L’appello a chi ha la competenza per intervenire prima che sia troppo tardi
La chiesa dimenticata
Se i cittadini segnalano, noi ci riserviamo sempre di approfondire. Ancora una volta siamo andati a verificare di persona, scattando foto (oggi 26 Ottobre 2020), che riguardano la Chiesa in Piazza Salvo D’Acquisto. Abbiamo inoltre notato, che il Sacro luogo non è più neanche segnalato su Google Maps. Le condizioni dell’immobile sono veramente sconce, l’androne d’entrata è aperto, il cancello di accesso è stato divelto. Non sappiamo se all’interno c’è qualcuno, se è vuota, o se sia stata depredata. Vogliamo solo evidenziare il disastroso stato di abbandono. Non abbiamo notizie appurate e verificate su questa Sacra Chiesa, non sappiamo se la Diocesi l’ha sconsacrata, o semplicemente l’ha dimenticata. Non abbiamo notizie certe su responsabilità alcuna, ne se l’attuale Amministrazione locale possa intervenire e fare qualcosa.
Di sicuro, una Chiesa, che per anni è stata frequentata dai residenti della zona, non merita una fine simile. Speriamo che qualcuno s’interessi, che ripristini e risolva. Non ci sono altre Chiese nelle immediate vicinanze, e visto, che negli ultimi anni i residenti sono più che raddoppiati, sarebbe bello vederla tornare operativa, bella ed efficiente.
Un luogo di preghiera, una Chiesa che può solo che servire ai nuovi fedeli, un punto di raccoglimento morale e religioso che riteniamo assolutamente fondamentale.
Movimento I LoveAnzio
Giorgio Buccolini
Siamo il Paese del bel No
Eravamo il Paese dove il Bel Si suona! Che emozione quando al primo anno di università scoprii che la nostra lingua ha una lunga e bella storia! E’ nata nel 960 d.C.! Lo testimonia la famosa Carta Capuana che costituisce il primo documento di un volgare che ormai, fin da quei lontani anni, si avviava a diventare il nostro Italiano. Ci sono testimonianze che rendono tale dichiarazione. Si tratta del notissimo “Sao kokelle terre fini que ki contene trenta anni le possette parte Sancti Benedicti”, che riguarda l’appartenenza di certe terre ai monasteri benedettini di Capua, Sessa Aurunca e Teano, scritte in un linguaggio che vuole essere ufficiale. La nostra è, quindi, una lingua che ha più di mille anni. E’ una lingua che viene da lontano e che possiede un vocabolario molto ricco di parole ed una grammatica altrettanto ricca di norme e modalità espressive. Scienziati, poeti, scrittori nel corso dei secoli hanno lavorato, prodotto, scritto e tramandato ai posteri le loro scoperte, le loro opere utilizzando, appunto, la nostra lingua che, ovviamente, cambia nel corso dei secoli; la lingua del Convivio non è quella del Principe o dei Promessi Sposi o della Coscienza di Zeno! Per non dire della lingua narrativa di un Camilleri, di una Maraini e le citazioni non avrebbero mai fine. Che bello! Abbiamo alle spalle secoli di cultura e di produzione linguistica! Di una lingua, pera1tro, ricca di costrutti, di espressioni, di vocaboli. Così è! Oppure così dovrebbe essere? Una esclamazione di stupore. Un interrogativo di perplessità! Perché? Secondo il reporter Perils of Perception di IPSOS Mori sull’ignoranza dei popoli, l’Italia risulta essere la dodicesima nel mondo e la prima in Europa. In effetti, l’incompetenza dei nostri concittadini si tocca con mano, anzi con occhio e con orecchio (lo scritto e il parlato). E ciò preoccupa!! Gli analfabeti funzionali e le cifre diffuse dal Centro Europeo dell’educazione sono allarmanti. Secondo l’indagine Piaae-Ocse del 2019, in Italia il 28 per cento della popolazione compresa fra i 16 e i 65 anni è analfabeta funzionale. Eppure nell’immediato dopo guerra avviammo una grande campagna di alfabetizzazione! Penso all’istituzione della scuola media unica obbligatoria per tutti, alle grandi campagne di alfabetizzazione degli adulti specialmente nelle Regioni del sud. Penso alla trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi” promossa dalla Rai con il sostegno del Ministero della P.I., condotta dal maestro Alberto Manzi che con 484 puntate (1960-1968) abbassò notevolmente il tasso di analfabetismo particolarmente elevato. Circa un milione e mezzo di persone riuscì a conseguire la licenza elementare. Io mi chiedo e chiedo, cosa sta succedendo nel nostro Paese per quanto riguarda la padronanza linguistica e quella culturale? Non sono interrogativi di comodo! Sembra di constatare con stupore che il progressivo incremento dell’ignoranza sia inversamente proporzionale con l’incremento dei mezzi di scrittura e di cultura! Penso all’enorme offerta che ci viene da web! Da Facebook! Ma le piattaforme sono infinite. Per non dire dei cellulari! Leggere e scrivere non sono più a portata di penna, ma di dita!!! E allora? Non so. Sembra che l’implemento dei mezzi del leggere/scrivere, nonché del parlare/ascoltare, sia direttamente proporzionale con il progressivo implemento del “non sapere”; che quello che era il Paese del Bel Sì, o se si vuole, il Bel Paese, descritto in un bel libro dall’abate Antonio Stoppani nel 1876 stia diventando sempre più il Paese del Bel No.
