Il Pontino Aprilia • 20/2019
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Pag. 6 IL PONTINO APRILIA Cronaca di Aprilia AANNO XXX - N° 20 - 22 NOVEMBRE/10 DICEMBRE 2019
Il Comune di Aprilia prende posi-
zione nei confronti dell’impianto
biogas all’origine dei miasmi de-
nunciati per mesi dal Ciap, dai re-
sidenti e dai lavoratori della zona
industriale. La Società Agricola
Bioenergie Italia- Società Agrico-
la S.P.A e la Società Esco Biogas
S.R.L, rispettivamente proprieta-
ria e gestore dell’impianto di via
dell’Industria - con potenza no-
minale di 999 KWel per la gene-
razione di energia elettrica -, do-
vranno non solo dimostrare entro
60 giorni di aver rispettato il re-
golamento comunale del 2013 sul
funzionamento degli impianti a
biomassa e biogas e sulle emis-
sioni odorigene, ma anche tra-
smettere entro 7 giorni al servizio
ambiente ed ecologia del Comune
di Aprilia il cronoprogramma del-
l’intervento in cantiere per la rea-
lizzazione di una copertura sulla
vasca del digestato liquido pre-
sente nell’impianto, considerato
dalla stessa società necessario per
contenere le emissioni odorigene
e di adottare tutte le misure ne-
cessarie nell’immediato a limitare
i cattivi odori percepiti nella zo-
na. E’ quanto riportato nell’ordi-
nanza 324 del 13 novembre scor-
so a firma dell’architetto Marco
Paccosi, il dirigente scelto dal-
l’amministrazione proprio per te-
nere sotto controllo i problemi le-
gati all’inquinamento ambientale
e all’esercizio di impianti indu-
striali e per il trattamento dei ri-
fiuti. Tra questi rientra anche la
biogas di via dell’Industria, torna-
ta sotto la lente nelle ultime setti-
mane dopo la conferenza dei ser-
vizi del 2017 che non era riuscita
a risolvere il problema delle
emissioni odorigene, come rileva-
to alcuni giorni fa dalla mozione
Il Comune ha preso posizione nei confronti dell’azienda di Biogas di via dell’IndustriaQuasi 5 milioni per le aree verdi di piazza Don Sturzo
Ordinanza contro i miasmiEspropri salati
del consigliere Vittorio Marchitti
finalizzata a prendere di petto il
problema. A testimoniarlo una
pioggia di denunce, all’origine
del sopralluogo effettuato da Poli-
zia Locale, Arpa e Asl sul sito, al-
l’esito del quale è emerso che
“nonostante gli interventi messi
in atto dalla società, compresa la
realizzazione di una struttura me-
tallica a copertura della trincea
del digestato solido - scrive l’ar-
chitetto Paccosi - continuano a
giungere agli uffici comunali se-
gnalazioni del persistere del dis-
agio”.
Particolarmente funeste le giorna-
te del 9 e 10 ottobre scorso, quan-
do oltre agli odori le attività più
prossime all’impianto denuncia-
rono la presenza sulle auto dei di-
pendenti di gocce di una sostanza
di colore verdastro e maleodoran-
te. I responsabili dell’impianto,
durante il sopralluogo congiunto
di Arpa, Asl Latina, Polizia Loca-
le e Carabinieri di Aprilia, giusti-
ficarono il disagio con l’esigenza
di effettuare la manutenzione del
digestore, sversando il materiale
non completamente digerito al-
l’interno della vasca scoperta di
stoccaggio del digestato liquido e
assumendo in quella sede l’impe-
gno di realizzare una struttura per
la copertura della vasca di stoc-
caggio. Solo il 6 novembre scorso
inoltre la Esco Biogas ha risposto
all’invito della Asl, di trasmettere
entro 7 giorni una relazione detta-
gliata dell’anomalo funzionamen-
to dell’impianto durante quelle
giornate funeste, degli interventi
effettuati nell’immediato per limi-
tare le emissioni e della relazione
sulla valutazione dei rischi.
