Accordo con la Pisana per un debito di 7,6 milioni di euro
Canoni idrici
Per i canoni idrici non pagati alla Regione Lazio tra il 1983 e il 2003, il Comune di Aprilia dovrà restituire solo 7 milioni 600 mila euro invece che la somma calcolata dalla Pisana a marzo dello scorso anno, che ammontava ad oltre 10 milioni di euro perché inclusiva degli interessi di mora. Una somma ridotta di circa un terzo, che dopo una trattativa serrata con la Regione, l’ente di piazza Roma potrà rateizzare e restituire in 20 anni. Una buona notizia, quella che l’amministrazione civica ha annunciato nelle scorse ore e non solo per la riduzione del debito e per la possibilità di diminuire, grazie alla rateizzazione ventennale, l’impatto economico del debito sul bilancio del Comune.
Quel vecchio debito legato a venti anni di canoni idrici non pagati (1983-2003) dal Comune infatti, rientrava tra le ragioni per le quali la Regione Lazio, attivando il meccanismo della compensazione, aveva bloccato l’erogazione dei fondi già stanziati per l’ampliamento e l’adeguamento del depuratore di via del Campo, pari a 1 milione 950 mila euro. A lamentare la mancata corresponsione del contributo, in occasione della conferenza stampa di fine anno era stato proprio il sindaco Antonio Terra, che in quel contesto aveva anche annunciato la prosecuzione della trattativa e la novità positiva, derivante dalla decisione della Regione di abbattere gli ingenti interessi di mora, tali da far lievitare la cifra iniziale di quasi tre milioni di euro.
“Ci apprestiamo a metter la parola fine ad un contenzioso lungo e dispendioso – ha commentato il Sindaco Antonio Terra – portiamo a compimento una mediazione che risana danni provocati chi ha guidato la Città prima di noi. La somma che dovremo pagare, che è assai rilevante, risulta comunque contenuta rispetto al debito accumulato dal Comune fino al 2003 e la rateizzazione ci consente un minore impatto sul bilancio dell’Ente rispetto a quello originariamente previsto, ampiamente insostenibile. Una vicenda, quella dei canoni idrici che si unisce a tante altre questioni, con cui la nostra Amministrazione si è trovata a dover fare i conti, danni prodotti dalla finanza a dir poco “creativa” delle Amministrazioni precedenti. Vanno in questa direzione il pagamento della quasi totalità degli espropri effettuati da chi ci ha preceduto, fino alla rottamazione della cartella esattoriale ASAM. La soluzione faticosamente trovata oggi dimostra, ancora una volta, l’approccio che caratterizza da sempre il nostro governo: un risanamento attento a non compromettere le politiche a favore dei cittadini di oggi e di domani”.
Francesca Cavallin
La Pegna rivendica il ruolo dell’opposizione per alcune delibere importanti
“Siamo stati responsabili”
Dopo questa prima fase del Covid 19 e con l’inizio della seconda fase, il nostro gruppo consiliare è stato collaborativo e costruttivo nel proporre ed approvare provvedimenti seppur prima in commissione e poi in consiglio comunale, che afferissero tali particolari esigenze necessarie per la nostra cittadinanza. Proprio in ordine a questo stato di cose, teniamo a ribadire un concetto estremamente grave politicamente a nostro avviso, ciò che si è verificato e concretizzato nell’ultima assise. A seguito dell’ultima commissione consiliare che riportava all’ordine del giorno, in sintesi, l’ampliamento di 3 ettari della Rida Ambiente nell’emergenza rifiuti, a seguito del Covid-19, si è discusso di una mozione da votare unitariamente contro tale iniziativa rafforzando di fatto la risposta che il comune di Aprilia avrebbe dato alla Regione Lazio e che nei giorni a seguire, tutti l’avremmo firmata. Però per quello che ci risulta e ovviamente più interessante sotto il profilo politico, dopo gli incontri in maggioranza, presupponiamo accesi nei toni, si è arrivati in consiglio comunale”.
