Questo periodo di pandemia finirà sui libri di storia
L’ultimo giorno di scuola
Niente corse per i corridoi, nessuna festa in classe, nessuna bottiglietta d’acqua, stavolta solo il clic su un pulsante e siamo scomparsi dalla vista degli altri in un silenzio innaturale. Ultimo giorno di scuola anche se quella vera è finita il 5 marzo, quando sui social abbiamo appreso che le lezioni erano sospese. All’inizio il fatto di non andare a scuola ed essere chiusi per una settimana, soprattutto in coincidenza con i giorni di pausa didattica programmata, è apparsa come una sorta di premio. Una piacevole novità accolta dall’urrà degli studenti e tutto sommato ben sopportata dai docenti. Tuttavia il rincorrersi di notizie, telefonate e domande sospese nel vuoto e poi due, tre settimane diventate un mese accrescevano la paura e l’attesa. La conta dei morti, i camion con le bare, vite tradotte in numeri, grafici con crescita esponenziale e un angoscia continua ci hanno obbligato a restare attaccati ad un computer come una zattera in mezzo ad una tempesta per cercare di trasmettere una parvenza di normalità a ragazzi spaventati e smarriti, immersi in un film crudele con un mostro invisibile ed eroi senza soluzione.
Ce l’abbiamo fatta! la scuola è andata avanti lentamente come tutto il mondo senza fermarsi, zoppicando, cadendo e rialzandosi. Ragazzi! con la vostra tenacia avete vissuto un pezzo di vita che finirà nei libri di Storia. Qualcuno ha dichiarato che gli studenti hanno perso la loro routine poichè stravolta e lasciati soli nel cammino della conoscenza, ma in realtà abbiamo vissuto vite parallele e, per una volta, siamo stati tutti uguali ed uniti a combattere un nemico comune. La conoscenza a mio parere non è stata compromessa anzi al contrario abbiamo tutti imparato qualcosa. Abbiamo capito che siamo tutti collegati e che non esistono confini; abbiamo apprezzato lo stare insieme in famiglia; abbiamo compreso che non siamo invincibili, lezione importante che avevamo dimenticato. E con questo vorrei dire “GRAZIE STUDENTI!” perchè con la vostra silenziosa e garbata accettazione avete dato un senso e un fine alle nostre giornate. Ci avete raccontato i vostri pensieri, fatto domande le cui risposte non sempre avevamo disponibili, ma comunque ci avete aiutato a conoscervi meglio. Ogni mattina dopo il Buongiorno sentivamo tutti la necessità di conoscere il nostro umore, lo stato di salute e di ascoltare qualcuno a cui le giornate sembravano lunghe e malinconiche. Grazie anche a chi non riusciva a connettersi ma ci provava con ogni mezzo, alle famiglie alleati per un obiettivo comune spesso con strumenti non perfettamente idonei.
Grazie anche ai colleghi per i preziosi consigli, per il confronto e il conforto, per le risate liberatorie dai momenti di sconforto collettivo, il sostegno morale e pratico. Grazie alla Dirigente disponibile, quasi imbarazzata dal suo ruolo formale in un contesto che di normale non aveva nulla.
E per concludere ... appuntamento a settembre ... in classe con i suoi rumori, sguardi sorrisi e pianti come solo la vita vera ci sa dare.
Maria Rosaria Barbati
Nel 1972 Alberto Sordi girò il film al cinema Italia e in piazza Indipendenza a Pomezia
Polvere di Stelle
100 fa, il 15 giugno del 1920, nasceva Alberto Sordi.
Anche Pomezia lo ricorda con affetto perché la nostra città è stata set cinematografico di uno dei suoi più famosi film “Polvere di Stelle”.
In piazza Indipendenza e nel vecchio cinema Italia di via Roma, ora al suo posto vi è la sede di una banca, si sono girate nel 1972 scene del film “Polvere di Stelle” diretto e interpretato da Alberto Sordi e Monica Vitti. Famosa le scene nel Teatro Pomponi (cinema Italia), in cui la compagnia con il capocomico Mimmo Adami (Alberto Sordi) e Dea Dani (Monica Vitti) sta recitando e dove viene catturata dai nazifascisti, poi viene caricata sulle camionette e portata via. Gli esterni vengono girati in piazza Indipendenza. Alcuni anni fa vecchi cittadini di Pomezia mi hanno raccontato di avere fatto le comparse nel cinema Italia come spettatori durante lo spettacolo della “Compagnia grandi spettacoli Dani Adami“.
A. S.