Allarme sull’ex cava di via Savuto
Il progetto di una nuova discarica alla periferia di Aprilia, che sembrava congelato ed invece sembrerebbe ricomparso d’improvviso, ha gettato di nuovo in allarme non solo i cittadini di La Cogna, direttamente interessati perché territorialmente più vicini, ma anche tutta la comunità apriliana e del nord della provincia di Latina.
Tutto è scattato quando è emersa l’istanza di bonificare l’ex cava di Via Savuto da parte della società Paguro.
Stiamo parlando di un terreno dove da più di un quarto di secolo sono stati gettati indiscriminatamente rifiuti di ogni genere e senza alcun controllo (non si esclude infatti la presenza di agenti inquinanti che possono contaminare anche le falde acquifere) e, in virtù di ciò, a più riprese i cittadini hanno chiesto alle istituzioni di investire denari sufficienti per la bonifica. Ma stiamo parlando di uno stanziamento di milioni di euro che gli enti pubblici non sono mai stati nella possibilità di scrivere in agenda e, pertanto, è intervenuto il privato che ha messo sul piatto le disponibilità economiche utili a sistemare il pregresso.
La situazione è insomma complessa al punto da dividere l’opinione pubblica e suscitare l’allarme, quasi tornando alla mente il ricordo dei mesi caldi che circa quindici anni fa seguirono la firma ministeriale che autorizzava la costruzione del turbogas di Campo di Carne.
Ne parliamo con il geometra Mirco Merli, esponente del direttivo del comitato di quartiere La Cogna, che ha già espresso in tempi non sospetti una posizione nettamente contraria ad un nuovo invaso di rifiuti praticamente a ridosso di un quartiere periferico ma molto più densamente popolato di quanto non raccontino le carte urbanistiche.
Lo stesso rappresentante delle periferie ha posto l’accento sulla partecipazione popolare e sulla trasparenza come veicoli di legittimità di ogni procedimento amministrativo.
“Se dovesse verificarsi - dice Merli - che dietro all’istanza di Via per la bonifica dell’area oggi occupata da una bomba ecologica, si nascondesse il progetto di una nuova discarica, sarebbe l’ennesima riprova di come il sindacato urbano non deve essere un retaggio del passato, ma è attuale ed essenziale più che mai, per far sentire la voce delle periferie, che sono stanche di subire situazioni del genere. Ma molti sembrano non voler capire e sono dediti all’immobilismo, che genera la sensazione di trovarsi nella terra di nessuno. Decisamente è tornata l’ora che i cittadini delle borgate tornino di nuovo a far sentire la propria voce”.
- Un nuovo comitato del “no”, con gli esiti negativi che, in fondo, visti i precedenti sono già scritti?
“Il Comitato di Quartiere non è per definizione un comitato del no, ma più semplicemente un’associazione di cittadini che vuole il bene della comunità nel proprio territorio. Nel nostro caso, essendo La Cogna una zona periferica con tutti i problemi urbanistici, di sicurezza e di risanamento igienico-sanitario che ben conosciamo, non possiamo né bocciare a priori un investimento economico faraonico per bonificare una discarica abusiva che, altrimenti, potrebbe restare lì per altri decenni, tantomeno possiamo permetterci di non vigilare sull’arrivo di nuovi invasi di rifiuti, che rappresenterebbero l’ennesimo insulto al territorio apriliano. Certamente, la situazione attuale non è più ecosostenibile, ma una nuova discarica, anche se controllata, a lungo andare finirà comunque per far sentire i suoi effetti sul territorio dove è insediata. Da qui le nostre preoccupazioni, e sono certo che nessuno porrà dubbi sulla legittimità delle stesse”.
- E il rapporto con le istituzioni? Sono ancora credibili agli occhi dei cittadini che, da palazzo, sono lontani? Che ruolo svolgeranno il Comune di Aprilia e la Provincia di Latina, i due enti oggi a metà strada tra le preoccupazioni dei cittadini e la Regione Lazio che deciderà in merito?
“I cittadini non cedono la fiducia che ripongono nelle istituzioni anche perché, pur ritenendo tardiva la richiesta di collaborazione fatta dagli esponenti comunali verso le associazioni, perdere questo rapporto di collaborazione con chi ci rappresenta, sarebbe la fine. Tuttavia, è decisamente difficile da dimenticare, da parte nostra, che durante il suo primo intervento pubblico, l’assessore all’Ambiente abbia accusato in pubblica piazza i cittadini delle periferie, rei a suo dire di avere inquinato Aprilia in modo indiscriminato. Quell’uscita, un po’ scomposta, ci ha lasciato l’amaro in bocca, soprattutto per la grossa delusione di un’amministrazione che ha voluto cercare il muro contro muro con i cittadini, quando gli stessi cittadini hanno sempre proposto la via del dialogo. Noi restiamo pronti al dialogo, e nel contempo vigileremo, come sempre, per difendere gli interessi della nostra comunità”.
S.T.