La Commissione Ambiente si riunisce ma si dimentica di Uniti per l’Ambiente
UPA nel dimenticatoio
Una Commissione Comunale può essere definita, in modo sintetico, come un contesto che, in modo permanente ovvero a tempo, si occupa di approfondire gli aspetti tecnici o procedurali riguardanti argomenti o provvedimenti trattati dal Consiglio Comunale o dalla Giunta. Le Commissioni Permanenti sono composte dai rappresentanti dei partiti presenti in Consiglio e, come previsto dall’art 70 del Regolamento del Comune di Anzio ad esse possono essere ammessi, per cooptazione, un massimo di due membri tecnici esterni. Membro esterno: fu questa la funzione che il Sindaco ed il Presidente della Commissione Ambiente indicarono per Uniti Per l’Ambiente all’atto delle chiusura della Commissione Speciale e ciò per dare una continuità all’azione di collaborazione di UPA nei problemi che riguardano gli aspetti ambientali di Anzio, Ma per collaborare bisogna essere almeno in due: chi offre la collaborazione e chi l’accetta. Nel caso in questione si è verificato che in due successive convocazioni della Commissione Ambiente il membro cooptato in rappresentanza dei cittadini non sia stato convocato e questo ha provocato la lettera che segue diretta al Presidente della Commissione Ambiente:
Caro Presidente,
Come è storicamente noto il coordinamento Uniti Per l’Ambiente, attraverso il suo portavoce, ovvero attraverso persona da questo delegata, fu designato dal Sindaco De Angelis, in occasione della chiusura delle Commissione Speciale, a prendere parte alle sedute della Commissione Ambiente in qualità di esperto permanente; come previsto dall’art 70 del Regolamento. Per qualche ragione che non ci è dato di conoscere, durante la riunione della Commissione di alcuni mesi orsono Lei non ha disposto che il membro esterno di UPA venisse convocato per poi giustificare la mancata convocazione con la necessità di “rispettare le normative di sicurezza COVID”; fatto che personalmente apprezzo anche se riteniamo che i membri permanenti della Commissione siano costituiti della stessa materia umana che li rende ... al virus alla stessa stregua del sottoscritto o di un suo delegato. Durante la recente riunione della stessa Commissione la mancata convocazione si è ripetuta per cui ho chiesto quale ne fosse la ragione, al Sindaco De Angelis, anche al fine di verificare l’eventualità che il nostro apporto potesse essere diventato all’improvviso superfluo ovvero se ci fosse stato un ripensamento. Avendo esclusa questa eventualità ed avendo da Lei avuto l’invito ad inviarLe la mia proposta, Le riporto di seguito quanto intendiamo che venga considerato ai fini della prossima gestione delle raccolta dei rifiuti solidi urbani. Mi occupo del problema dei rifiuti da molti anni e, ben prima del Contratto Camassa, sviluppammo come Comitato per Lavinio e con la collaborazione del compianto Ing Natalini, un progetto pilota di raccolta differenziata che misi, inutilmente, a disposizione dell’Assessore in carica. E’ storicamente noto che l’Ufficio dell’Assessore preferì scegliere una modalità decisa in “camera caritatis” che, insieme ad una gestione la cui efficacia è stata proposta all’attenzione della Corte dei Conti, si è rivelata inadatta alle condizioni ambientali di Anzio. Ricordo il Sindaco Bruschini definire onestamente quella modalità e quindi quel capitolato “del tutto inadatti per Anzio”. Ho in più occasioni raccomandato a coloro che sono responsabili di prendere decisioni di non commettere lo stesso errore perché la disastrosa gestione della raccolta, che ha visto per anni montagne di rifiuti in strada, è dipesa da un capitolato inadatto, da una conduzione poco efficiente e da una scarsissima partecipazione da parte dei cittadini sia sul piano della collaborazione e sia su quello della contribuzione. Se non vengono rimosse alcune delle ragioni radicali, con decisioni adeguate, vedremo ripetersi situazioni di cui molti abitanti dei quartieri di Anzio hanno dovuto vergognarsi nel ricevere ospiti. Forse è il caso di evitare l’inutile palliativo delle telecamere o quello dell’inefficace caccia all’“incivile” e cercare di risolvere gli aspetti di un sistema piuttosto compromesso con la necessaria professionalità. Ritengo quindi necessario proporre l’apertura di un tavolo di lavoro, a cui intendiamo dare la nostra collaborazione che, in un tempo brevissimo assegnato, prenda in esame le modalità della raccolta e recepisca in modo organico e nell’ambito della normativa vigente le istanze che vengono dai cittadini. Quei cittadini che, se non coinvolti, faranno fallire qualsiasi servizio verrà posto in essere. La invito a ricordare che il sistema di finanziamento del servizio è tariffario per cui sono gli utenti a finanziarlo e sono gli stessi utenti che devono diventare attori di quanto pagano. Questo rimuoverà la ragione di ogni inadempienza e giustificherà ogni azione coercitiva che dovrà necessariamente essere posta in atto dall’Ufficio Tributi, sul piano fiscale e dalla Polizia Locale per la parte operativa. Solo questa è la condizione in cui gli utenti in regola potranno essere chiamati a collaborare con l’Amministrazione. Il Servizio di raccolta dei rifiuti si gestisce con i cittadini e non contro di loro.
Restiamo in attesa di conoscere l’esito della nostra proposta.
