L’artista pometino, che insegna al liceo Picasso di Pomezia, quando crea sviluppa sempre un progetto artistico complessivo
Nel laboratorio dell’artista Stefano Trappolini
Ho conosciuto per la prima volta il nostro concittadino professor Stefano Trappolini, anzi le sue opere, nel 1988 quando in occasione dei 50anni della fondazione della città di Pomezia il Comune gli commissionò un lavoro celebrativo, lui realizzò dei pregevoli acquerelli raffiguranti alcune peculiarità storico-artistiche del territorio che poi furono riprodotte in stampe e regalate ad ospiti e cittadini. Sicuramente opere di un giovane artista, infatti allora Trappolini aveva 24 anni, che però ebbero un grande successo e molti, tra cui il sottoscritto le conserviamo ancora gelosamente.
Nel 1988 Trappolini era uno studente dell’Accademia delle Belle Arti di Roma dove si è poi diplomato nel 1990 nella sezione di pittura. Dal 1992 insegna arte della fotografia e della cinematografia al Liceo Artistico Statale Picasso di Pomezia.
Ho conosciuto poi personalmente Stefano Trappolini come docente e la cosa che mi ha colpito è che i suoi studenti hanno qualcosa in più, sicuramente perché hanno come insegnante un artista di spessore capace di trasmettere loro il suo notevole bagaglio di competenze professionali extrascolastiche.
Infatti il professor Trappolini nel tempo si è affermato come un artista importante, con mostre in Italia e in Europa, e le sue opere sono in collezioni private in Italia e all’estero.
Ho seguito i suoi lavori e le sue mostre cercando, da profano, di capire la sua arte. Ammirandone a pelle la bellezza dei colori e colpito dalle sensazioni che trasmettevano le sue opere.
Finalmente sono andato ad incontrarlo nel suo studio. E’ sempre affascinante entrare in un laboratorio di un artista, quando sono entrato in quello di Stefano Trappolini l’ho fatto con la curiosità del bambino.
Una delle cose che mi ha sempre colpito delle opere di Trappolini è la forma stilizzata di un corpo umano in movimento, che poi è il suo marchio di fabbrica.
Perché mi ha colpito? Perché nel suo andare con quella mano rivolta indietro mi sono rivisto io, con le mie preoccupazioni e le mie speranze, ora più che mai in questo periodo non facile.
Non sono un critico d’arte ma un cronista che racconta i fatti, e quella figura sembra essere anche un po’ la metafora della mia generazione, quella nata nel dopoguerra, che è stata sempre in marcia per migliorarsi, un lungo cammino per ritrovarsi poi in una società, che pur avendo contribuito a creare, gli è incomprensibile, se non ostile.
I colori poi caldi, forti, mediterranei mi conducono a quelle giornate calde in costiera amalfitana dove il sole picchia forte e il calore degli scogli ti brucia sulla pelle. Sensazioni il cui ricordo riscaldano il cuore e che i quadri di Trappolini mi fanno rivivere.
Insieme parliamo delle sue opere, quelle realizzate e quelle da fare, di sensazioni e di arte, gli ricordo che l’ultima volta che sono entrato nello studio di un artista è stato in quello di Giacomo Manzù per intervistarlo e gli ho detto che il maestro aveva l’abitudine, mentre parlava, di disegnare, scopro che è una abitudine condivisa anche da Trappolini.
Si parla dei problemi del momento ma anche di cose più intime, e mi racconta di due opere che sta realizzando, legate alla sua storia familiare: quella di una zia morta giovanissima e l’altra al periodo della malattia del padre.
Poi mi fa vedere altre opere che dovevano andare in una grande mostra e che il coronavirus ha per il momento bloccato come tutto il resto. Parliamo anche del rapporto con la sua città, e gli dico senza giri di parole che mi meraviglio che un artista di Pomezia che espone in tutto il Mondo non abbia avuto una eguale visibilità nella sua città.
Lui mi dice che il suo lavoro non è esporre un quadro, ma è sempre legato ad un progetto artistico complessivo.
Mi fa l’esempio di Amatrice dove ha partecipato al progetto “L’arte incontra il gioco”, realizzando un pannello per il parco giochi Don Minozzi con l’aiuto degli studenti della scuola elementare e media dell’Istituto Omnicomprensivo di Amatrice,.
“Ho chiesto - mi racconta Trappolini - la collaborazione dei bambini del territorio per realizzare il fondo dell’opera che doveva rappresentare il passato, il vissuto delle persone che hanno subito la violenza del terremoto. Così ho pensato, chi meglio di chi è stato, suo malgrado, protagonista dell’evento può raccontare la tragedia, la sensazione della paura, ma anche il riscatto, la rinascita, la speranza? Chi meglio dei bambini poteva rappresentare in maniera limpida e senza filtri ciò che è successo, ciò che hanno provato veramente?”.
