Lettera a Giuseppina Albanese deceduta per Covid
Un Angelo salito in cielo
“Sono una ragazzina di 12 anni, quasi 13 a dire la verità, alla quale questo dannato virus ha portato via la nonna, Giuseppina Albanese di 71 anni. Non sono di certo la prima a perdere qualcuno a causa del Covid, ma ancora molta gente lo prende come un gioco e persone come me sanno benissimo che non lo è affatto. Non può andare tutto bene se non siamo noi a farlo andare bene. Mia nonna era una donna bellissima, sempre con il sorriso stampato sulle labbra e sempre pronta a darti qualche consiglio per migliorarti la giornata. Le piaceva tanto prendersi cura di sé stessa; andava una volta a settimana a sistemarsi i capelli, si metteva sempre lo smalto (qualche volta ero addirittura io a metterglielo durante dei pomeriggi che passavo insieme a lei), si vestiva sempre molto bene e si preparava con cura tutte le mattine. Era un’ottima cuoca, le nonne sono le migliori del mondo in cucina e su questo non ce dubbio. Le piaceva davvero cucinare, ma più di tutto le piaceva vederci felici, anche semplicemente dicendole che il pranzo era ottimo. Una casalinga con i fiocchi, mi piaceva darle una mano a spolverare, a stendere i panni, a lavare le tazzine o a sistemare le mensole. Adorava ballare, ed era una delle ballerine migliori di tutta la scuola. Faceva saggi meravigliosi e mi piaceva da morire vederla sorridere dopo aver terminato l’esibizione. Mi mancherà tornare da scuola e ricevere il suo abbraccio accompagnato dalla frase “oggi tutto bene a scuola?” Lei voleva bene a tutti, e tutti di conseguenza le volevano molto bene; sapeva scherzare, sapeva divertirsi e chiacchierare con lei era una delle cose più piacevoli del mondo. Vorrei continuare ad essere “viziata” dalla mia nonnina come solo lei sapeva fare, ma non posso... non posso neanche darle un ultimo abbraccio. Questo fa davvero male. Ma so che lei c’è, so che è qui anche se non la vedo, e spero che sia orgogliosa di me come io sono orgogliosa di lei; potrei scrivere pagine e pagine soltanto per raccontare la grande nonna, la grande mamma, ma soprattutto la grande donna che mia nonna è stata per me e per tutti”.
Il grande chef pometino ha partecipato alla trasmissione televisiva di Rai 3 Geo
Lenti torna su Rai Tre
Un grande chef, pometino di adozione, su RAI TRE Raffaele Lenti il prestigioso chef del SHG Antonella di Pomezia, martedì 10 novembre a partire dalle ore 17.00 ha partecipato alla trasmissione televisiva di Rai 3 Geo con cui collabora da anni.
Anche in questa nuova edizione di Geo, malgrado le limitazioni Covid, è stata richiesta la presenza di Lenti a testimonianza di una indiscutibile bravura e professionalità. Lenti nella trasmissione di martedì ha preparato come sempre magistralmente degli spettacolari scialatielli allo scoglio e una strepitosa spigola all’acqua pazza.
Lenti da anni è un importante ambasciatore della nostra città. Grazie anche a lui, che li ha portati in televisione, se i torvicelli sono conosciuti anche fuori da Pomezia. Inoltre fa conoscere alla vasta platea televisiva una peculiarità della nostra citta, quella di una ristorazione di livello.
Lenti inoltre collabora fattivamente con la Pro Loco citta di Pomezia ed ora anche con l’Unpli Lazio.
Raffaele Lenti è una immagine bella della nostra città, è il capofila di una nostra ristorazione di qualità che ha anche altre importanti presenze sia a Pomezia che a Torvaianica.
Martedì la conduttrice Sveva Sagramola alla fine della performance di Lenti gli ha augurato un buon ritorno a Pomezia e un buon lavoro nel ristorante dell’albergo dove propone la sua cucina. Un augurio che faccio anche io a Raffaele e che estendo anche a tutti gli altri ristoratori del nostro territorio in questo momento di grandissima difficolta.
A.S.