L’amore è l’argomento del professor Guglielmo Di Dionisio
Pensando a Dante
Solo amando impariamo ad amare (lris Mordoc)
Odi et amo, diceva il poeta! Odio e amo!
Perché? Che cosa significa? Semplicemente che l’amore e l’odio sono sentimenti particolari, forti... sono quelli che dominano la vita e la morte. Si ama per procreare e si odia per uccidere. Ma l’amore trionfa sulla morte. Esiste il multiverso! Esiste l’universo! Esistono il sole e la terra, la vita sulla terra, vegetale, animale, umana! E la vita continua costante, immortale, risultato continuo e incessante di atti di amore. La forza che spinge a riprodurre, a riprodursi, alla ricerca costante dell’immortalità!
E non è una esagerazione! Ogni atto di amore è una ricerca di sé, una conferma di sé, la volontà ferma di contrastare un’esistenza condizionata dal tempo e dalla morte; un desiderio sublime di esistere per l’eternità.
Un frammento di Dio in tutti gli esseri viventi, dalla pianta, all’animale, all’uomo. Per questo l’amore è la forza più grande della natura e di tutti i suoi viventi. E per l’uomo e per la donna, ovviamente, l’amore è anche bellezza, desiderio, passione, gioia infinita! Gioia incommensurabile!
Gioia incomparabile. “Donne che avete intelletto di amore, i’ vo’ con voi de la mia donna dire”, scriveva il poeta! Perché è connaturato nella donna pensare in termini di amore! Ed è connaturato nell’uomo lanciare parole come frecce per colpire un cuore che altro non attende! L’intreccio amoroso, dono degli dei di tutte le religioni, gli amorini che volano festosi e lanciano frecce ridendo e cantando e danzando! E i cuori esultano!
E in abbracci felici festeggiano il loro incontro. Non c’è gioia più grande che un atto d’amore! “Si nasce per amare... l’amore è la cosa più importante della vita. Perché allora ci è così difficile trovarlo? E perché, una volta trovato, ci procura più sofferenza che gioia? E’ semplice, non lo troviamo perché non lo cerchiamo, ci fa soffrire perché non lo capiamo. Anche l’amore, come altre discipline, va imparato, studiato e praticato”.
Infelice chi non ama, chi non sa amare! “Tutti i miei pensier parlan d’amore e amore e ‘l cor gentil sono una cosa”. Dopo ogni composizione il poeta si sente in dovere di giustificare il come e il perché della scelta effettuata, quale ne è l’ispirazione, quale struttura poetica ha adottato. Però è sempre un grande poema d’amore, la scoperta di Lei, la creazione di Lei che non è una semplice proiezione- come taluni rischiano di pensare- ma una grande occasione di ricerca .... l’amore non è possesso o brama di possesso, ma l’occasione prima di ricerca... Del resto non è forse Beatrice che accompagna Dante alla visione di Dio? E chi è che gli presenta San Bernardo? E quella meravigliosa preghiera alla Vergine- è donna anche questa- non è forse un’ulteriore sottolineatura di quanto l’eterno femminino è capace di aprire le porte del conoscere e quindi del Ben fare? Una visione per certi versi tutta medievale forse, ma è sempre la donna che sollecita, stimola, accompagna il maschietto nel cammino in cui può diventare veramente uomo. Insomma è un poeta che sente e vuole capire. Che cosa significa il viaggio di Dante se non la scoperta del senso del vivere e dell’amare? E’ importante attualizzare lo scritto del poeta! La grandezza dei classici è tutta qui: che sono sempre attuali, ma siamo noi che li leggiamo che dobbiamo attualizzarli. La grande metafora della Commedia è la metafora della vita di chi vuole impegnarsi a capire e a cambiare. E a cambiare capendo. Amori grandi, amori meno grandi! Amori di poeti! Amori di canzoni e canzonette. Amori per uomini e donne dal cuore semplice. Dalla Commedia a Sanremo. Il trionfo dell’amore da sempre e per sempre!
Guglielmo Di Dionisio
Rinviata al 2021 la 14° edizione della manifestazione sportiva di solidarietà
Rinviato il Cross Città di Nettuno
Il particolare momento mondiale sta imponendo a tutti sacrifici e limitazioni e soprattutto sta obbligando ad operare delle scelte necessarie ma non per questo poco sofferte; in virtù di questa delicata situazione anche io ho dovuto prendere la decisione di rinviare al 2021 il Cross Trofeo Città di Nettuno. La competizione, che avrebbe celebrato la 14° edizione il prossimo 2 giugno, da sempre viene organizzata allo scopo di finanziare un campo estivo per i ragazzi diversamente abili della onlus Spiragli di Luce, di cui sono il presidente. Ovviamente anche i rischi legati alle attività di aggregazione rendono fin da ora legittimo l’annullamento del campo estivo nella speranza che i giovani, che fino ad esso sono stati coinvolti in questo progetto, possano trovare spazi e sfoghi adeguati in caso di prolungamento dell’isolamento. Colgo l’occasione per ringraziare chi mi aveva garantito fiducia e sostegno la Fondazione Porfiri, l’ASD Podistica Solidarietà, l’OPES Latina e da quest’anno anche UnipolSaiAssiPontina che avrebbe sponsorizzato un mini-circuito con la mia ed altre gare del territorio e tutti gli Sponsor. Un grazie speciale al Poligono di Nettuno U.T.T.A.T. che ci ha sempre sostenuto. Se le prospettive dovessero registrare miglioramenti è invece sicuramente auspicabile la ripresa di tutte le attività sportive dedicate ai ragazzi già a partire da ottobre, e mi riferisco ai corsi di nuoto e pallavolo che da anni organizzo con l’ausilio di istruttori e volontari; stesso discorso per i laboratori creativi di scrittura e lettura che sono stati sospesi per l’emergenza sanitaria da Covid 19. Io sono abituata al sacrificio, sono abituata a combattere e molto spesso l’ho dovuto fare da sola.
Questa battaglia però è più dura delle altre perché il nemico di oggi è particolarmente subdolo; mi sento vulnerabile e posso solo difendere me ed i miei affetti rispettando rigorosamente le prescrizioni in materia. Ma nonostante tutto non posso e non voglio arrendermi: io continuerò ad impegnarmi come sempre, per cercare una sede, per garantire continuità ai miei progetti, per dare voce ai bisogni di chi viene dimenticato. Chiedo a tutti gli amici di Spiragli di Luce, ai volontari, ai podisti che hanno corso per anni la mia gara, di non lasciarci soli, di non dimenticarci perché torneremo e lo faremo con vigore rinnovato dalla gran voglia di scrollarci di dosso la nebbia di questo isolamento! E allora cari amici, oggi restiamo a casa ma con la speranza di poter tornare domani a vivere la nostra vita nella sua preziosissima normalità.
www.spiraglidiluce.it
Elisa Tempestini