Mi congratulo con Trappolini per la performance di Amatrice e gli chiedo qualche idea per Pomezia. Lui mi dice che nell’area archeologica di via Siviglia aveva pensato ad un progetto di una area museale all’aperto inserendo opere di importanti artisti contemporanei cosi da valorizzare il sito archeologico attraverso un percorso storico artistico originale e sicuramente attrattivo.
A.S.
Curriculum di Trappolini
Stefano Trappolini è nato nel 1964. Dopo avere conseguito il Diploma di grafico pubblicitario e fotografo, all’istituto d’arte di Pomezia, si è diplomato all’accademia delle belle arti di Roma nella sezione di pittura.
Dal 1992 insegna fotografia e cinematografia nel Liceo artistico di Pomezia (Roma), dove vive e lavora. La sua ricerca è attiva soprattutto nella pittura e nella video arte
Mostre personali recenti: 2000 Centro Di Sarro Roma. 2001 “Velare svelare” Spazio d’Arte Eventi Roma. 2005 “Tutto il cielo possibile” studio arte fuori centro - Roma. 2007 “Lettere private” Estrobar (Abitart hotel) Roma. 2009 “Simboli” Galleria Hybrida Roma. 2009/2010 “CostellAzioni” - Torre Civica, Pomezia - Galleria Horty Lamiani Bettivò, Roma. 2011 “Passi-partout” Studio d’arte Pavart – Roma – con facoltà di Architettura, Roma Tre di Roma. 2013 “Viaggiatori Viaggianti” Roma Museo Pigorini. 2014 “4114” Ardea - Galleria Nazionale Arte Moderna - Raccolta Manzù. 2014 “Viaggiatori Viaggianti” Padova Università - Palazzo Liviano. 2016 “Buchstaben und formen - Lettere e sagome” - galleria Knopx – Dresda (Germania). 2016 La violenza delle lettere d’amore - Cerveteri - Palazzo Ruspoli. 2017 La memoria dell’ombra - Roma - Fondazione Carlo Levi - 27 gennaio/28 febbraio. 2018 Problematiche Risorse- Castello di Santa Severa (S. Marinella) dal 10 al 25 novembre. 2019 Elogio alla Follia - Galleria Arte Plus Puls – Roma. 2020 Volevo essere Superman - Galleria Pavart – Roma.
Mostre collettive tra cui La Biennale del libro d’artista di Cassino 2001 e del 2003; 2004, “25 Artisti per Kabul” Pratica di Mare - Museo Archeologico; “Liberolibrod’artistalibero” II biennale del libro d’artista Spoleto - Museo Archeologico; 2005, “Partecipa al progetto Atelier realizzando una stanza d’artista all’Albornoz Palace Hotel di spoleto (stanza 228);
Nel 2006 ha collaborato, per il museo archeologico di Spoleto, con il poeta Valerio Magrelli con l’opera Accidia confermando l’amore per il testo poetico che lo connota da sempre.
È presente in due sezioni: Alienazione e Corpo e mente a “Video Island” rassegna di videoarte contemporanea - Roma Isola Tiberina; 2007, AD USUMETCOMODUM PEREGRINORUM moderni Ex voto d’artista Spoleto complesso di S. Carlo - 1306 morti bianche “IO ESISTO”, Roma Camera dei Deputati – Palazzo Marini; 2008, Falce e Martello al Muspac dell’Aquila, “Molise Cinema” Casacalenda (CB) rassegna Video Arte; 2009, “Black and White” Galleria La Nuvola - Roma - Via Margutta; 2010, “Coincidenze” Ex officine meccaniche; Aprilia; 2011, Art Fair – Istanbul; Rai news –corto “Delirio” 2012, A piedi scalzi - Roma spazio Brancaleone a cura di R. e V. Gramiccia 2013 Arte nell’orto Velletri (Lt). 2014 Libertà è partecipazione - Cerveteri - palazzo Ruspoli 2015 II Biennale di scultura – Piazzola del Brenta. Dal 2010 è presente nel catalogo generale ed in esposizione permanente nel Museo della Galleria Civica d’arte Contemporanea di Termoli. Hanno scritto di lui: P. Balmas, I. D’Agostino, A. D’Ambruoso, A. Rubini, L. Canova, G. Calò, M. Di Veroli, F. Barbi, R. Guidelli, C. Subrizi, D. De Angelis, R. Gramiccia, F. D’Achille, M. Cossu, M. Gozzi. www.stefanotrappolini.com.