Mentre il Litorale va in stampa, debbo precisare di essere stato contattato dal Sindaco di Anzio il quale mi ha invitato a prendere visione del capitolato di gara per fare proposte. Lo stesso ha fatto il Presidente della Commissione Ambiente che mi ha contattato mentre era fuori sede. Ho offerto al Sindaco la mia disponibilità confermandola anche al Presidente della Commissione ed ho pregato affinché mi venga fornita una copia del documento contrattuale per un breve tempo strettamente indispensabile a leggerlo con la necessaria attenzione ed a formulare qualche proposta scritta basata su anni di osservazione del servizio. Ho anche chiarito loro che non è mia intenzione causare ritardi alla procedura in quanto il tempo necessario è molto limitato. Terremo informati i cittadini sul prosieguo di questo importante segno di collaborazione.
Sergio Franchi
La disgregazione del M5S sta causando danni al Paese
Siamo stati truffati
Abbiamo assistito ad un’altra disgrazia annunciata: il referendum ha decretato la decurtazione del numero dei Parlamentari e come poteva essere altrimenti?
Se chiedi a cittadini nauseati dalla politica “riduciamo la politica attraverso la riduzione dei suoi rappresentanti” il popolo bue non può che annuire. Se poi si giustifica la richiesta con la necessità di risparmiare allora la gente risponde come risponderebbe alla domanda “vuoi tagliare le tasse?”. E’ del tutto irrilevante se poi si fanno i calcoli e risulta che il risparmio per ogni cittadino consiste in poco più di un euro l’anno. Quindi Di Maio ed i seguaci del suo Movimento esultano per aver imbrogliato ancora una volta il popolo credulone. E’ vero che anche altri segretari di partito hanno invitato a votare, ma è anche vero che lo hanno fatto per falsa coerenza e non per convinzione. Sta di fatto che al risultato scontato del referendum Di Maio e gli altri hanno esultato e che l’imbroglio sia un imbroglio non lo dice chi scrive, ma lo afferma il Capo assoluto, anche se un po’ occulto, della Setta e cioè Beppe Grillo e non lo dice dalla sua villa sulla spiaggia di Bibbiona, mentre strattona qualche giornalista, ma il Guru del Movimento lo annuncia durante un dibattito organizzato da David Sassoli Presidente del Parlamento Europeo.
“Non è astratto parlare di una nuova epoca... Io ho contribuito alla democrazia diretta dei cittadini e non credo più nella rappresentanza parlamentare. Sono andato a votare al referendum per la riduzione dei parlamentari, ma la domanda mi ha dato molto fastidio. È come chiedere a un pacifista se è a favore della guerra o no”.
Poi aggiunge: “La matita copiativa e la cabina elettorale non le concepisco più, possiamo fare tutto attraverso il voto elettronico”.
La considerazione finale è sull’estrazione a sorte degli eletti: “Perché no? L’affluenza è al 50 per cento, è una democrazia zoppicante. Non mi interessa chi sei, basta che tu abbia dei requisiti”.
Siccome solo gli sprovveduti possono credere che la politica del Movimento la traccino “personaggetti” come Crimi o, peggio, Di Maio e siccome Giuseppe Grillo resta il proprietario legale del partito e del suo marchio, colui che decide, allora i contorni della truffa diventano sempre più evidenti. I cittadini sono andati a votare per attuare un’altra fase del percorso programmatico del sogno di un comico: l’abolizione della rappresentanza parlamentare e la sua sostituzione con la democrazia diretta esercitata dal computer di casa propria, magari tirando a sorte il nome di coloro che dovranno governare i Paese. Se è la stessa modalità con cui il Movimento ha prodotto, attraverso un’accurata selezione dalla base, i suoi rappresentanti come i Di Maio, i Toninelli, i Bonafede, le Azzoline o.....le Raggi possiamo facilmente immaginare quali danni produrrebbe al Paese un sistema siffatto.
Certamente un progetto affascinante, ma lontano secoli dalla realtà di un Paese massacrato da un virus maledetto ed in preda ad un crisi economica che ne sta mettendo a rischio l’appartenenza al primo mondo. La truffa perpetrata è evidente: i cittadini sono stati chiamati, con l’inganno, ad esprimersi su un’ipotesi utopica non di uno stratega politico ma di un guitto che fa fare politica agli altri manovrandoli come marionette. In attesa di un congresso, che non si sa perché i grillini chiamino “gli stati generali”, il lento ed inesorabile disgregamento del Movimento è una realtà sotto gli occhi di tutti: mentre Di Maio esultava per un referendum truffa, la cui vittoria non è mai stata in dubbio, nessun commento politicamente consistente è stato fatto sul crollo del movimento alle elezioni amministrative regionali e comunali.
Il partito che imperversa in parlamento, che ha infarcito di propri sodali la struttura dello Stato, è diventato marginale sul piano del consenso popolare. con percentuali del 3,25% in Veneto o il 6,40% della Toscana.
Questo è una altro aspetto della truffa. Uno zoccolo duro che diventa ogni giorno più morbido continua a sostenere sul territorio un partito che lo ha tradito e che, in nome di promesse tradite, resta aggrappato a quei seggi che non sono più l’espressione della gente. Il marasma di cui in Movimento è preda, anche per quel nucleo di coerenti che non vogliono essere complici della truffa ai cittadini che li hanno votati, è un processo irreversibile che non può che portare alla sua completa marginalizzazione in poco tempo. Sarà la storia, i truffati e tutti gli Italiani a fare i conti con i danni che avrà provocato.
Sergio Franchi