Continua il botta e risposta tra il sindaco Antonio Terra e il commissario del Partito Democratico di Aprilia Claudio Moscardelli
“Terra dimentica che governa anche grazie al Pd”
“Antonio Terra ha dissipato l’eredità di Domenico D’Alessio e dimentica che governa anche grazie al Pd”. Dura risposta da parte di Claudio Moscardelli, commissario del Partito Democratico di Aprilia.
“Abbiamo aspettato il consiglio comunale convocato per l’approvazione del Consuntivo 2019 per chiarire le fantasiose ricostruzioni del Sindaco Antonio Terra che, nel replicare al nostro intervento sulla drammatica situazione delle finanze locali, sorvolando sul merito della questione, ha parlato di un Partito Democratico che vuole affossare “il civismo per dialogare con le forze del centrodestra. Il Partito Democratico di Aprilia ha da sempre lavorato per riunire tutte le forze del centrosinistra, costruendo una proposta di governo all’altezza della nostra città, così fu nel 2013 con la candidatura di Carmen Porcelli e nel 2018 con Giorgio Giusfredi. Sono i fatti il più forte sostegno all’azione portata avanti dal Partito Democratico di Aprilia con riferimento alle forze politiche con le quali allearsi per governare la città. Se questo è stato il passato ancora di più sarà per il futuro dove il Partito Democratico sarà chiamato ad essere il perno di un’alleanza di tutte quelle forze, anche civiche, che si richiamano ai valori del centrosinistra impegnate a costruire un’alternativa all’attuale maggioranza e al centrodestra. Se per il Partito Democratico di Aprilia parlano i fatti, la stessa cosa non si può dire per il primo cittadino che ha dissipato l’eredità lasciatagli dal sindaco Domenico D’Alessio, che è stato il vero artefice del civismo, il quale ha compiuto grandi sforzi per risanare le casse comunali. Questo giudizio negativo sulla gestione finanziaria è stato confermato dal collegio dei liquidatori dell’Asam (che ha espresso perplessità relativamente alla gestione della municipalizzata dal 2014 in poi) e ancora dalla relazione al rendiconto 2019 ove, per stessa ammissione dell’attuale dirigente del settore, la situazione appare non così rosea come il primo cittadino vorrebbe far credere. Il Sindaco Antonio Terra evita, però, di rispondere sul merito delle difficoltà finanziare, cercando di trascinare la discussione su un terreno che non ci interessa: i cittadini chiedono risposte e il Pd si fa loro portavoce, perché comprende le difficoltà che molti apriliani stanno vivendo.
Infine nel corso dell’ultime elezioni comunali la coalizione guidata da Antonio Terra ha perso 9.000 voti, il primo cittadino ha visto il suo consenso dimezzato e così tutte le sue liste e forse dimentica che anche grazie al Pd, che al ballottaggio lo ha sostenuto per scongiurare la vittoria delle destre, è alla guida di Aprilia”.
È durissima la replica della lista Terra al commissario Pd Moscardelli che aveva attaccato il sindaco Terra e la sua giunta “colpevoli” a suo dire di aver dissipato l’eredità di Domenico D’Alessio.
“Quello del 2018 - si legge nella nota della lista del sindaco - non è stato affatto un sostegno episodico; è fin dall’inizio del progetto civico infatti che, alle elezioni amministrative, gli elettori del Partito Democratico hanno contribuito in maniera rilevante ai tre successi elettorali. Un dirigente politico farebbe bene ad indagare sulle ragioni profonde di quanto accaduto per cambiare rotta, mentre a prevalere sono solamente livori personali e un indegno revisionismo storico. Nel parlare dell’eredità del Sindaco D’Alessio infatti, l’ex senatore dimentica di ricordare che nella precedente consiliatura i partiti da cui discende il PD hanno scritto la pagina più brutta della politica apriliana, quella del ribaltone con la Giunta Santangelo. Moscardelli anche allora assunse un ruolo determinante per la costruzione di quella alleanza capestro che, oltre a votare l’addendum ASER, ha presto lasciato la guida della Città ad un commissario prefettizio. Da quelle macerie – questa l’eredità di cui dovrebbe occuparsi Moscardelli – è nata la stagione civica che ha potuto raccogliere consensi da culture politiche differenti, sfiduciate dall’operato dei partiti che da Roma a Latina avevano usato Aprilia per garantire carriere personali a profili politici decisamente modesti, per qualcuno anche nel consenso. L’inadeguatezza della forma partito a fronteggiare un quadro inedito, insieme ad una stagione di buona amministrazione avviata da D’Alessio, sono stati motivo di attrattiva di nuove energie, stanche di rimanere intrappolate nella guerra tra bande correntizie. Un fenomeno questo non solo apriliano, ma più esteso e profondo. Ben presto anche a Latina il PD si condannava all’irrilevanza politica, consentendo tuttavia un’impresa storica alla compagine civica guidata da Damiano Coletta, così come è avvenuto in altre parti della Provincia e della Regione. L’alternanza alla destra, laddove è avvenuta, è stata possibile grazie a forze diverse dal centro-sinistra “storico”. Un fatto significativo quanto ignorato. L’elezione dell’attuale segretario nazionale Nicola Zingaretti, consapevole di queste criticità, ha aperto una nuova fase di rinnovamento e di allargamento del Partito: con Piazza Grande è stata lanciata una piattaforma politica ben diversa da quella a cui si ispira Moscardelli. Le parole d’ordine non sono più “centro-sinistra” ma “campo largo” o “fronte democratico-civico”; la priorità non è vincere ad ogni costo ma costruire una proposta alternativa alla destra sovranista e populista; non si parla più di “perno della coalizione” o di “forza egemone” ma di squadra, e di format inclusivo; le tessere e le prove di forza interne hanno lasciato il posto a idee, capacità e partecipazione.
Di tutto questo e di molto altro vorremmo parlare con il futuro segretario del Partito Democratico di Aprilia. Ci piacerebbe sapere se anche lui continuerà ad adottare il lessico obsoleto dell’ex senatore o se come il Segretario Zingaretti avrà a cuore la costruzione di un campo largo, magari aperto anche ai moderati e ai conservatori che non si riconoscono nel sovranismo e, perché no, a quei grillini che con l’esperienza di governo nazionale hanno rinunciato al populismo e sono disponibili ad una reale e fattiva partecipazione per il bene comune.
Nel frattempo, ci domandiamo se Moscardelli, anziché perdere tempo ad alimentare sterili polemiche sugli organi di informazione, possa dedicarsi a sfruttare la tanto sciolinata filiera di governo per fermare l’ennesimo atto predatorio sul territorio comunale: Aprilia non si rassegnerà mai ad essere la servitù di nessuno, tantomeno della capitale. Nessuna deroga, nessuna autorizzazione provvisoria per finte emergenze sanitarie; il ciclo dei rifiuti si chiuda nei rispettivi ATO e per questo il Piano regionale dei Rifiuti veda presto la luce. In politica è vietato fermarsi. Noi rimaniamo in movimento per rimanere fedeli al nostro progetto e non alle forme attraverso le quali abbiamo cominciato a realizzarlo”.
Alessandro Piazzolla