Il Pontino Aprilia • 14/2019
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Il TSMREE (Tutela Salute Men-
tale Riabilitazione Età Evolutiva)
è un servizio territoriale che mette
in atto un insieme complesso di
interventi concernenti la preven-
zione, la cura, la riabilitazione e
l’assistenza sanitaria, psicologica
e sociale rivolta ai minori da 0 a
18 anni e alle loro famiglie. Nobi-
le obiettivo, ma nella città di
Aprilia resta un sogno.
“Una struttura -spiega Claudio
Frollano del Tribunale dei diritti
del malato di Aprilia - che do-
vrebbe occuparsi di tutti i disordi-
ni dello sviluppo del bambino e
dell’adolescente nelle sue varie
linee di espressione (psicomoto-
ria, cognitiva, linguistica, affetti-
va, psico-sociale e relazionale), in
realtà nella nostra città opera so-
lo parzialmente, costringendo le
famiglie a vagare, non solo a li-
vello di territorio distrettuale, al-
la ricerca di centri più organizza-
ti, dove poter effettuare la prima
diagnosi necessaria a tracciare il
percorso terapeutico. Le Neurop-
sichiatre riescono a malapena a
seguire i casi con insegnanti di
sostegno, ma non riescono a svol-
gere psicoterapia, e quindi si è
costretti a rivolgersi al privato e
pagare i percorsi di riabilitazione
dei bambini o, talvolta, a rinun-
ciare alle cure”.
A questo dato va sommata la cro-
nica l’assenza in città di un pronto
soccorso pediatrico.
“Di seguito la fotografia del ser-
vizio, denunciata nel 2016 e che
purtroppo non è cambiata - ag-
giunge Frollano - se non per un
breve periodo di tempo, quando
l’organico delle Neuropsichiatrie
poteva contare su una ulteriore
unità. Periodo che aveva visto
quasi azzerarsi le liste di attesa
per la prima diagnosi e che at-
tualmente in termini di numeri è
peggiorata. Ci sono circa trenta
nuovi casi ogni mese che necessi-
tano di prima visita, per un totale
di circa 300 l’anno. Di questi, do-
po la prevista diagnosi effettuata
o a Latina (appartenente allo
stesso distretto) o addirittura in
ospedali di Roma, dopo una atte-
sa di circa due/tre mesi ne vengo-
no presi in carico solo circa 150 e
comunque in base alla gravità.
Da evidenziare che i casi gravi
vengono comunque accolti subito
e indirizzati dove necessario. Ven-
gono inoltre seguiti 400 bambini,
che hanno tutti una insegnante di
sostegno con legge 104, insomma
una grande mole di lavoro che
solo la grande volontà, dedizione
e responsabilità dei pochi opera-
tori riesce a fare sì che il servizio
sia ancora aperto. Qui vengono
inoltre emessi i CIS, Certificati di
Integrazione Scolastica che ven-
gono mandati alla scuola ed al
Provveditorato per segnalare che
il bambino viene seguito in questo
centro e per avere l’insegnante di
sostegno, oltre ad organizzare i
GLHO e GLHI, che sono incontri
famiglia, scuola, Psichiatra per
seguire il percorso del bambino.
Viene inoltre emesso il Certificato
di Indennità di Frequenza, che va
rinnovato per poter usufruire di
circa 300 €/ mese per bambini
affetti da particolare gravità, che
la famiglia purtroppo in qualche
caso è costretta ad usare per spe-
sare la riabilitazione presso strut-
ture private, non essendo presente
in questo dipartimento. Altro cer-
tificato che è responsabilità di
questa struttura produrre è il
DSA per i Disturbi Specifici di
Apprendimento (dislessia in parti-
colare)”.
Il quadro è chiaro: la situazione
nel territorio apriliano è diventata
sempre più insostenibile.
