Botta e risposta sulle pagine della stampa per avere l’imprimatur per l’apertura del nuovo sottopasso sulla Nettunense
Intanto al Casello 45 il sottopasso è chiuso
Dopo un iter partito ormai da oltre dieci anni e malgrado le rassicurazioni dell’onorevole Raffaele Trano, il sottopassaggio di Casello 45 sembra ancora lontano dalla definitiva apertura. Ritardi dovuto all’esigenza di mettere a punto i sistemi idraulici e di drenaggio delle acque meteoriche, ingiustificabili secondo i residenti, soprattutto alla luce delle gravi conseguenze per cittadini e attività produttive che derivano proprio dalla mancata apertura dell’opera strategica. Attraverso una missiva indirizzata al dirigente della Città Metropolitana di Roma Giampiero Orsini, alla Regione Lazio, a RFI, ai sindaci dei comuni di Aprilia e Nettuno e all’assessore ai lavori pubblici del Comune di Aprilia Luana Caporaso, il Consorzio Colli dei Pini ha voluto manifestare tutto il proprio malcontento, premendo affinché finalmente il sottopasso di Casello 45 venga messo in funzione.
“Regione Lazio, RFI e Città metropolitana - spiegano - devono assumersi le proprie responsabilità. Il contratto per l’energia elettrica c’è, i verbali firmati per la presa in carico dell’opera anche, ma l’apertura no, se non quella straordinaria delle fontane nel muro del passaggio pedonale”.
Secondo i residenti per poter inaugurare l’opera, basterebbe valutare dei sistemi alternativi per la gestione delle acque meteoriche.
“Si potrebbe sversare le acque al lato Nettunense, dove é la naturale pendenza del territorio come sosteniamo da anni; utilizzare la capiente conduttura che si inoltra nel Comune di Nettuno, ma soprattutto pulire il fosso di via Cavallo Morto, proseguire la condotta che bypassa via Ustica e sistemare gli argini che stanno cedendo e contribuiscono all’inondazione della strada e dei giardini confinanti. Intanto, considerando il clima spettacolare della nostra Regione e la presenza delle sbarre fortemente volute dalla Città metropolitana di Roma quale ulteriore sistema di sicurezza, crediamo che si possa, anzi si debba aprire il sottovia e usarlo per la maggior parte del tempo, chiudendolo in caso di pioggia, così come hanno chiuso gli occhi quelli che avrebbero dovuto vedere e provvedere a tempo debito e non lo hanno fatto”.
Parole che lasciano trasparire dure accuse da parte dei cittadini nei confronti degli enti preposti. Cittadini che dalla chiusura del sottopasso del 13 novembre 2017 e fino all’avvenuta realizzazione del prolungamento di via Vesuvio, avvenuto il 20 febbraio 2019, sono stati costretti a vivere sulla propria pelle il calvario di risultare isolati rispetto al resto della città con tutte le conseguenze del caso anche per le attività commerciali. Una situazione migliorata grazie alla realizzazione della strada provvisoria, ma che ora i residenti non sembrano più disposti a sopportare.
Francesca Cavallin
I residenti chiedono l’apertura quando non piove
Caso Casello 45, il Consorzio Colle dei Pini prende carta e penna e scrive una lettera aperta alla Città Metropolinata, alla Regione Lazio, ma anche ai Comuni di Aprilia e Nettuno. L’opera sembra in dirittura di arrivo ma presenta alcune criticità: “arriva la notizia che quel matrimonio che mai s’aveva da fare è cosa fatta, scrivono i membri del consorzio, M5S e PD governano insieme anche la Regione Lazio, quindi forse ora potranno condividere gioie e dolori, oneri e onori tra Regione e Città Metropolitana di Roma Capitale e soprattutto, insieme a RFI, prendersi le responsabilità sul sottovia di Casello 45! Il contratto per l’erogazione dell’energia elettrica c’è, i verbali firmati, in cui la Città Metropolitana di Roma Capitale prende in carico l’opera, pure, ma l’apertura no, se non quella straordinaria delle fontane nel muro del passaggio pedonale. In merito alla gestione delle acque meteoriche abbiamo diverse proposte: Sversare le acque meteoriche dal lato Nettunense dov’è la naturale pendenza del territorio come sosteniamo da anni; Utilizzare la capiente conduttura che si inoltra nel comune di Nettuno; Ma soprattutto pulire il fosso di via Cavallo Morto, proseguire la condotta che bypassa via Ustica e sistemarne gli argini che stanno cedendo e contribuiscono all’inondazione della strada e dei giardini confinanti. Intanto, considerando il clima spettacolare della nostra regione ed anche le sbarre fortemente volute dalla Città Metropolitana di Roma Capitale quale ulteriore sistema di sicurezza in caso di allagamento, crediamo che si possa, anzi si debba, aprire il Sottovia ed usarlo almeno per la maggior parte del tempo. Poi, quando piove, si abbassano le sbarre e si chiude il sottovia, come hanno chiuso gli occhi coloro che avrebbero dovuto vedere e provvedere a tempo debito e non lo hanno fatto! Questo è l’ultimo appello conciliante che ci sentiamo di fare, dopo di ciò non ci resta che interessare la Procura della Repubblica! Ad maiora semper…”. La vicenda si trascina da molti mesi. Negli ultimi giorni sul tema si sono confrontati anche il palrmentare Trano e l’assessore ai Lavori pubblici di Aprilia Caporaso.
