Vedremo il 26 chi è stato più convincente
Strategie elettorali
Non è chiaro chi siano gli strateghi elettorali che stanno affiancando il Segretario del Partito Democratico in questa tornata elettorale, quello che sembra chiaro, perché lo dicono i sondaggi, è che quella piccola fetta di indecisi che sono pronti a prendere una decisione non sono attratti dalle decisioni prese da Letta. Sangue rosso è stato versato nella definizione dei candidati ed alcune scelte hanno lasciato piu soddisfatti gli avversari che i simpatizzanti. Non ultima la modalità di scelta dei candidati, fatta in “camera caritatis”, mentre lo Statuto del partito all’art 5 è chiarissimo “il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano ..la scelta della candidatura per le principali cariche istituzionali”. Non sono a conoscenza di un coinvolgimento popolare nella scelta di chi entrerà in Parlamento e di chi ne resterà fuori. L’ammucchiata di candidature spurie sembra voglia rappresentare il surrogato di quel campo largo che è miseramente fallito per l’incapacità del Segretario del PD di aggregare. Oltre la strizzata d’occhio a sinistra, che ha aggiunto contraddizioni a contraddizioni, sono state fatte scelte di cui non si riesce a comprendere la logica nemmeno ai puri fini elettorali. La scelta di candidare Luigi Di Maio, un personaggio, che il Governatore De Luca chiama “personaggetto”, per il suo scarso spessore politico, appare a tutti decisamente incomprensibile. Nel tempo Luigi Di Maio ha detto del Partito Democratico peste e corna, lo ha definito “il partito che toglie i bambini alle madri con l’elettroshock”, ne ha umiliato il segretario in diretta streaming, trattando il partito come fosse lo schifo dello schifo: chi e perché ha deciso di includerlo, insieme a Vincenzo Spadafora, Davide Crippa e, udite udite, Lucia Azzolina? Quale vantaggio ha il Partito Democratico a candidare chi viene definito, dal suo ex capo politico” Organismo Geneticamente Modificato” e dal suo creatore e guru “Giggino Cartelletta Di Maio” per il suo attaccamento al seggio parlamentare? Di Maio non porta voti al PD; il suo partito, che il 90% degli Italiani, non sanno nemmeno che esista, è stata la sua ultima gaffe che ha creato qualche decina di parlamentari inviperiti perché sulla scialuppetta PD c’era posto sono per pochissimi.
Pochi e quasi tutti candidati in Campania, patria del reddito di cittadinanza, dove stanno raccontando a chi ci crede che loro non faranno mai abolire la legge che lo ha istituito ben sapendo che chiunque vinca le elezioni quella legge verrà stracciata sul terrazzino di Palazzo Chigi. Il micro partito “impegno civico” è indicato dai sondaggi allo 0,6% ma non si esclude che gli intervistati lo abbiamo confuso con qualche altra cosa o che essi siano i parenti e gli amici delle decine di trombati da Di Maio e dal suo spirito di sopravvivenza personale. Sta di fatto che conosco più di un elettore indeciso di sinistra che non voterà PD proprio per questa operazione azzardata di candidare chi, come Luigi Di Maio, per storia ma ancor più per capacità, non merita assolutamente un posto in Parlamento. Il Secolo d’Italia, che certamente in questo caso dava solo un giudizio neutro, titolava “Di Maio fa perdere voti al PD”. Credo che sia un’affermazione basata su dati reali che alcuni rilevatori hanno evidenziato: molti simpatizzanti di ritorno, che sono stati delusi dal vuoto assoluto caratterizzato dal duo Conte-Di Maio si rifiuteranno di votare per un partito che esclude personaggi storici della sinistra per imbarcare quel campione di incoerenza e di mediocrità da cui sono rimasti profondamente delusi.
Sono scelte che potranno essere giustificate solo a fronte di un buon successo elettorale perché, altrimenti, si andrebbero a sommare ad altre decisioni discutibilissime ed il conto verrà presentato da chi certamente non contribuirà alla serenità futura del Segretario il quale potrebbe essere costretto a prendere di nuovo un volo per Parigi.
