Il neurochirugo Carmine Franco, con oltre 5.000 interventi sulla colonna, è un punto di riferimento per i pazienti affetti da patologie vertebrali
Chirurgia vertebrale al Sant’Anna di Pomezia
Al Sant’Anna di Pomezia alla Chirurgia Vertebrale di cui il prof. Carmine Franco è il responsabile da questo mese vengono dedicati un maggior numero di posti letto ed aumentate le sedute operatorie.
Ne parliamo con il prof. Carmine Franco, specialista in neurochirurgia, considerato ormai un vero e proprio esperto di chirurgia spinale con all’attivo oltre 5300 interventi eseguiti, ex primario della neurochirurgia del S. Maria Goretti di Latina, docente di neurochirurgia nel corso di laurea in Scienze infermieristiche dell’Università La Sapienza Polo Pontino Latina, punta di diamante del Gruppo Giomi dove oltre al Sant’Anna esercita la sua attività chirurgica anche all’Icot di Latina.
- Professor Franco mi sembra un riconoscimento importante al lavoro svolto finora.
“Sono arrivato al S. Anna di Pomezia nell’aprile 2018, finora ho eseguito oltre 200 interventi, iniziando l’attività chirurgica con un solo intervento a settimana, ma da subito la richiesta per questo tipo di intervento è stata alta, per cui abbiamo nel tempo aumentato il numero degli interventi fino ad arrivare ad oltre 10 interventi al mese. Adesso con l’aumento dei posti a letto a disposizione e del numero di sedute operatorie contiamo di arrivare a circa 25 interventi al mese”.
- Professore, questi sono numeri importanti...
“L’obiettivo è quello di arrivare a circa 300 interventi all’anno, questo farebbe del Sant’Anna un centro di riferimento importante in un territorio così vasto, e purtroppo scoperto, come quello in cui si trova il Sant’Anna, di una patologia cosi importante come quella spinale, contribuendo a valorizzare ancora di più la struttura. Per l’occasione vorrei dire un grazie al dottor Rosario Sciuto direttore sanitario e al dottor Fabio Bambini direttore amministrativo, insieme alla proprietà che hanno creduto sin dall’inizio in questo progetto importante sulla chirurgia spinale”.
- In questi due anni che tipo di interventi ha eseguito.
“La patologia spinale, tranne la parte cervicale che può richiedere nel post-operatorio un assistenza in terapia intensiva al momento non disponibile nella struttura, è stata trattata tutta, con interventi che hanno riguardato ernie lombari, stenosi del canale, spondilolistesi lombari, fratture vertebrali o patologia degenerativa del rachide, utilizzando sia tecnica open che mininvasiva. Per tornare al discorso sulla terapia intensiva per dovere di informazione è in corso la procedura di autorizzazione all’apertura di quattro posti letto”.
- I pazienti che si rivolgono al Sant’ Anna da dove provengono?
“Il bacino di utenza in cui si trova il Sant’Anna è estremamente numeroso, i pazienti che si rivolgono al sottoscritto provengono oltre che da Pomezia anche da Ardea, Aprilia Torvaianica, dai Castelli, dalle zone di Anzio-Nettuno ma anche da Roma. L’aver creato un punto di riferimento importante in questo vasto territorio mi riempie di orgoglio, pensi a questi pazienti che finora dovevano spostarsi a Roma o Latina per essere operati”.
Edoardo Capri