L’intervento di Raffaele Trano sull’aumento dell’acqua
Scelta scellerata
Acqua, stabiliti aumenti in bolletta. Pochi giorni fa la conferenza dei sindaci della provincia di Latina ha votato un provvedimento in cui le bollette dell’acqua aumenteranno di oltre l’8% nel 2022 e del 5% nel 2023. Semaforo verde è stato espresso dai primi cittadini di Latina, Castelforte, Fondi, Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Lenola, Maenza, Priverno, San Felice Circeo, Santi Cosma e Damiano e Ventotene. Parere contrario invece è arrivato dai sindaci di Bassiano, Sezze, Cisterna, Pontinia, Sermoneta, Cori e Amaseno. Astenuti Terracina, Norma, Sonnino, Campodimele. Assente il comune di Aprilia.
Molto polemico il deputato di Alternativa Raffaele Trano che commenta: “Una decisione scellerata e incomprensibile, che permette di aumentare i guadagni del gestore, e dunque di un privato peraltro illegittimo secondo referendum mai rispettato di 11 anni fa, a fronte di uno dei servizi pubblici più osceni di tutta Europa, con perdite idriche oltre il 70 percento, continui aumenti dei costi, mancati investimenti, assenza di acqua ripetuta e continuativa nelle case dei cittadini della Provincia di Latina.
Una decisione lo voglio ripetere, vergognosa, che fa solo gli interessi di Acqualatina e non certo dei cittadini, mai come ora tartassati da rincari che stanno affossando migliaia di famiglie in tutta Italia, dal gas alla benzina, dalle utenze domestiche alla spesa per mangiare, e per i quali in molti si riempiono solo la bocca.
Solo pochi giorni fa ho presentato l’ennesima interrogazione parlamentare su decine di milioni di euro di fondi del PNRR che saranno destinati ancora ad Acqualatina.
Questa è una decisione che farà storia, come uno dei punti più bassi e indecenti della nostra politica comprensoriale”.
A.P.
Qualità dell’acqua e servizio carenti nella Provincia di Latina secondo Gaia Pernarella
Ato 4: intervenga la Regione
“La Regione Lazio intervenga su qualità dell’acqua e del servizio nell’Ato4”.
A chiederlo è la consigliera regionale Gaia Pernarella che interroga la giunta regionale in merito ala qualità delle acque nella provincia di Latina e sul servizio offerto dal gestore ovvero Acqualatina Spa.
“Nei giorni scorsi, prima ancora che il Presidente della Regione dichiarasse lo stato di calamità naturale regionale a causa della grave crisi idrica determinatasi per l’assenza di precipitazioni meteorologiche – spiega Pernarella -, abbiamo letto con apprensione il rapporto qualità dell’ARERA dove, annualmente e mediante sei macro indicatori, sono esaminate le performance di tutti i gestori idrici italiani. Ancora una volta ad attirare la nostra attenzione è stato il gestore dell’ATO 4 che per quanto riguarda i parametri M1 (perdite idriche), M2 (interruzione di servizio idrico) e M3 (qualità acqua erogata) è stato classificato dall’ARERA come “classe scarsa” con dati molto al di sotto della media nazionale, mentre per il parametro M4 (adeguatezza del sistema fognario), non ha fornito alcun dato.
Una fotografia della situazione che ritengo allarmante considerato non solo gli ingenti finanziamenti statali e regionali erogati nel corso degli ultimi anni ma anche i ripetuti aumenti delle tariffe a carico dell’utenza, ultimo quello di lunedì, che non solo pongono il costo medio di approvvigionamento per famiglia nell’ATO 4 ben oltre la spesa media regionale ma non hanno nemmeno prodotto alcun miglioramento dal punto di vista delle dispersioni idriche che, in molte parti della rete idrica, ancora superano il 70%.
Senza contare poi come nel corso degli anni, in occasione di eventi metereologici a carattere di rovescio, si sono verificati ripetuti episodi di torbidità delle acque in tutti i comuni del sud pontino tanto da rendersi necessario il ricorso al posizionamento di autobotti sostitutive tese a garantire il servizio anche, vedi analisi ARPA del dicembre 2019, causa la presenza di valori della carica batterica “Escherichia Coli” al di sopra dei limiti di legge”.
“Considerato che con la decretazione dello stato di calamità naturale vengono meno tutte le garanzie previste dalla Carta dei Servizi sollevando inoltre da ogni responsabilità sulla qualità del servizio idrico integrato i gestori, non vorremmo assistere a un ulteriore peggioramento della già grave situazione”.
A.P.