Una tragedia ambientale dietro alla quale potrebbe nascondersi la mano di qualcuno
Diossina a gogo nell’incendio della Loas
Un disastro senza precedenti, tali da provocare il rilascio nell’aria di diossina e inquinanti in percentuali addirittura pari a quasi 4 volte quelle rilevate dopo l’incendio della Eco X di Pomezia in prossimità dell’impianto e da provocare nei giorni successivi la reazione in massa dei cittadini preoccupati per il proprio futuro. L’incendio della Loas Italia srl, l’impianto per il trattamento di plastica e carta di via della Cooperazione, esploso nella serata del 9 agosto scorso e che ha continuato ad ardere per i 5 giorni successivi, ha avvolto la città di Aprilia in una coltre nera e calato i cittadini in un incubo senza fine.
Un disastro annunciato, secondo alcuni, una tragedia dietro la quale potrebbe nascondersi la mano di qualcuno, un dato sul quale la Procura, che ha disposto il sequestro dell’impianto, indaga con il supporto tecnico dell’Arpa e degli enti preposti. Sulle indagini in corso naturalmente vige il massimo riserbo, mentre sugli aspetti legati al possibile inquinamento ambientale e agli effetti sulla salute dell’uomo sono in corso analisi e monitoraggi da parte di Arpa, Asl e Istituto Zooprofilattico, per conto del Dipartimento di Prevenzione.
L’allarme è scattato il 9 agosto scorso, quando i Vigili del Fuoco di Aprilia e Latina sono stati allertati per un incendio esploso all’interno del sito, nel cuore dell’area artigianale. Quando è stato chiaro che a bruciare fosse l’impianto di trattamento, anche il sindaco Antonio Terra e l’assessore all’ambiente Monica Laurenzi hanno raggiunto il sito e il giorno dopo il Primo Cittadino ha diramato la prima delle tre ordinanze riguardanti Loas – la 198 del 10 agosto 2020 – per inibire il consumo di vegetali entro 2 km di distanza dall’impianto e imporre ai cittadini di chiudere le finestre, oltre alla chiusura precauzionale delle attività limitrofe all’impianto, misure alleggerite dall’ordinanza 208 del 31 agosto, mentre il contenuto dell’ordinanza 203 del 21 agosto è volta a imporre all’azienda un piano di messa in sicurezza e rimozione dei rifiuti. I Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare per 5 giorni consecutivi e solo il 14 agosto hanno potuto annunciare di aver avuto la meglio sulle fiamme.
L’ESITO DELLE
ANALISI DELL’ARPA
I rifiuti però, dopo aver bruciato per giorni, hanno rilasciato nell’area grandi quantità di diossina e di altri inquinanti, come hanno confermato le analisi sulla qualità dell’aria effettuate dall’Arpa Lazio nei giorni successivi. Solo il 28 agosto i valori sono tornati nella norma, ma il 10 agosto a poche ore dal disastro, i valori erano tali da destare forti preoccupazioni.
“In relazione all’incendio che si è verificato il 9 agosto nell’area industriale di Aprilia (LT) e che ha coinvolto l’impianto Loas– scrivevano i tecnici dell’Arpa nella loro relazione - l’ARPA Lazio ha installato a breve distanza dall’area interessata un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine. Il monitoraggio è stato avviato nelle prime ore del 10 agosto ed è tuttora in corso”.
Il campionatore ha registrato la presenza di diossine con una concentrazione di 303 pg/m3, 216 ng/m3 di Benzo Pirene e 2361 pg/m3 di PCB. “Il valore del primo campione – sottolineava l’Arpa Lazio - è superiore al valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano. A titolo informativo, si segnala il valore delle diossine misurate in prossimità dell’incendio Eco X (Via Pontina Vecchia, Pomezia) nei giorni 05-06 maggio 2017 pari a 77,5 pg/m3. Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili il benzo(a)pirene, è l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite pari a 1 ng/m3 come concentrazione media annua. Il valore del primo campione è superiore al valore limite annuale previsto dalla normativa. Per quanto riguarda i PCB, a titolo informativo, si segnalano i valori dei PCB misurati in prossimità dell’incendio Eco X (Via Pontina Vecchia, Pomezia) nei giorni 05-06 maggio 2017 pari a 394 pg/m3 e quelli rilevati presso l’impianto durante l’incendio del TMB (via Salaria, Roma) nei giorni 11-13 dicembre 2018 (1019, 250, 524, 434, 562 pg/m3). Si comunica altresì che è in corso di elaborazione il modello di ricaduta degli inquinanti e che i risultati delle ulteriori analisi e campionamenti verranno pubblicati non appena disponibili”.
