Raccolti 15 sacchi di immondizia dai volontari di Fare Verde
Il mare d’inverno
Domenica 26 gennaio, dalle ore 10 alle ore 13 circa, nell’ambito della manifestazione nazionale “Il mare d’inverno”, giunta alla XXIX edizione, con il Patrocinio della Commissione UE – Rappresentanza per l’Italia, la Camera dei Deputati, il Ministero dell’Ambiente e la Guardia Costiera, i volontari dell’associazione ambientalista Fare Verde gruppo di Pomezia hanno pulito la spiaggia libera a Torvajanica.
Sulla spiaggia i volontari hanno raccolto l’immondizia in 15 sacchi: tante, troppe, le bottiglie in plastica così come anche i contenitori in vetro e rifiuti da imballaggi. Non sono mancati resti di sedie rotte ed ombrelli, bombolette spray e cartoni della pizza.
L’iniziativa di Fare Verde ha l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione la necessità di ridurre i rifiuti alla fonte, riutilizzarli e riciclarli più possibile, nell’ottica di una economia circolare. I volontari ambientalisti hanno colto l’occasione per fare una specie di “hit – parade” dei rifiuti per dimostrare che sulle spiagge ormai si trova di tutto ed è dovere dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni cooperare per tenerle pulite. I rifiuti, infatti, sono un problema nella misura in cui ancora difficilmente si comprende che si devono e si possono ridurre. Nella nostra idea di “FARE” c’è proprio questo.
Inoltre, Fare Verde continua a denunciare il grave fenomeno dell’erosione che colpisce le nostre coste e il pericolo della plastica che invade l’arenile italiano. Prossima tappa, riapertura della sede locale.
Associazione ambientalista
FARE VERDE ONLUS
gruppo locale di Pomezia
E’ partito il Progetto Pegaso con l’installazione di strutture sommerse
Barriere contro la pesca a strascico
Ha preso il via il 27 gennaio il ‘Progetto Pegaso’: l’installazione di strutture sommerse per impedire la pesca a strascico e al tempo stesso favorire il ripopolamento ittico nel tratto di costa nel centro di Torvaianica davanti l’approdo dei pescatori.
Il progetto – fortemente rivisto rispetto alla versione preliminare – mira al recupero della fauna ittica, prevedendo quattro zone di ripopolamento costituite sulla base di tre diversi modelli strutturali: a pozzetti, a tubi e ad assiemi di laterizi ecocompatibili e l’immersione di 61 strutture, dette tripodi, dal peso di 7.700 kg ognuna, costituite principalmente da materiale edile ecosostenibile e aventi al loro interno un’anima di acciaio.
“La pesca a strascico – ha spiegato l’assessore Giovanni Mattias – ha un forte impatto sull’ambiente marino: le reti impiegate distruggono e alterano profondamente l’ecosistema bentonico, lasciando un fondale marino devastato. Vogliamo creare un’area di tutela per incrementare la biodiversità ittica e la colonizzazione da parte di specie attualmente rare nel nostro litorale”.
“Un modo per salvaguardare il nostro territorio – ha sottolineato il sindaco Adriano Zuccalà – proteggendo flora e fauna. Il ‘Progetto Pegaso’, grazie all’installazione delle barriere artificiali, ci consente di promuovere lo sviluppo di una pesca sostenibile riducendo l’impatto sull’ambiente e diffondendo la cultura di un’etica del consumo”.
Daria Contrada
Staff Sindaco Città di Pomezia