotronei editore e Tito Cauchi critico letterario che hanno il merito di aver negli anni valorizzato sia la sensibilità e la competenza di centinaia di autori italiani, sia il territorio anziate ormai divenuto sinonimo di cultura e di arte poetica. Fortemente voluto da Rosy Di Leo e da Marco Trovisi Monacelli, l’una segretaria del Premio, l’altro poeta e pittore appassionato di storia e di arte, l’evento è stato celebrato nei luoghi da cui Pasolini era rimasto affascinato e che considerava i luoghi più belli in assoluto: nel 1964 aveva infatti girato alcune scene del Vangelo secondo Matteo, proprio in quella località, le ‘Cascatelle’, considerato uno dei gioielli della Tuscia da un punto di vista storico e naturalistico, con aree archeologiche etrusche incastonate in un suggestivo ambiente naturale circondato da pareti rocciose in cui si insinuano il verde intenso e le acque cristalline che accarezzano i mulini medievali e gli altari degli dei. A pochi passi svetta la torre edificata nel XIII secolo, nota come la Torre Pasolini, in quanto ne divenne l’abitazione. Non c’è da stupirsi del fatto che un genio dalla grande sensibilità si fosse innamorato di un luogo tanto magico, né che un sito di tale valore sia stato scelto come propaggine del Premio Polverini; lungo questo suggestivo Percorso i Poeti presenti hanno declamato le loro liriche ricevendo un importante Attestato. Il centro di Chia, dove si erge il busto dedicato a Pasolini, è stato individuato come punto di raccolta per la partenza del Reading Poetico e per la presentazione ed il saluto ai partecipanti saggiamente distanziati e provenienti da tutta Italia; gli organizzatori hanno lasciato la parola al Maestro Diego De Nadai attore di teatro, narratore, direttore artistico di diversi premi letterari, video maker e donatore di voce che ha offerto il suo indimenticabile contributo per onorare Pasolini, personaggio ancora autentico e attuale per la sua graffiante critica al perbenismo e alla falsità di tanti governanti considerati la causa del declino della nostra società. In rappresentanza dell’Accademia Romanesca, oltre ai simpatizzanti Cesare Giustozzi e Giancarlo Pinzuti, erano presenti Paolo Procaccini e il Presidente Maurizio Marcelli che ha ricordato quanto il grande artista abbia valorizzato il dialetto, definendolo come baluardo all’omologazione della lingua italiana, quindi come segno dell’identità delle diverse zone geografiche del nostro paese. La Nazionale Italiana Poeti con Egidio Mazzuoli ricorda la nascita, due anni fa, dell’ormai famoso gruppo di poeti rivoluzionari che portano la poesia negli stadi in contrasto con la consueta associazione stadio-violenza, per trasformare invece il campo da calcio in un luogo di arte. Si occupa di teatro e di regia la performer Barbara Berardi che prima di declamare la sua poesia, ha rappresentato le città italiane, tra cui Casarsa in Friuli recitando versi tratti da ‘Atti Impuri’ per ricordare l’attenzione di Pasolini verso l’uomo, la natura e verso ogni forma d’arte. Non sono mancati la poetessa pluripremiata Maria Buongiorno, Gabriella Capone professoressa e poetessa, Marina Petrillo poetessa la cui lirica amabile spazia a 360 gradi, Katia Cimaroli infermiera e poetessa di Civitavecchia già premiata al Premio Polverini, che scrive in dialetto. Da Anguillara è giunto invece l’attore teatrale Massimo Palazzi. Sempre da Roma l’esperto d’arte e poeta Cristiano Rotellini, organizzatore di visite guidate nei siti segreti dell’arte classica, rinascimentale e barocca di Roma e blogger della pagina “romainsueta”. Carmelo Di Leo, ufficiale dell’esercito e appassionato di Storia e filosofia, ha individuato un interessante e audace accostamento tra Pasolini e Virgilio, declamando un passo in latino delle Bucoliche su Titiro e Melibeo, canto silvestre che enfatizza l’importanza del paesaggio in poesia. Il cordiale poeta Alberto Prandi intervenuto da Milano con la moglie Giovanna, per l’occasione ha scritto una lirica su Pasolini, dopo averne approfondito la conoscenza attraverso lo studio di tutta l’opera per averne una visione ampia e contestualizzata. L’instancabile scrittore Pasquale Rineli appassionato alla storia di Israele ha raggiunto gli amici poeti da Ravanusa (Agrigento), spinto dall’amore per l’arte e per la cultura e sempre molto attivo nella difesa della pace, della libertà e dei diritti umani. Sono approdate da Roma invece la poetessa Sonia Giovannetti con la sua suggestiva lirica dedicata alla sorgente d’acqua, e l’attrice