Sergio Franchi
La lettera agli studenti di Nettuno da parte del commissario prefettizio Bruno Strati
Buon anno scolastico
Care studentesse e cari studenti di Nettuno,
questa settimana comincia un nuovo anno scolastico e voglio rivolgere a voi il più sincero augurio di buon lavoro a nome mio e della Città di Nettuno.
Per alcuni di voi si tratterà di un ritorno tra i banchi di scuola: ritroverete insegnanti e amici e continuerete un percorso di crescita culturale che vi porterà ad essere gli uomini e le donne della futura società civile.
Per altri, invece, sarà la prima volta; scoprirete un mondo nuovo, vi confronterete con i vostri coetanei e avvierete rapporti sociali e culturali che caratterizzeranno la vostra vita scolastica.
Cari dirigenti scolastici, Corpo docente e collaboratori del settore scolastico, anche a voi rivolgo un cordiale augurio di buon anno scolastico.
Grazie alla vostra paziente opera di accompagnamento degli studenti nel percorso di conoscenza del mondo e di sé stessi, il nostro Paese potrà contare su cittadini e cittadine responsabili e preparati.
Negli ultimi anni, di emergenza pandemica, siete sempre stati in prima fila a garantire l’istruzione dei nostri ragazzi adattando il metodo di insegnamento ad una situazione senza precedenti nella nostra storia. Vi saremo sempre riconoscenti di questo vostro impegno.
Rivolgo, infine, un augurio di buon anno scolastico anche alle famiglie, a cui va il mio sostegno e incoraggiamento.
A tutti esprimo la disponibilità dell’Amministrazione comunale ad assicurare l’efficienza dei servizi scolastici di propria competenza e a risolvere le problematiche che potrebbero sorgere in questo anno scolastico, nella consapevolezza che, solo con l’impegno, il confronto e la partecipazione, potremo garantire una Scuola migliore.
Il Commissario Straordinario
Dr. Bruno Strati
Comune di Nettuno
Fondo rimborso libri
La Regione Lazio ha presentato presso la sede della Giunta regionale il ‘FONDO RIMBORSO LIBRI SCOLASTICI’ una misura da 20 milioni di euro di sostegno economico alle famiglie del Lazio per contrastare l’aumento del costo dei libri di testo per l’anno accademico 2022/23. A beneficiare dell’intervento saranno gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, statali e private paritarie del Lazio.
L’iniziativa dell’Assessorato regionale alla Scuola è strettamente collegata al rincaro dei prezzi sul materiale scolastico, a causa del costo dell’energia, delle spese di produzione e anche delle materie prime, con ripercussioni inevitabili sui budget delle famiglie con figli in età scolare.
Il bonus della Regione prevede l’erogazione di un contributo economico una tantum per affrontare le spese scolastiche delle famiglie che si trovano in difficoltà economica.
Il contributo economico servirà a rimborsare l’acquisto di libri di testo, nuovi e usati.
Per avere il rimborso sarà necessario fornire un certificato di pagamento (fattura o scontrino).
Il valore del contributo è di 150 euro per la Scuola secondaria I grado e di 200 euro per la Scuola secondaria. II grado. Destinatari dell’intervento sono i genitori di figli regolarmente iscritti nell’anno scolastico 2022/2023 presso una scuola secondaria di primo grado o secondo grado del sistema nazionale di istruzione pubblica e paritaria con sede in Regione Lazio che al momento della richiesta di contributo risultano in possesso dei seguenti requisiti:
• essere cittadino/a italiano/a o di uno Stato membro dell’Unione Europea o di uno Stato extra UE e in possesso di regolare permesso di soggiorno;
• essere residente o domiciliato in uno dei comuni della Regione Lazio;
• essere titolare o cointestatario di un conto corrente bancario o postale o di una carta prepagata collegata ad un codice IBAN IT;
• possedere un indicatore ISEE in corso di validità del nucleo familiare dello studente non superiore a 30.000,00 euro.
Il bando sarà pubblicato il prossimo 1 ottobre, il link sarà prossimamente disponibile sul sito www.lazioeuropa.it.
Un segno tangibile di vicinanza alle famiglie invece delle solite chiacchiere elettorali.
Roberto Alicandri