Il Pontino Aprilia • 3/2020
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La sera del 6 gennaio nell’aeroporto di Abidjan (Costa
d’Avorio) un ragazzino di 14 anni, Ani Guibanhi
Laurent, si arrampicava nel vano carrello di un aereo
dell’Air France diretto a Parigi. Qui sette ore dopo
veniva ritrovato assiderato. Gli aerei di linea volano a
10 mila metri. A 4 mila si respira come in una busta di
patatine. A 5 mila non ci si muove più bene. A 8 mila è
come correre e respirare solo attraverso una cannuccia.
Ad alta quota la temperatura scende a 50 gradi sotto
zero. Insorgono febbre, sudorazione, convulsioni,
svenimento. Questo è ciò che ha provato quel ragazzino
pagando con la vita un sogno di libertà: volare in
Europa. Da noi i ragazzini di 14 anni godono, senza
saperlo, di un grado di libertà ampio: vivono, si
vestono, comprano scarpe di marca, cambiano cellulare,
studiano, si fanno tatuaggi, cominciano i primi amori
e, alcuni, forse iniziano con la droga. Non c’è il rischio
di fare i moralisti nel riconoscere quanto è ingiusto
questo mondo e chiedersi: perché una intera
generazione africana ha un
solo obiettivo, scappare dal
proprio Paese? Forse, se si
evitano risposte banali e
slogan meschini, forse si
potrebbe cercare di
approfondire il problema di
ciò che sta realmente
succedendo in Africa, cioè
proprio dietro l’angolo. La
cosa suscita forse
commozione, ma il problema
è epocale. L’Europa
«cristiana» ha forse
dimenticato l’umanità? Siamo
diventati così egoisti e chiusi
in noi stessi da non sentire il
grido di dolore che si leva
tanto vicino a noi? Quando la
nave su cui Paolo apostolo,
prigioniero con 275 persone,
naufragò nel Mediterraneo,
tutti si salvarono e giunsero a
Malta. Furono accolti da barbari pagani che li
trattarono “con umanità non comune” (Atti, 28). E
furono accolti “tutti”, liberi e prigionieri. Era la stagione
fredda e il “gran fuoco” acceso dai nativi scaldò i
naufraghi infreddoliti, rincuorati dalla umana cordialità
di quei pagani. Duemila anni fa c’era dunque umanità
non comune fra quei barbari. Umanità è sentimento
fattivo che ti mostra l’altro come un essere umano,
proprio come sei tu. Essa ti fa agire in modo da aiutare
l’altro o da non danneggiarlo. Ecco dunque dei barbari
pagani che mostrano verso i naufraghi una cordialità
non comune.
Ma dove è finita l’umanità di chi si dice cristiano? Come è
possibile che in questa Europa supertecnologica dove con
facile rapidità si comunicano scempiaggini, i potenti
responsabili non riescono a trovare un accordo per
intervenire con organizzata umanità al fine di affrontare e
risolvere il problema epocale rappresentato dall’Africa?
Cosa è successo? L’Europa cristiana che ha festeggiato il
«santo natale» e che si augura il «buon anno» ha perduto
forse l’umanità peculiare della fede cristiana, per cominciare
a credere a una propaganda anticristiana? Due cose vanno
sottolineate.
NON ESISTE UNA “EUROPA CRISTIANA”. La divisione delle
nazioni in cristiane e non cristiane è motivata da ragioni
storiche e politiche, ma dal punto di vista della parola di Dio
non ha alcun senso. La fede fiduciosa in Cristo (che unita al
battesimo biblico mostra la conversione interiore della
persona) non ha proprio nulla a che vedere con le storiche
suddivisioni nazionali e, quindi, coi poteri che le
controllano. Il singolo credente e la comunità cristiana
agiscono e insegnano i criteri e gli
esempi di Cristo che si leggono
nel Nuovo Testamento. Questa è
la loro etica di vita. L’esempio
dei barbari pagani che soccorrono
i naufraghi, compreso Paolo
apostolo, mostra inoltre che
questa Parola è proprio “di Dio”.
Infatti è capace di trovare esempi
buoni anche fra i… barbari.
Questa Parola attesta che tutti gli
uomini ubbidiscono (oppure
disubbidiscono) alla “realtà della
legge scritta nei loro cuori
[menti], come rendono loro
testimonianza LA COSCIENZA E LE
RIFLESSIONI con cui volta a volta si
accusano o si discolpano”
(Romani 2,15). E questo ci
conduce alla seconda
considerazione.
“LA COSCIENZA E LE RIFLESSIONI”
SONO FORSE SCOMPARSE? Invece
che con riflessione accurata si affronta un problema epocale
come quello africano con slogan e banalità? Quali e quanti
altri problemi morali, comportamentali, spirituale e religiosi
vengono affrontati con altrettanta banalità e
«ignorantaggine»? Il Dio che ha liberato il popolo ebraico
dalla schiavitù egiziana è lo stesso che oggi libera ogni
essere umano mediante l’azione di Cristo Gesù. Prima che
arrivi la bufera è meglio mettersi dalla parte giusta. Occorre
tornare a Gesù, tornare a riflettere sul serio intorno ai criteri
e ai princìpi del Nuovo Testamento per ritrovare fede non
finta e quella umanità disinteressata che un tempo si
chiamava «amore».
UN RAGAZZINO
DI 14 ANNI
FEDE
FEDE
RAGIONE
RAGIONE
®
Chi ha sete
di verità?
domenica 16 febbraio
ore 10:00
Chiesa di Cristo in Aprilia
Via G. Carducci, 9
328 1299756
ri
fl
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ss
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n
i
La fede
come
esercizio
della
mente
Questa pagina,
interamente curata
ed autofinanziata dalla
comunità di cristiani
che si incontra in
APRILIA,
VIA G. CARDUCCI, 9,
ha il solo fine di
promuovere il
ragionamento sui temi
importanti della vita e
della fede in Cristo.
www.chiesadicristoaprilia.it Il prossimo numero uscirà il 10.03.2020 Tel. 328.12 99 756
Conversazioni personali su appuntamento:
tel: 328.1299756 (contatto personale)___________
domenica ore 10.00 Conversazione biblica - culto a Dio
mercoledì ore 19.00 Studio degli Atti degli Apostoli
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BARBARI PAGANI COSCIENZA E RIFLESSIONE
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