performer Barbara Berardi che ha tracciato le Città italiane, ricordando Casarsa. Ezio Forsano sceneggiatore invece, pur non potendo presenziare all’evento, ha inviato un inno alla natura e al paesaggio di Chia che è stato recitato da Rosy Di Leo. Purtroppo non hanno potuto partecipare Silvana Pinto e Federica Petrini. Il sottofondo lirico ha accompagnato l‘affascinante percorso di condivisione di vissuti e di emozioni che ha coinvolto 40 tra poeti e poetesse lungo i luoghi amati da Pasolini, dove si è potuta apprezzare anche la spontaneità e la cordialità degli abitanti di Chia che, ci piace pensare, avrà amabilmente cullato anche l’eclettico artista. Un gustoso pranzo conviviale ha concluso il Percorso di quest’anno, ma sicuramente le amicizie nate in occasione del Premio Polverini non si spegneranno e continueranno a tenere in vita la poesia e autori del calibro di Pasolini. Un rammarico da parte di tutti riguarda l’abbandono di un luogo naturalistico e storico tanto prezioso, che non solo manca di adeguate segnalazioni turistiche, ma non viene nemmeno valorizzato: infatti la Torre Pasolini al momento è chiusa e non vi sono progetti di restauro. Si ricorda che Pierpaolo Pasolini (1922-1975) è stato uno dei maggiori intellettuali del XX secolo, poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista, un personaggio dalla scomoda complessità affascinato dai luoghi della Tuscia per lui di grande ispirazione, tanto da renderli i territori della sua residenza, nonché scenari dei suoi film.
Nicoletta Gigli
I tanti disservizi di Acqualatina a Nettuno
Leggendo i bilanci annuali di “Acqualatina” , la società che gestisce il servizio idrico integrato ATO 4 che comprende tutti i Comuni della provincia di Latina, quattro Comuni del frusinate più Anzio e Nettuno, si evince che guadagna un utile di circa 11 milioni di euro all’anno, senza reinvestirli a favore degli utenti: continue perdite, fogne obsolete, annosi allagamenti che interessano le due cittadine litoranee quando le cosiddette ‘bombe d’acqua’ vi si abbattono con violenza. Anche “Acea” presenta bilanci con congrui utili, però la Società, forse sollecitata da Amministrazioni più attente ai legittimi bisogni dei cittadini, interviene con lavori di adeguamento delle fogne per evitare allagamenti nei negozi, cantine, scantinati. Un esempio concreto è quello di Carpineto Romano dove “Acea” sta interrando le fogne ed intervenendo nel centro urbano, realizzando opere idrauliche che non faranno più allagare le abitazioni. Gli utili di “Acqualatina” vengono ridistribuiti tra i soci privati, per lo più, senza tener conto delle impellenti richieste dei Nettunesi e Anziati che, si ritrovano spesso con lo scantinato allagato da un metro d’acqua. Ne sanno qualcosa i residenti di Via Acciarella, a Nettuno, dove le fogne sono ormai, da anni, obsolete e non riescono a ricevere le acque meteoriche. Quando “Acqualatina” deciderà di intervenire? Perché il Sindaco Alessandro Coppola non fa la voce grossa? Solo durante i passati mesi di restrizioni per la pandemia, l’abitudine di distribuire gli utili tra i privati ha visto una stasi. Eppure il referendum abrogativo popolare del 12/13 giugno 2011 aveva stabilito ben altro, con la stragrande vittoria del sì. In seguito, ogni nostro Governo succeduto a quella data, non ha tenuto conto della volontà popolare. Anche la nostra Regione Lazio non ha applicato la volontà dei cittadini: “gestione pubblica dell’acqua” , malgrado la legge regionale n. 5/2014 sia stata votata all’unanimità. Inoltre gli utili dovuti all’aumento delle tariffe non dovrebbero essere ripartiti, ma utilizzati per rimpolpare il bilancio in passivo. Debiti che ammontano a circa 200 milioni di euro (di cui 1/3 verso le banche). Eppure “Acqualatina” ha goduto di finanziamenti pubblici fin dall’inizio della gestione (18 anni fa) per sistemare la rete idrica, evitare le dispersioni, realizzare nuovi depuratori e adeguare i vecchi, rifare le fogne obsolete. Nel contempo avrebbe dovuto diminuire le tariffe che pagano gli utenti, cioè la fornitura di acqua sarebbe dovuta costare a tutti di meno. Spesso, aprendo i rubinetti, non scende un filo d’acqua. Talvolta la Società lo comunica con uno o due giorni di anticipo, talaltra no, adducendo a motivo che il guasto è accaduto all’improvviso. Ricordiamo infine che i Sindaci dell’ATO 4 dovrebbero pretendere di essere ascoltati perché i loro Comuni posseggono il 51% della Società, mentre il 49% è detenuto da Veolia (multinazionale francese).
C.R.