ASSOCIAZIONE
GEMELLAGGI NETTUNO APS
Städtepartnerschaftsverein - Association des Jumelages
Association for the Town Partnership
L’Associazione Gemellaggi, l’Europa e il Coronavirus
Ci si incontra poco in quarantena. Sono aumentati anche a Nettuno i contatti internet ed è opinione comune, anche di molti amici nettunesi, che stiamo ad un tornante decisivo della storia, che la crisi del coronavirus segnerà anche il destino dell’Europa. Dobbiamo però cercare di capire bene quello che sta accadendo e quali sono i problemi che abbiamo davanti, a Nettuno, in Italia e in Europa.
Noi dell’Associazione gemellaggi affrontiamo questo problema con l’interesse rivolto verso quei paesi europei e quelle città che hanno un stretto rapporto gemellare con noi nettunesi. Ancora una volta l’Europa diventa una parte importante di noi, ci si scopre europei, con gli stessi problemi, paure, lutti e una consapevolezza di un futuro sempre più incerto ma comune a tutti.
Se l’Europa fallisce questa prova, sarà per un eccesso di “sovranismo-nazionalismo” di alcuni stati che coltivano ancora troppi nazionalismi propagandistico-elettorali.
Ma nonostante la negatività e le critiche, le prime reazioni delle istituzioni europee sono arrivate. La BCE, dopo la maldestra conferenza stampa di Christine Lagarde ha messo in campo misure adeguate (decidendole a maggioranza, non all’unanimità), e mentre il Consiglio Europeo si concludeva con un deludente rinvio, la BCE toglieva le restrizioni all’acquisto di titoli sia nazionali che sovranazionali. La Commissione europea ha dato risposte importanti: la sospensione del Patto di stabilità, la possibilità di concedere aiuti di Stato; e poi risorse aggiuntive, prima sbloccando con il consenso del Parlamento Europeo 37 miliardi di fondi strutturali inutilizzati, di cui una decina per l’Italia, quindi mobilitando ulteriori somme, impegnate a garanzia dagli Stati membri, per arrivare alla somma di 100 miliardi con cui finanziare il SURE, programma finalizzato al mantenimento dei posti di lavoro durante questa crisi.
Ancora più avanzata è la posizione di alcuni parlamentari europei. Il gruppo dei Socialisti e Democratici, ad esempio, ha proposto un ambizioso Piano d’azione per la pandemia, con 25 misure fra azioni urgenti, a medio e a lungo termine. Fra le più importanti i Coronabond, la riforma radicale del MES e un sistema temporaneo di reddito minimo per tutti. Nel medio termine, cioè 2021-2027, ci si propone il potenziamento dei sistemi di sanità pubblica e il correlato ampliamento significativo del bilancio europeo che attualmente è solo l’1% del PIL (quello dei singoli Stati è in media superiore al 40%). Nel lungo periodo, si pensa finalmente alla creazione di un Tesoro europeo e all'avvio di una politica fiscale comune. Il problema è che per arrivare agli Eurobond, strumento decisivo, era necessario l’appoggio dei governi. Troppi i partiti nazionalisti europei che si preoccupano solo dell’impatto elettorale, ma se tutti ragioniamo così, l’Europa si sfascia.
L’Italia insieme a Francia e Spagna ha convenuto sulla creazione dei recovery bond. Opzione concreta sul tavolo e realizzabile in tempi relativamente brevi. Prestiti consistenti, sovvenzioni ed altro, ed una parte a fondo perduto, primi passi per un ritorno all’Europa dei popoli e non delle finanze.
La battaglia per cambiare l’Europa è dunque tutta da giocare, per raggiungere un accordo ambizioso e realistico. Da parte italiana c’è l’impegno concreto per politiche che favoriscano il ritorno alla crescita dell’Italia, per troppo tempo fanalino di coda in Europa, migliorando e potenziando la pubblica amministrazione, destinando più risorse agli investimenti e allargando le opportunità a chi oggi è escluso. Uno sforzo nell’interesse di tutta l’Europa, non solo dell’Italia. Noi vogliamo un’Europa sociale e solidale. Non lasciamoci risucchiare dal circolo vizioso. In questa fase drammatica, abbiamo bisogno di un salto di qualità, che dia fiducia alle persone e forza alla nostra azione per affrontare l’emergenza, la ripresa economica, sociale e democratica, per un riavvicinamento dei popoli europei.
E anche noi da Nettuno, ancora una volta possiamo fare la nostra parte.
Nei prossimi numeri cercheremo di aggiornare i nostri concittadini sulla situazione epidemiologica delle città gemellate.
Sarà un modo nuovo di sentirci vicini.
Ce la faremo, tutti insieme. Forza Nettunesi, forza Italiani, forza Europei, forza amici e fratelli delle città gemellate. Tutto finirà.