Da 5 anni ricopriva il ruolo di DG della Asl di Latina
Casati lascia la Asl
Il Direttore Generale della Asl di Latina ha lasciato il servizio il 29 gennaio scorso per coprire presto un nuovo incarico. Un percorso importante sia a livello professionale che umano che il Manager ha riassunto in una missiva inviata a tutti i ‘suoi’ dipendenti.
“Sono passati più di cinque anni da quando, nel mio girovagare per l’Italia, - dichiara Giorgio Casati - sono approdato alla ASL di Latina. Sono stati anni difficili ma, anche, colmi di soddisfazione per il lavoro svolto. Non voglio ricordare le cose fatte come se fosse un elenco di successi conseguiti. Non lo voglio fare perché le cose realizzate, cosi come quelle su cui non è stato possibile o non ho avuto la forza di lavorare, sono il risultato di un gruppo ampio. Così ampio, da includere tutti: dal Direttore Generale fino all’ultimo dipendente assunto.
Fino a qualche anno fa,- prosegue il Manager - la nostra Azienda era una realtà di passaggio per chi voleva ricoprire una posizione apicale, oggi, per molti, è un punto di arrivo. Penso che questi, aldilà delle tante cose fatte, siano gli elementi di soddisfazione principale per chi ricopre il ruolo di Direttore Generale. Lo volevo condividere con voi nel giorno in cui vi saluto e, di queste soddisfazioni di cui mi avete fatto dono, intendevo ringraziarvi tutti quanti.
Ho avuto molti compagni di viaggio in questo percorso, - ricorda Casati - in particolare da Bruno Riccardi a Luciano Cifaldi, da Walter Messina ad altri che ricordo per la lealtà e l’onestà con cui hanno condiviso tanto lavoro assieme. Un ringraziamento particolare, tuttavia, lo voglio formulare ad Eleonora Di Giulio e a Giuseppe Visconti, compagni dell’ultimo tratto, per molti versi, il più complesso. Senza di loro al mio fianco, non avrei potuto uscire, oggi, colmo di soddisfazione per i risultati conseguiti. C’è ancora tanto da fare, perché ad ogni traguardo raggiunto, nuovi vengono posti. Giuseppe resterà con voi, per me è stato un amico. Sono certo lo sarà anche per voi tutti. Ogni fine, è anche un nuovo inizio, ci sono incognite da affrontare, per voi come per me. Se siamo forti dentro, non dobbiamo avere paura del futuro”, ha concluso Casati.
A.P.
La richiesta di aiuto di Emanuele Battista che abita nelle case popolari dell’Ater
Stiamo perdendo la nostra dignità
Sono Emanuele Battista e vivo con mia moglie, mia figlia e i miei genitori di 81 e 76 anni nel condominio sito in via Guido Rossa 40 Aprilia di proprietà dell’Ater, più comunemente chiamate case popolari.
Vi scrivo per rendervi noto di un fatto davvero increscioso che stiamo vivendo nell’appartamento in cui viviamo. Stiamo perdendo anno dopo anno la nostra dignità.
Viviamo un vero e proprio assalto indecoroso alla nostra persona da parte di chi dovrebbe invece tutelarla.
Sono quarant’anni che mio padre e gli altri condomini pagano l’affitto regolarmente all’ente Ater delle case popolari e malgrado ciò siamo trattati come fantasmi, vittime dell’indifferenza più totale. Sono anni che attraverso innumerevoli tentativi cerchiamo di far notare l’inagibilità dello stabile in cui viviamo e del pericolo che corriamo ogni giorno a fronte dei continui distaccamenti dell’intonaco che rischiano di colpire bambini e anziani.
Inoltre nel nostro appartamento siamo soggetti di continue infiltrazioni di acqua che si infila dal terrazzo condominiale creando un disagio immensurabile a noi giovani ma soprattutto ai miei genitori molto anziani e con diverse patologie a carico. Rischiamo di ammalarci più di altri perché a causa delle infiltrazioni si crea un’area malsana che ci rende più soggetti a infezioni respiratorie. Umidità, muffa, acqua ecc, insomma non è più un appartamento dignitoso per persone che hanno una dignità, che hanno lavorato una vita intera, che hanno rispettato la legge e pagato le tasse come giusto che sia. L’ Ater piano piano ci sta togliendo la gioia di vivere nella casa dove siamo nati cresciuti e invecchiati. Non é giusto!
Non meritiamo questo.