“Nessuno si preoccupa del futuro
di bambini e adolescenti con ma-
nifestazioni di fragilità: attesa
per la prima visita e presa in ca-
rico parziale perché non ci sono
gli spazi sufficienti neanche ad
ospitare gli specialisti, nonostan-
te siano sotto organico. Questo
non è più accettabile. Con la con-
versione della ASL in Casa della
Salute, questo importante servizio
già in sofferenza sia per organico
che spazio dedicato, è stato anco-
ra di più ridimensionato. Ovvia-
mente la Casa della Salute, tanto
attesa perché permetterà la presa
in carico dei pazienti con cronici-
tà quali BPCO, diabete e, entro la
fine dell’anno, anche di chi è af-
fetto da scompenso cardiaco, non
può e non deve essere la scusa
per ignorare le patologie dei no-
stri bambini, ne tanto meno è la
causa di questa enorme caren-
za. La “disattenzione” da parte
del Dipartimento di Salute Men-
tale, la cui Direzione si trova a
Latina e del quale fanno parte il
CIM, il TSMREE ed il SERT, ha
fatto sì che si arrivasse a queste
condizioni che si possono definire
di emergenza assistenziale. Che il
TSMREE sarebbe andato in soffe-
renza era un destino annunciato.
Purtroppo per una serie di “ no-
ti” motivi il progetto di utilizzare
alcuni locali di via Inghilterra e
quindi renderli sanitari e disponi-
bili ad accogliere il TSMREE si è
bloccato e non è stato implemen-
tato. Non scoraggiati da questo
insuccesso, si è puntato tutto sul-
la costruzione di una terza ala
adiacente alla ASL. Finalizzato il
progetto e quantificato in ultima
battuta dalla Direzione Aziendale
in 2,6 M di euro, è stato dalla
stessa portato in Regione e ci ri-
sulta essere in attesa dell’ultima
firma che era stata prevista e pro-
messa entro la fine di gennaio
2019. Abbiamo contattato tutte le
massime autorità responsabili
della nostra sanità, compresi gli
Amministratori Locali, abbiamo
richiesto anche incontri in Re-
gione con i dirigenti responsabili
e con il Presidente Zingaretti, ma
non abbiamo ricevuto risposte.
Temiamo che gli enti interessati
non siano a piena conoscenza dei
pesanti disagi di cui soffre il no-
stro servizio e dei dati su quante
famiglie siano costrette a tempi
lunghi di attesa o a rivolgersi al
privato a causa di mancanza de-
gli specialisti indispensabili e di
spazi idonei anche per la riabili-
tazione. E’ possibile che anche
nella agenda della politica terri-
toriale della nostra città, non sia
prevista una verifica dell’offerta
sanitaria pubblica? Quali sono le
necessità e le difficoltà che il cit-
tadino incontra quando si deve
curare? Tutto questo interessa
qualcuno? Sembrerebbe di no. La
cittadinanza aspetta una smentita
attraverso fatti concreti. Inutile
evidenziare per l’ennesima vol-
ta che se il TSMREE non riesce a
garantire la presa in carico dei
piccoli pazienti, le ripercussioni
negative sulla salute mentale dei
nostri figli ne segneranno per
sempre il loro futuro. Non c’è
tempo da perdere, l’ampliamento
del Poliambulatorio è diventato
urgente, altrimenti ora che sem-
bra si stiano iniziando ad assu-
mere specialisti ed infermieri, po-
trebbe succedere che si sia co-
stretti a rinunciarvi perché non
c’è un ambulatorio disponibile ad
accoglierli”. P.N.
Nella nostra città è insufficiente il servizio TSMREE (Tutela Salute Mentale Riabilitazione Età Evolutiva) per minori da 0 a 18 anni e alle loro famiglie
Aprilia non è una città per bambini
Pag. 44 IL PONTINO APRILIA Cronaca di Aprilia ANNO XXX - N° 14 - 9 AGOSTO/10 SETTEMBRE 2019
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