Una risposta parziale quella resa per ora dalle analisi. Rilevanti saranno invece i risultati delle analisi in corso sui campioni di vegetali e terreni e quelle che verranno effettuate sui campioni di latte ovino
IL COMUNE CHIEDE ALLA REGIONE E AL GOVERNO LO STATO DI CALAMITA’
Una situazione tanto grave da indurre il consiglio comunale a chiedere al governo centrale e alla regione di riconoscere ad Aprilia lo stato di calamità naturale. La mozione, votata all’unanimità dal consiglio comunale il 13 agosto scorso, è stata presentata dal consigliere di Forum per Aprilia Vittorio Marchitti. La mozione – recita il testo – impegna il sindaco e la giunta ad attivare le procedure per richiedere al Presidente della Giunta Regionale del Lazio di formulare, la Dichiarazione dello Stato di Calamità Naturale e d’emergenza per le zone del territorio comunale interessate dalle conseguenze di natura ambientale, nonché dalle prescrizioni imposte dall’Ordinanza Sindacale n° 198 del 10.08.2020 a tutela della salute e della pubblica incolumità in relazione all’incendio determinatosi presso il sito della Soc. LOAS il 9 Agosto 2020, al fine di sollecitare l’adozione di provvedimenti urgenti e straordinari sulla messa in sicurezza e bonifica dei luoghi, nonché per i benefici riconoscibili, ai sensi delle vigenti norme, in favore delle attività commerciali, stabilimenti industriali e commerciali, coltivatori diretti, aziende agricole e zootecniche colpite dall’evento, ai sensi della L.R. 2/2014; a presentare formalmente all’Amministrazione provinciale di Latina, titolare del rilascio dell’autorizzazione unica, ex art.208 del D.lgs. n.152/2006, come stabilito con DGR n.239/2008 modificata con DGR 548/2014, le seguenti richieste; l’immediata sospensione del provvedimento di proroga dell’autorizzazione unica concesso con prot.n.20709 del 24/06/2020 (validità 90 giorni) fino a quando le autorità competenti non avranno accertato le cause che hanno determinato il disastro ambientale che ha colpito la città di Aprilia e anche i territori limitrofi; l’immediata sospensione dei termini per la conclusione del procedimento amministrativo avviato su istanza di parte dalla Loas Italia srl in data 01/07/2019 (prot. Provincia n. 27098 del 02/07/2019) ai sensi dell’art.2, comma 7 della legge 241 del 1990 al fine di stabilire le eventuali responsabilità del richiedente nel disastroso evento incendiario; di inoltrare alla commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate, una dettagliata relazione su quanto accaduto e più in generale sulla particolare rilevanza che il tema presenta in questo territorio al fine di richiamare l’attenzione su possibili attività illecite della criminalità organizzata; alla costituzione di parte civile nel caso in cui venga ravvisata ipotesi di reato nell’instaurando processo penale; a verificare che le attività sul territorio rispettino la normativa sulle industrie insalubri come da Testo Unico delle Leggi Sanitarie (RD 27 luglio 1934 n.1265) collocando le nuove autorizzazioni classificate come tali fuori dal centro abitato, oltre a sottoporle a particolari cautele (art.216) comprendendo come industrie insalubri tutti gli impianti di gestione rifiuti; a promuovere presso l’ANCI un’azione che solleciti il Governo ad attivare immediate soluzioni economiche e legislative finalizzate a dare reali poteri ai Sindaci e agli enti locali, a stanziare i necessari finanziamenti per garantire alle Polizie Locali, ai nuclei NOE dei Carabinieri, alle Arpa territoriali, al corpo dei Vigili del Fuoco, alle ASL, alle Protezioni civili, la giusta dotazione di personale e attrezzature per prevenire e far fronte tempestivamente a questo genere di eventi; A promuovere presso l’Anci un’azione che solleciti il governo ad emanare leggi che inaspriscano le pene relative ai reati ambientali; Ad istituire l’Osservatorio Territorio e Ambiente, includendo il Sindaco o suo delegato, il Presidente della Provincia o suo delegato, l’ARPA, il Comandante dei Vigili del Fuoco e Corpo dei Carabinieri forestali, al fine di dotare l’Ente di un Comitato Scientifico e nel contempo di coinvolgere i cittadini, mediante le diverse forme di rappresentanza spontanee ed associative, per la difesa del territorio in tutti i suoi aspetti di tutela ambientale; Ad assicurarsi il rispetto di quanto disposto dalla Normativa Seveso III e da quanto introdotto dalla Legge n.132/2018; Ad effettuare un controllo su tutte le autorizzazioni rilasciate agli impianti di cui al punto 5 al fine di verificarne l’effettivo rispetto anche delle prescrizioni; a promuovere di concerto con la ASL e le Protezioni Civili, la diffusione di materiale informativo per la popolazione e le attività produttive, sulle azioni da intraprendere in questi casi a tutela della propria salute.
Francesca Cavallin