Il Comune individuerà beni e conti pignorabili
Evasione fiscale
Dopo anni di entrate al di sotto delle aspettative, riguardo alla lotta all’elusione, all’evasione fiscale e all’insolvenza dei debitori, il Comune di Aprilia inizia a fare sul serio. Con un impegno di spesa minimo, di appena 500 euro, l’ente è al lavoro per affinare la capacità di incassare somme dovute ma non spontaneamente versate dai debitori dell’ente. Va in questa direzione la determinazione 38 del 18 settembre 2020, a firma del responsabile del settore avvocatura, Massimo Sesselego, con la quale l’ente dà il via libera all’acquisto di un credito prepagato da utilizzare sulla piattaforma no risk visure, per portare avanti tutte le attività di recupero dei crediti vantati dall’avvocatura. Una attività obbligata per l’amministrazione comunale, che in assenza di un adempimento spontaneo da parte del debitore, è tenuta a portare avanti il recupero coattivo dei crediti, possibile solo avendo tra le mani strumenti idonei a individuare beni mobili o immobili e crediti – derivanti da lavoro dipendente o dalla pensione - nelle disponibilità del debitore e aggredibili dall’ente. A partire dalla fine di ottobre infatti il Comune di Aprilia, a seguito delle attività di accertamento, potrà agire direttamente avendo un titolo esecutivo da far valere, grazie alla modifica della normativa di riferimento pensata per dare agli enti locali gli strumenti per poter abbattere l’elevata percentuale di morosità e insolvenza, così come raccomandato anche di recente dalla Corte dei Conti.
“In tali ipotesi – si legge infatti all’interno della determinazione - risulta nevralgica l’attività diretta a valutare la solvibilità del debitore, tanto nella fase di ponderazione delle attività stragiudiziali o giudiziali, da intraprendere e di valutazione dei relativi costi/benefici, quanto nella fase propriamente esecutiva. Tale valutazione passa necessariamente attraverso indagini e verifiche volte al rintraccio di beni dei debitori sui quali l’Ente possa agire esecutivamente per il recupero forzoso del credito. Pertanto, affinché l’attività di recupero crediti possa essere svolta in maniera efficace, efficiente ed economica, sussiste la necessità di dotarsi di strumenti che consentano di espletare le attività prodromiche e strumentali a tal fine necessarie”.
La piattaforma No Risk Visure, gestita dalla Wolter Kluwer SRL, nello specifico doterà l’amministrazione degli strumenti informatici necessari per ricostruire la situazione patrimoniale dei debitori, individuando crediti o beni potenzialmente pignorabili.
Francesca Cavallin
Verranno realizzati sei impianti a servizio di piccoli nuclei da 50 a 300 abitanti
Impianti di fitodepurazione
L’amministrazione prende di petto l’annoso problema dell’inquinamento ambientale in periferia, dovuto all’elevato numero di scarichi non a norma e grazie ai fondi elargiti dalla Provincia di Latina dà il via libera alla progettazione di sei impianti di fitodepurazione a servizio dei piccoli nuclei, con una popolazione compresa tra i 50 e i 300 abitanti equivalenti. È quanto stabilito dalla determinazione 77 del 28 settembre scorso, a firma del dirigente Paolo Terribili. A quanto pare c’è ancora incertezza sull’ubicazione dei fitodepuratori, tuttavia, consapevole dell’importanza di intervenire per tamponare l’inquinamento ambientale, il Comune ha affidato alla società di Ingegneria Polito Srl di Latina la progettazione degli impianti, finanziati dall’ente di via Costa per 150 mila euro per le annualità 2017-2019, nell’ambito del progetto Rewetland e con 20 mila euro di cofinanziamento da parte dell’ente di piazza Roma.
Del resto la corretta depuratore delle acque reflue delle periferie e la ricerca di una soluzione alternativa alla realizzazione dei tradizionali depuratori modulari nei nuclei a bassa densità abitativa, rappresenta una priorità per la città nord pontina, che continua a fare i conti con le conseguenze derivanti dall’abusivismo edilizio e dall’assenza di servizi. A giugno era stato l’ufficio Urpa a rendere conto dei numeri, segnalando la presenza di 8 mila insediamenti ancora non forniti di reti fognarie, problema che riguarda da vicino 42 mila cittadini, ossia la metà della popolazione di Aprilia. Solo per 2000 risulta imminente la possibilità di effettuare gli allacci a reti fognarie realizzate o in programma, lasciando fuori quindi la maggior parte dei residenti delle borgate. Nel frattempo solo 2 mila 519 famiglie hanno presentato istanza per la messa a norma degli scarichi e ci sono 17 mila domande di condono in sospeso in attesa di essere recepite. Numeri che giustificano la volontà della parte pubblica di intervenire là dove possibile: certo, ci vorrà tempo prima che la progettazione esecutiva possa concretizzarsi con la realizzazione effettiva dei fitodepuratori, che serviranno con una ottimistica previsione un numero di abitanti compreso tra i 1000 e i 1800, tuttavia si tratta di un primo passo verso la riqualificazione di acque superficiali sempre più esposte al rischio di inquinamento.
Francesca Cavallin