Il primo romanzo dell’apriliano Antonio Pierri
Come rosa senza spine
E’ in uscita il romanzo breve “Come rosa senza spine”.
Questo romanzo narra della storia di Paolo, un anziano artista che ripercorre le tappe fondamentali della sua vita.
Racconta del suo amore per Ginevra, delle sue avventure, descrivendo fatti e momenti per lui fondamentali.
E alla fine, la sua vita è “come rosa senza spine”.
Aggiungo quanto scritto nella prefazione: “Un viaggio introspettivo nei ricordi, la storia di una vita intera intercalata dalla dolcezza di una poesia delicata ed avvolgente che, in uno stile narrativo semplice e diretto, vive di ellissi temporali, si concretizza nella memoria del narratore e palpita tra le pagine di un libro che punta dritto al cuore dei lettori. È l’epilogo di un’esistenza, determinato dalla consapevolezza, da parte dell’io narrante, di sentirsi, appunto, come una rosa senza spine! (Prof.ssa Sonia Carrieri)”
Adesso due parole sull’autore.
Antonio Pierri è uno scrittore esordiente che vive ad Aprilia.
Amante della poesia e dell’arte in generale, cerca di trasmettere attraverso la scrittura, sensazioni e colori autobiografici, in cui si evince il suo essere positivo.
A 52 anni si cimenta nel primo racconto lungo, accompagnato dalle sue poesie e dai disegni delle sue giovani figlie.
Il libro è già presente sui seguenti store
https://www.mondadoristore.it/libri/Antonio-Pierri/aut04541939/
https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/antonio-pierri
https://www.ibs.it/libri/autori/antonio-pierri
https://www.libraccio.it/autore/antonio-pierri/libri.html
https://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_pierri+antonio-antonio_pierri.htm
E’ presente dal 14 novembre nelle maggiori librerie La Feltrinelli.
Venerdì 26 verrà presentato il libro di Marco Omizzolo alla biblioteca di Aprilia
La Quinta Mafia
“Questo libro è dedicato ai ribelli, agli ostinati, ai resistenti, ai nuovi partigiani, a chi non si piega o adeguanonostante le convenienze, a chi ha ancora il coraggio di lottare per costruire un mondo migliore che saràsenza dubbio un mondo senza mafie” queste le parole di apertura del libro “La Quinta Mafia” (nuova edizione, 2021), che sarà presentato insieme all’autore Marco Omizzolo durante un evento organizzato dall’Associazione Reti di Giustizia-Il sociale contro le mafie.
L’incontro si terrà nella giornata di venerdì 26 novembre alle ore 18,00 presso i locali della Biblioteca comunale di Aprilia - Sala Manzù, a cui parteciperanno, insieme all’Autore, Michele Spina - Questore di Latina, Giovanni Gioia - segretario generale CGIL Frosinone e Latina e Giuseppe Pontecorvo - capo della Squadra mobile di Latina.
Marco Omizzolo, presidente di Tempi Moderni, sociologo Eurispes, consulente Amnesty International e docente La Sapienza, nella riedizione del libro pubblicato nel 2016, ricostruisce le strategie, anche politiche, di infiltrazione prima e radicamento poi, delle mafie in provincia di Latina, concentrandosi sul periodo 1982-1994, per destrutturare la diffusa e comoda tesi secondo la quale le mafie nel nostro territorio sono un fenomeno relativamente recente e dedite al solo riciclaggio, minimizzandone così la portata e svilendo le lotte che da anni associazioni, sindacati, studenti, giornalisti portano avanti con fatica, anche al fianco delle Forze dell’ordine.
Dalla meticolosa ricostruzione effettuata nel libro, emerge una storia criminale in cui sopraffazione, intimidazioni, omicidi, racket, voti di scambio si avvicendano e si intrecciano in modo tale da condizionare pesantemente la vita politica ed economica della provincia di Latina, in un contesto di omertà e silenzi, in cui sovente sembra impossibile aprire una breccia (basterebbe ricordare l’omicidio di Don Cesare Boschin, prete di borgo Montello, perpetrato del 1995 per aver denunciato il traffico di droga e i traffici di rifiuti del clan dei Casalesi che interessavano la relativa discarica).
Si tratta di un lavoro non solo di ricostruzione storica, ma dalla forte valenza sociologica e politica, soprattutto in un periodo come quello attuale, dove le notizie sull’emergenza pandemica e sulla conseguente crisi economica, tendono ad ottundere tutto il resto, facendo perdere la percezione di come e quanto i fenomeni mafiosi inquinino e influenzino il vivere quotidiano di ognuno di noi e, affievolendo, così, il bisogno di lotta per la giustizia che dovrebbe sempre animarci e guidarci.
A.P.