Guglielmo Di Dionisio
L’ultimo DPCM ha chiuso teatri, cinema, palestre e piscine
Stop a cultura e sport
L’ultimo DPCM, del 21 ottobre, emanato dal Presidente del Consiglio Conte, decreta, fino al 24 novembre la chiusura totale di teatri, palestre, cinema, piscine, spa, scuole di ballo; sono vietati convegni, riunioni, sagre, feste, al chiuso e all’aperto, insomma ogni luogo di aggregazione è stato bandito a causa dell’aumento esponenziale giornaliero dei positivi al Covid-19, aumento dovuto al mancato distanziamento nei bus, nei tram, per arrivare a scuola, per recarsi al lavoro. Eppure proprio i teatri, i cinema, sono i luoghi dove le restrizioni, le sanificazioni, i distanziamenti, l’uso delle mascherine sembra essere stato osservato alla lettera. Tanto che, dopo la loro riapertura, solo una persona è stata contagiata dal Covid. Proprio quelli sono i luoghi dove la cultura la fa da maestra, dove la fantasia può volare e farci dimenticare per due ore il brutto momento che stiamo attraversando, dove l’ilarità è contagiosa e ci accomuna gli uni agli altri in un abbraccio virtuale. Pensate agli attori, di scena o dei film, a tutto l’entourage che lavora dietro le quinte, dal regista, al fonico, tecnico delle luci, sarte, suggeritori, trovarobe, allestitori, proprietari del teatro, segretarie, fotografi: un mondo vasto e variegato di tanti lavoratori con famiglia che si ritrovano sul lastrico. Speriamo che gli aiuti promessi dal Governo arrivino e possano in parte risarcirli dei guadagni perduti. Secondo molti è sbagliato chiudere anche palestre e piscine dove si può praticare un’attività sportiva coinvolgente che oltre a far bene al fisico, fa bene anche alla mente, ci libera dai cattivi pensieri, ci spinge alla positività. Per un paese di provincia le sagre, le feste rionali sono una panacea al male, rafforzano il senso di appartenenza alla collettività, oltre a dare lavoro a tante persone. Speriamo che questo lockdown mascherato (chiusura di bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, pub, entro le ore 18:00) possa servire agli Italiani, ormai stufi delle restrizioni (vedi le insurrezioni a Napoli, Roma ed in altre città) e che si possa almeno festeggiare il Santo Natale e Capodanno in allegria, almeno insieme ai propri familiari, più di quattro.
Rita Cerasani
Nettuno e Corinaldo unite
Si è svolta presso il Santuario di NS delle Grazie e di Santa Maria Goretti la celebrazione in occasione dei 130 anni dalla Nascita di Marietta che ricorrono nell’anno del 70esimo anniversario della sua canonizzazione. La Santa Messa è stata celebrata dal Monsignor Francesco Manenti, Vescovo di Senigallia, alla presenza del Sindaco di Corinaldo (Città Natale di Santa Maria Goretti) e del Vicesindaco della Città di Nettuno Alessandro Mauro in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. Ha partecipato anche lo storico di Santa Maria Goretti, Padre Giovanni Alberti, e il Parroco della Chiesa di Santa Maria Goretti di Corinaldo, città gemellata con Nettuno dal 2005, Don Giuseppe Bartera. A seguire la rassegna delle corali polifoniche con le esibizioni musicali in onore di Santa Maria Goretti della Corale di Città di Nettuno, della Corale San Carlo di Sezze della Canticorum Jubilo di Roma.
“Siamo qui oggi - dichiara il Vicesindaco Alessandro Mauro - in onore di Santa Maria Goretti simbolo di pace, amore e perdono che unisce nella fede le comunità di Nettuno e Corinaldo. Oggi più che mai, a 130 anni dalla sua nascita e in un periodo storico così difficile, la sua figura deve essere per noi guida di speranza per trovare la forza di affrontare le difficoltà quotidiane che troviamo davanti alla nostra strada”.
Comune di Nettuno