Il Pontino Aprilia • 14/2019
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ANNO XXX - N° 14 - 9 AGOSTO/10 SETTEMBRE 2019 Cronaca di Aprilia IL PONTINO APRILIA Pag. 7
Sulla richiesta di costituzione di
parte civile del Comune nel pro-
cesso Gangemi, l’amministrazio-
ne preferisce prendere tempo. In-
vece di dare un segnale politico
forte, l’amministrazione ha scelto
di trincerarsi dietro i cavilli tecni-
ci e chiesto di poter visionare il
fascicolo delle indagini condotte
dalla Dda di Roma e del processo
in corso a Velletri a carico di Ser-
gio e Giampiero Gangemi, Patri-
zio Forniti e Mirko Morgani con
le accuse di tentato omicidio,
estorsione e usura in concorso per
avere conferma della presenza o
meno dell’ipotesi dell’aggravante
del metodo mafioso e solo allora
deciderà sul da farsi. Durante la
commissione finanze dedicata al
delicato argomento, neanche la ri-
chiesta del consigliere di maggio-
ranza Vittorio Marchitti di dare un
segnale forte in una città che
compare costantemente nei rap-
porti annuali sulla presenza delle
mafie a livello locale, è servita a
far cambiare idea a una maggio-
ranza trincerata dietro il parere
tecnico dell’avvocato del Comu-
ne.
LA RICHIESTA DI RETI
DI GIUSTIZIA
E LA FRUSTA POLITICA
Una richiesta avanzata dalle asso-
ciazioni Reti di Giustizia e La fru-
sta politica, ma ritenuta dalla gran
parte dei commissari troppo debo-
le per essere accolta. La commis-
sione è stata così lo spunto per
pensare di elaborare un regola-
mento che metta nero su bianco i
criteri per la futura costituzione di
parte civile del Comune di Aprilia
ma non per dare una risposta nel
caso specifico. E così l’ente che
come ricordato dal sindaco Anto-
nio Terra a inizio seduta si è costi-
tuito parte civile nel caso A. Ser,
della discarica dei veleni di via
Corta, questa volta lascia correre
derubricando i gravi fatti come
reati ordinari, pur trattandosi co-
me sottolineato da Fabrizio Mar-
ras di “condotte intimidatorie
che recano danno all’immagine
del comune e al tessuto sociale”.
“Senza l’aggravante dell’associa-
zione di stampo mafioso – ha di-
chiarato il consigliere Marco Mo-
roni di Unione Civica sulla scia
della relazione presentata in aula
dall’avvocato Massimo Sesselego
- siamo di fronte a reati molto
gravi ma comuni ed è assai diffi-
cile che il giudice accolga la ri-
chiesta. Quanto al regolamento e
ai casi futuri va tenuto presente
che la costituzione di parte civile
ha un costo e le spese vanno nel
caso previste nel bilancio renden-
do la questione più complessa”.
Salvo la richiesta di approfondire
il caso specifico prima di dare una
risposta definitiva, presentata da
Domenico Vulcano, maggioranza
e opposizione sono parse inclini a
rinviare ogni decisione, sulla scia
delle perplessità manifestate
dall’avvocato del Comune sul
buon esito della procedura e fatte
proprie anche dal presidente
Omar Ruberti e dai consiglieri di
maggioranza Moroni e Cola. Uni-
ca voce fuori dal coro il consiglie-
re di Forum per Aprilia Vittorio
Marchitti.
“Questa città anche negli anni
passati è stata descritta come una
piccola Chicago – ha detto – ed è
stata interessata da sequestri,
operazioni di polizia e specula-
zioni. Preferirei fosse un giudice
a dichiarare che non possiamo
costituirci parte civile, fornendo
motivazioni che rigettino la ri-
chiesta asserendo che queste con-
dotte mafiose non costituiscono
un danno di immagine”.
LE ACCUSE DI RUBERTI
ALLA STAMPA
A riprendere l’argomento in occa-
sione della successiva seduta del-
la commissione finanze - questa
volta dedicata a questioni pretta-
mente tecniche - è stato proprio il
presidente Omar Ruberti, che ha
accusato la stampa di aver com-
pletamente travisato il significato
della commissione. Lungi dal get-
tare ombra sull’operato della
stampa però il suo intervento ha
finito per mettere in luce tutte le
carenze di una commissione con-
vocata di fretta e senza che i con-
siglieri avessero in mano i docu-
menti per poter prendere una de-
cisione.
“Penso di interpretare il pensiero
comune - ha detto Ruberti – af-
fermando che la rappresentazione
che è stata fatta sui giornali e sui
social non corrisponde a quanto
emerso in quest’aula. Nella com-
missione è emerso che la compe-
tenza in materia è della giunta, la
commissione era chiamata ad
analizzare i fatti sulla base dei
documenti disponibili e non ha
espresso parere contrario, ma ha
chiesto di verificare i capi di im-
putazione. Se verificata l’aggra-
vante del metodo mafioso, avrem-
mo dato il via libera alla costitu-
zionetico che la commissione era
chiamata a esprimere. In questi
giorni ho acquisito informazioni
in via informale e dovrebbe essere
confermata l’ipotesi dell’aggra-
vante del metodo mafioso. Se fos-
se confermata questa fattispecie
di reato, la giunta potrà procede-
re a costituirsi”.
L’ultima parola spetterà ora alla
giunta, che avrà poco tempo per
decidere.
LE DICHIARAZIONI
DEL SINDACO
“Come amministrazione - ha
chiarito il sindaco Antonio Terra -
non abbiamo nessun problema ad
andare fino in fondo su questa
questione, come del resto abbia-
mo sempre fatto nelle diverse vi-
cende che ci riguardano diretta-
mente. Abbiamo ritenuto necessa-
rio fare un passaggio in commis-
sione solo perchè in questo caso
il reato è stato commesso fuori
città e non comportava danno di-
retto al patrimonio comunale, ma
anche per regolamentare future
richieste. Non siamo abituati a
nascondere la testa sotto la sab-
bia come ci accusano di fare e se
verrà confermata l’aggravante
del metodo mafioso ci costituire-
mo sicuramente parte civile senza
alcun problema. Il nostro percor-
so è lineare: quando siamo stati
contattati a inizio anno dall’A-
genzia dei beni confiscati, che ci
ha chiesto se eravamo interessati
all’assegnazione dei beni confi-
scati ai Gangemi - non per asso-
ciazione mafiosa ma per una
mancata corrispondenza tra di-
chiarazione dei redditi e il loro
effettivo tenore di vita- non ci sia-
mo tirati indietro e abbiamo subi-
to dato la nostra disponibilità. Si
tratta di diversi appartamenti in
zona semicentrale che potremmo
riqualificare e restituire alla città
per attività a beneficio della co-
munità o per rispondere all’emer-
genza abitativa. Qualcuno si di-
verte a gettare fango su questa
amministrazione anche dicendo
cose inesatte, ma a questo punto
ci chiediamo perchè l’associazio-
ne per prima non si costituisce
parte civile”.
Francesca Cavallin
Il Comune di Aprilia non ha ancora preso una decisione, ma lo farà se verrà riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso
Costituzione parte civile nel processo Cangemi
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