Multiservizi e Progetto Ambiente vantano oltre 11 milioni
Debiti con le partecipate
Oltre al disavanzo milionario e alla diversa imputazione nel consuntivo 2019 del Fondo di Liquidità e dell’accantonamento del fondo crediti di dubbia esigibilità, desta preoccupazione la forte esposizione dell’ente di piazza Roma nei confronti delle due aziende.
Sia la Multiservizi che la Progetto Ambiente, nel momento in cui è stato stilato il rendiconto di gestione 2019 vantavano un credito nei confronti del Comune di Aprilia. Alla partecipata di via delle Valli, che per conto dell’ente si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, oltre che della manutenzione del verde pubblico e dei servizi cimiteriali, devono ancora essere versati 4 milioni 137 mila 033,88 euro, un credito iscritto nel bilancio della Progetto Ambiente e riportato tal quale anche nel consuntivo del Comune di Aprilia e in particolare nella nota integrativa su debiti e crediti, prevista dalla legge 135/2012. Una cifra importante, che rappresenta poco meno di un terzo di quanto l’amministrazione concede ogni anno alla partecipata, cresciuta ulteriormente dopo il trasferimento di alcuni servizi dall’Asam alla Progetto Ambiente.
Più complessa invece appare la situazione per quanto riguarda la Multiservizi. Dalla nota informativa emerge infatti che la municipalizzata in liquidazione dal 2017, vanta nei confronti del Comune di Aprilia un credito di ben 7 milioni 441 mila 886,24 euro, mentre secondo l’ente di piazza Roma il debito nei confronti di Asam ammonterebbe a 2 milioni 451 mila. Incide nella differenza di importi l’annosa vicenda delle fatture contestate, emesse dall’Asam ma non riconosciute dai dirigente del Comune di Aprilia, per l’ammontare di 4 milioni 990 mila 886 euro, di cui 3 milioni 211 mila 444 euro riferibili alle fatture 39 e 40 del 3 febbraio 2009 per servizi erogati dal 2003 al 2009; 1 milione 167 mila 793 euro sempre relative a quegli anni ma emesse in occasione del consuntivo 2012; 53 mila 183 euro relative al 2011; 336 mila 550 euro emesse tra 2012 e 2014 e contestate il 3 aprile 2014 dal dirigente alle finanze del Comune di Aprilia; 61 mila 727 euro del 2015 oggetto di verifica delle effettive prestazioni svolte, così come 7 mila 390 euro del 2016 e 152 mila 297 euro del 2018. Sulle fatture contestate si attende a luglio la sentenza dell’arbitro scelto dalla parti ed è chiaro che se l’ente di piazza Roma dovesse uscirne sconfitto, si troverebbe a dover far quadrare un bilancio rinunciando ad altri 5 milioni di euro circa.
Tuttavia, pur prendendo in considerazione l’ipotesi che sia Asam a soccombere e che parte dei crediti vantati non siano dovuti sulla base della sentenza del professor Quattrociocchi, l’esposizione nei confronti delle partecipate ammonta comunque a 6 milioni 588 mila 532 euro e anche in questo caso il ritardo nei pagamenti delle rate dovute per servizi resi pare il segnale delle forti difficoltà in cui versano le casse del Comune.
Francesca Cavallin
Il sindaco Terra sta cercando di completare gli accordi transattivi con i creditori
Debiti e decreti ingiuntivi
Approvato il consuntivo 2019 e preso atto delle criticità che nei prossimi mesi imporranno un cambio di passo rispetto alla lotta all’evasione e all’elusione fiscale, l’amministrazione Terra è al lavoro per ridurre i debiti nei confronti dei creditori dell’ente, che nei mesi scorsi avevano presentato decreti ingiuntivi chiedendo la liquidazione di somme dovute e mai pagate dall’ente di piazza Roma.
In questa direzione, l’accordo sottoscritto con la Banca Farmafactoring, creditore dell’ente per la somma complessiva di 371 mila 862 euro, che dopo aver notificato il decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Latina il 30 ottobre 2018, titolo esecutivo il 6 febbraio 2019, il 4 dicembre scorso ha trasmesso all’ente un atto di precetto e avviato le procedure per l’azione esecutiva con la notifica dell’atto di pignoramento. Per bloccare l’azione tramite il Responsabile del Servizio Avvocatura, è stato condiviso uno schema di accordo bonario, secondo il quale l’amministrazione si impegna a pagare 52 mila 150 euro, una cifra molto inferiore rispetto al debito effettivo.
Si tratta purtroppo solo di un piccolo passo in avanti. A preoccupare maggiormente l’esecutivo restano due questioni ancora aperte: la richiesta di pignoramento presentata da Flavia ‘82 per l’indennizzo degli immobili della 167 tornati nelle disponibilità del Comune dopo un contenzioso durato 30 anni, del valore di circa 5 milioni di euro e l’atto di precetto trasmesso dalla Salini Costruzioni e Società Iniziative Immobiliari SPA, per l’esproprio avvenuto negli anni ‘90 dei terreni edificabili tra via Di Vittorio e Piazza Don Sturzo. Se in virtù dell’emergenza Covid 19 la trattativa con la Flavia ‘82 si è interrotta, il Primo Cittadino con l’emergenza sanitaria in corso, ha partecipato ad una conferenza via Skype con gli avvocati di Salini e Iniziative Immobiliari, che chiedevano al Comune di pagare loro 4 milioni 233 mila euro in forza dei titoli esecutivi emessi dal Tribunale. Il Comune ha cercato invece di raggiungere un accordo transattivo per ridurre e rateizzare l’importo, partendo come base dalla cifra iniziale di 2 milioni 500 mila euro, al netto degli interessi e della rivalutazione Istat. L’accordo sembrava vicino, ma una delle due società di costruttori del quartiere Grattacielo ha sospeso la decisione in merito.
“Siamo in attesa di capire se la nostra proposta abbia trovato accoglimento – spiega il sindaco – in quanto una delle due cordate interessate si era subito resa disponibile a stipulare l’accordo, mentre l’altra era parsa titubante. Quanto alla Flavia ‘82, la proprietà ci ha presentato delle richieste chiare, ma prima di poter dare una risposta vorremmo conoscere il parere dell’avvocatura e anche dei consiglieri sul percorso da intraprendere”.
Francesca Cavallin