“Quando mi sono interessato per la prima volta a Casello 45 c’era una situazione di stallo, il cantiere era bloccato e i disagi in quella zona enormi. Era l’agosto 2018 e da allora ho eseguito più sopralluoghi e sollecitato sia Rfi che la Città metropolitana per concludere bene e in fretta i lavori. L’ho fatto per dare una risposta alle istanze dei cittadini, per aiutarli a risolvere i loro problemi. Per me la politica è ed è stato sempre questo: contribuire a una vita migliore per tutti”.
Questo il commento del parlamentare Trano sulla questione Casello 45: messaggi alla giunta del sindaco Terra.
“Non mi interessa piantare bandierine, chiarisce, le passerelle sono qualcosa da cui mi tengo lontano. Sembra invece che al Comune di Aprilia ci sia qualcuno a cui interessano molto. Non mi aspettavo infatti ringraziamenti, ma neppure le critiche ricevute dall’assessore Luana Caporaso per il mio interessamento su Casello 45. Stia serena l’assessore che non ho mai pensato a toglierle le forbici dalle mani e tagliare io il nastro quando sarà il momento di inaugurare quell’opera. Mi sono impegnato appunto per dare un aiuto a chi si trovava costretto a percorrere chilometri per attraversare la linea ferroviaria, in mancanza del sottopasso, e altre cose le lascio tranquillamente a lei. Così come lascio tutti i possibili meriti sulla gestione dell’ambiente all’assessore, sempre di Aprilia, Monica Laurenzi, ugualmente piccata per il mio impegno affinché venga fatta chiarezza sul rogo della Loas l’estate scorsa e affinché casi del genere non si ripetano più, per cui ho presentato anche una proposta di legge partendo dagli spunti forniti da tutte le associazioni apriliane durante il convegno “Lazio dei Fuochi” che ho organizzato ad Aprilia a distanza di pochi giorni in pieno agosto. Continuerò ad occuparmi dei problemi dei cittadini e magari consegnerò qualche bandierina ai due assessori affinché possano con orgoglio piantarla su qualche cantiere”.
p.n.
Trano a ruota libera
“Se l’onorevole Trano conoscesse bene e da vicino le due vicende di cui parla (quella relativa all’assurdo sottopasso di Casello45 e quella del disastro provocato dall’incendio alla LOAS della scorsa estate), userebbe forse toni diversi. Chi si trova quotidianamente a dover fronteggiare la rabbia e i disagi dei cittadini, provocati tra l’altro spesso da scelte imposte dall’alto o da iter burocratici che finiscono spesso con il penalizzare i cittadini, anziché proteggerli, sa che in queste come in altre vicende, non c’è alcuna bandierina da posizionare”.
Forte presa di posizione dell’amministrazione comunale apriliana contro l’Onorevole Trano,ex 5stelle, oggi al gruppo Misto.
“Basta fare anche solo un giro tra le strade di Casello45 o nei dintorni di via del Genio Civile, tra i terreni, le case e le aziende lambite dall’incendio di questa estate, per capire che aprire il sottopassaggio o rassicurare i cittadini sugli effetti del rogo alla LOAS (o sul fatto che altri episodi simili non si verificheranno) non comporta automaticamente alcuna apertura di credito da parte della popolazione, che spesso non riconosce alla politica (tutta) alcun merito, anzi. Dunque non si tratta di reagire in modo stizzito ad un comunicato. Ma di comprendere che su queste vicende non basta un annuncio, un convegno, una proposta di legge lasciata per mesi nei cassetti dell’ufficio di presidenza della Camera o qualche mera operazione di comunicazione. Per essere utili, occorre prima di tutto favorire nelle istituzioni superiori un ascolto costante dei reali problemi che ci troviamo ad affrontare. E quindi aiutare a trovare soluzioni, nel modo più rapido possibile. È un processo complesso, lontano dai riflettori, che richiede la partecipazione di più soggetti, un’attenzione costante e un dialogo continuo. E che difficilmente è accompagnato dagli “osanna!” e dai “complimenti”. Se l’on. Trano intende percorrere questa strada e spostare questa vicenda dalle colonne dei giornali ai tavoli istituzionali, noi siamo pronti. In alternativa, meglio occuparsi di altro”.
A.P.
“La Raggi deve intervenire”
“Da mesi chiediamo al Sindaco Virginia Raggi, e alle istituzioni preposte, informazioni riguardo lo stato dei lavori del sottovia ferroviario di Casello 45 sulla Strada Provinciale Nettunense. Lo scorso 8 gennaio abbiamo inviato una lettera al Direttore del Dipartimento VII Viabilità e Infrastrutture di Città Metropolitana, Giampiero Orsini, ma le nostre sollecitazioni non hanno ancora ricevuto alcuna risposta”, lo dichiarano in una nota congiunta il consigliere metropolitano Andrea Volpi e il consigliere regionale Fabio Capolei.
“Per questo motivo – si legge – abbiamo presentato un’interrogazione urgente in Consiglio metropolitano rivolta al Sindaco Raggi, e al Consigliere Delegato alla Mobilità e Viabilità Carlo Caldironi, per conoscere i tempi di realizzazione dell’opera. Il continuo ritardo nell’apertura del sottovia – sottolineano – sta provocando da tempo forti disagi ai cittadini del territorio, in particolare ai residenti dei Comuni di Anzio e Nettuno, i quali stufi dell’attuale situazione ci chiedono risposte”, concludono i due consiglieri.
A.P.