Il Gruppo Salviamo la Pineta impegnato nel sociale
Contro il bullismo
E’ una piccola piaga sociale di cui si sente parlare solo quando raggiunge gli estremi del dramma. E’ un aspetto subdolo del comportamento nelle scuole che, camuffato da gioco, spesso rasenta la violenza. Il bullismo è ormai presente in modo frequente e palese in molte istituzioni scolastiche specialmente delle periferie del nostro Paese e la presenza sempre più massiccia di studenti stranieri ne accentua l’incidenza ed il danno sociale. Iniziative locali spontanee organizzate da associazioni o da istituzioni scolastiche cercano di portare il problema alla ribalta per attenuarne l’effetto deleterio e ridurne le manifestazioni.
Anche il Gruppo Operativo Salviamo la Pineta del Lido dei Pini, che impegna spesso le scuole di Anzio nella difesa della natura, ha voluto dare vita ad un’iniziativa contro il bullismo nelle scuole che ha chiamato “lo sport contro il bullismo”.
L’invettiva e la capacità organizzativa di Luca Ceglie, che fa parte del Gruppo, ha messo insieme le varie componenti della manifestazione che avrà luogo al Lido dei Pini.
Il 7 febbraio 2020 in occasione della giornata nazionale contro il bullismo nelle scuole, campagna sostenuta dal MIUR, il gruppo operativo salviamo la pineta organizza l’evento “lo sport contro il bullismo”.
La manifestazione coinvolgerà tutti i ragazzi della scuola Leonardo da Vinci che per l’occasione realizzeranno poesie e racconti sulla problematica del bullismo che spesso nasce proprio tra i banchi di scuola fin dai primi anni dell’adolescenza. Un ruolo fondamentale sarà dato allo sport come prevenzione e su come le attività sportive in generale accrescano l’autostima e siano fonte di aggregazione e di sana competizione.
Interverranno all’evento autorità locali e dello sport al fine di accrescere il valore del messaggio.
Come noto, uno degli scopi per cui il Gruppo Operativo fu creato è quello di salvare la Pineta della Gallinara e di valorizzarla con iniziative ludiche e sociali di cui questa manifestazione vuole essere un esempio.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
Sergio Franchi
Nel quartiere Cretarossa grazie al parroco Don Luca grande partecipazione dei fedeli
La chiesa S. Anna vestita a festa
Con il 6 gennaio ed il termine delle feste natalizie, perché come dice il detto, “l’Epifania ogni festa porta via”, sono terminati i giorni dei festeggiamenti per il Santo Natale, ossia la nascita di Gesù Bambino.
In tale occasione, ogni chiesa, più o meno, si è addobbata a festa con il classico Presepe che ci ricorda la Natività a Betlemme di più di 2000 anni fa e talvolta con l’albero di Natale ricco di luci multicolori, palline colorate, pacchetti infiocchettati.
Nella Chiesa di Sant’Anna, nel quartiere di Cretarossa, a Nettuno, quest’anno, grazie al parroco Don Luca ed ai fedeli, le cose sono state realizzate ‘in grande’. Per prima cosa, davanti all’entrata della Chiesa, spiccava un originalissimo albero di Natale realizzato con tanti quadrettoni multicolori lavorati all’uncinetto dal gruppo delle ‘uncinettine’. Ogni quadrettone era veramente originale perché realizzato pazientemente con tanti colori; poi si è passato ad unire tutti i quadrettoni in tondo ed a fissarli ad un’anima di ferro e rete plastificata.
Di giorno l’albero appariva assai variegato, mentre di notte si illuminava con tante lucine led che lo facevano ammirare da molto lontano e rischiaravano le fredde notti di dicembre e gennaio.
Ma la cosa più sorprendente è stata entrare nella chiesa ricca di luci, colori soffusi, fiori, profumi.
Meraviglioso il Presepe realizzato in basso all’altare maggiore. Tre sole le statue: la Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino, ma molto belle e realistiche. Soprattutto l’addobbo è apparso tanto originale: tralci magnifici di felci e fiori bianchi rischiarati da una luce verde diffusa ed appagante.
Nel lato destro un altro Presepe di fattura napoletana con la Natività ambientata presso un rudere di un arco classico e poi casette con gli abitanti intenti ai vari mestieri, la fontana, le vedute degli interni, riprodotti fedelmente, attraverso i vetri delle finestre aperte o chiuse.
Lo scintillio degli altri altari addobbati e le dolci melodie natalizie completavano la scenografia, molto sentita e singolare. Per arrivare in Chiesa, come ogni anno, Via Don Temistocle Signori era addobbata da tantissime luci che rischiaravano i passanti, evitando di cadere nelle buche, larghe e profonde. La strada è apparsa molto più illuminata del centro di Nettuno, dove più che le luminarie, costate svariati euro all’attuale Amministrazione, erano i negozi a farla da padrone, con addobbi sontuosi ed accattivanti.
Nota dolente ha rappresentato il Presepe davanti alla Basilica dedicata alla Madonna delle Grazie e Santa Maria Goretti: appariva molto trascurato con i personaggi della Natività realizzati in cartone, balle di paglia alla rinfusa ed un tentativo di grotta in polistirolo mal riuscito.
Rita Cerasani