Interviene così il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Vincenzo La Pegna e Matteo Grammatico, “L’aspetto grave di tutta la situazione precedentemente illustrata in sintesi - aggiungono - è stata la totale assenza dei 4 consiglieri e dei due assessori della Lista Terra in assise. I loro problemi ed intendiamo di questa variegata maggioranza, non possono e non devono influire su decisioni importanti che devono assumere chi governa questa città. Non si può, come è avvenuto nell’ultimo consiglio non votare perché assenti per protesta, una mozione, tra l’altro caldeggiata, dalla stessa lista, solo per problemi interni alla loro stessa coalizione. Trovando poi il sistema per scaricare le responsabilità su di un altro consigliere di maggioranza. Poco importa poi se nelle stanze hanno firmato l’atto. Il fatto estremamente grave politicamente, resta. Il sindaco seppur prova ogni volta a spegnere il fuoco, si deve rendere conto e prendere atto con atti di responsabilità, che questa sua coalizione fa acqua da tutte le parti. Se non fosse stato per questa opposizione tutta, probabilmente l’atto non sarebbe stato votato per mancanza del numero legale, chissà. Il nostro senso di responsabilità ha fatto sì che la mozione fosse approvata. Questa non è stata l’unica crepa di questa maggioranza, non dobbiamo dimenticare lo strappo in precedenza avuto con la lista Aprilia Domani, dove anche in quel caso ci sono state forti frizioni al loro interno. Ora tutti noi siamo consci di dover amministrare con il nostro apporto, seppur di minoranza, questa città in un momento critico per la nostra economia. Ma dall’altra parte dopo più di 10 anni che sono, chi più chi meno, alla guida della città, devono capire quando è il momento di farsi da parte. Quantomeno verificassero la tenuta di questa maggioranza di centro-destra-sinistra e chi più ne ha più ne metta e tornassero alle urne per far ripartire la nostra economia, in quanto ad oggi, seppur siamo stati “diligenti e collaborativi”, non abbiamo ancora visto provvedimenti che vadano in favore delle piccole e medie imprese, nonché a favore di cittadini esasperati dalle bollette che puntualmente arrivano. Rivedano la Tari, Tosap e quanto altro possa aiutare tutte queste fasce che tra non molto non alzeranno più le serrande. Gia di per sé non è più una città “viva” , se non fosse per i privati ed associazioni che fanno anche oltre la loro parte. Ma il Sindaco deve rendersi conto che la città va amministrata seriamente, senza “accontentare” di volta in volta, chi più alza “l’asticella”, nella propria compagine politica di maggioranza composta da varie anime politiche distanti tra loro e che non riescono a trovare soluzioni se non dopo essere stati “accontentati” secondo il loro punto di vista personale e non per la collettività.
P.N.
Ripartono i cantieri
Da lunedì 18 sono ripresi i lavori anche per realizzare tutte le opere pubbliche previste e rimaste in sospeso. Non solo il palazzetto dello sport e piazza delle Erbe, ma anche piazza della Comunità Europea, la palestra della scuola Leda e tutte le manutenzioni previste per scuole e strade.
“In particolare – ha aggiunto il sindaco – è partito il progetto di risanamento delle strade, che procede a rilento perché Open Fiber sta completando la realizzazione della fibra ottica e si occuperà di riasfaltare le strade dove il lavoro è stato compiuto. Inoltre proprio ieri anche Enel ha iniziato i lavori per ritracciare l’asse principale da 20 mila KW. Stanno rifacendo daccapo tutte le strutture portanti e tutte le strade toccate da questo intervento saranno rimodernate. Per questo abbiamo dovuto aspettare, ma ora la città sta ripartendo e quest’anno cercheremo di dare il massimo supporto ai nostri cittadini attraverso i finanziamenti. Tra le strade da riasfaltare che resteranno indietro, figurano anche via dei Mille, via dei Giardini, via Guido Rossa e via Aldo Moro. Abbiamo infatti ottenuto un finanziamento di 5 milioni che useremo anche per rifare la dorsale principale per la raccolta delle acque piovane, oltre che i ponti a Campo del Fico e via Valtellina. I lavori di riasfaltatura in quel caso verranno effettuati al termine dell’intervento sul sistema idraulico”. Francesca Cavallin