“Gli esiti delle attività di sopral-
luogo - sottolinea però l’architetto
Paccosi - non hanno escluso po-
tenziali rischi per la salute pub-
blica a causa della presenza di
emissioni odorigene derivanti
dalla tipologia di materiali tratta-
ti”. E tanto è bastato all’ente di
piazza Roma per adottare final-
mente la linea dura, pretendendo
anche che l’azienda dimostri il ri-
spetto del vecchio regolamento
comunale che obbliga tra l’altro
gli impianti biogas e biomassa a
effettuare simulazioni e monito-
raggi costanti per attenuare il ri-
schio di emissioni odorigene, ma
che all’articolo 11 prevede addi-
rittura la stipula di una polizza fi-
deiussoria da parte degli impianti
sopra i 200KW di potenza, “svin-
colata al ripristino e alla natura-
lizzazione dello stato dei luoghi”.
Francesca Cavallin
Il vecchio esproprio mai perfezio-
nato con il pagamento delle som-
me dovute per i due terreni usati
per realizzare le aree verdi di
piazza Don Luigi Sturzo, rischia
di aggravare la difficile situazio-
ne economica per le casse del Co-
mune di Aprilia. La Corte di Ap-
pello di Roma infatti ha rigettato
il ricorso promosso nel 2018
dall’ente di piazza Roma per ri-
formare la sentenza emessa nel
2017 dal Tribunale Civile di Lati-
na, che aveva condannato il Co-
mune a pagare per le due aree
espropriate nel 1999 - e da anni
trasformate in area verde a servi-
zio del quartiere - 2 milioni 259
mila euro in favore della Salini
Costruzioni Spa, 225 mila euro
euro in favore della Società Ini-
ziative Immobiliari Spa, cifre
enormi cui vanno ad aggiungersi
gli interessi di mora, la rivaluta-
zione monetaria dal 26 febbraio
1999 al saldo e le spese di giudi-
zio. Proprio in virtù dell’esito fa-
vorevole del giudizio in primo e
secondo grado, le due società
hanno presentato il conto delle
sentenze passate in giudicato: at-
traverso gli atti di precetto tra-
smessi al Comune il 27 marzo
2019, la Salini ha chiesto il paga-
mento di 4 milioni 233 mila 923
euro, mentre la cifra stabilita dal
tribunale a favore della Immobi-
liare, maggiorata dal calcolo degli
interessi e dalla rivalutazione mo-
netaria, ammonta a 445 mila 938
euro. Una montagna di soldi pub-
blici che al momento l’ente, gra-
vato da spese ordinarie, debiti ed
entrate previste ma al momento
solo virtuali, non è in grado di pa-
gare. La copertura economica,
come si evince dalla determina-
zione a firma del responsabile del
servizio avvocatura del Comune
di Aprilia Massimo Sesselego, è
appena sufficiente per pagare le
spese di giudizio, per un importo
complessivo di 56 mila 337 euro.
“L’attuale situazione economico
finanziaria - specifica Sesselego
nella determina del 7 novembre
scorso - consente nell’immediato
all’ente di procedere al pagamen-
to limitatamente agli importi re-
lativi alle spese di giudizio”.
29 mila 574 euro dunque a favore
della Salini, 26 mila 763 euro in
favore della Società Iniziative
Immobiliari Italiane. Non è esclu-
so che il Comune di Aprilia deci-
da di ricorrere in cassazione per
ribaltare l’esito di un giudizio per
due volte sfavorevole alla parte
pubblica; di sicuro quell’espro-
prio alle due imprese di costru-
zione mai perfezionato negli anni,
posto in essere dalla giunta Co-
smi per regalare un’area verde al
quartiere Grattacielo e tale da ge-
nerare un contenzioso, pende co-
me una spada di Damocle sulle
malconce casse del Comune.
Francesca Cavallin
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