Pubblichiamo l’articolo di Attilio Bello che insieme a Josef Bolle è stato tra i promotori e tra gli organizzatori degli incontri di questi 45 anni
E’ morto Josef Bolle, promotore del gemellaggio con Singen
E’ morto venerdì 18 gennaio nella sua abitazione di Rielasingen all’età di 82 anni il presidente della associazione tedesca di Singen “Amici di Pomezia”, Josef Bolle che nel tempo è stato uno dei promotori del gemellaggio tra la città di Singen e la città di Pomezia. I funerali si sono svolti venerdì 24 nella chiesa cattolica di San Bartolomeo in forma pubblica e successivamente la sepoltura in forma strettamente privata. L’amico Josef è deceduto dopo essere stato per quasi un anno molto malato, accudito in casa dall’affetto della moglie Lotte Fenker e dai famigliari Mathias, Andrea e Sabine. Nella sua abitazione, da ogni parte, in questi giorni sono continuati ad arrivare messaggi di cordoglio da parte di tanti suoi amici che con lui hanno per tanti anni condiviso gli sforzi in favore del gemellaggio tra Singen e Pomezia. In particolare sono stati vicini a lui, negli ultimi giorni tutti i soci del “Freundeskreis seit 1974 Pomezia e.V., Dieter Dufner, Silvia Hirt, Jurgen Schroder, Josef Redinger, Regina Brutsch, Elisabeth Vitillo, il cognato Fencher Hans e il presidente della ACREI (Associazione culturale ricreativa emigrati italiani) Vito Giudicepietro, che ha portato le condoglianze della numerosa comunità italiana presente a Singen e a Rielasingen Worblingen. Significative poi la condoglianze inviate dal direttore del cimitero militare tedesco di Pomezia Filippo Contino e la presenza del Presidente della “Volksbund Deutsche Kriegsgraberrfursorge” che è l’associazione tedesca che si occupa della gestione, manutenzione e cura di tutti i Cimiteri Militari Tedeschi sparsi per il mondo. Sul piano personale, chi scrive, ha provveduto ad inviargli una corona di fiori ricordando nel messaggio, i sentimenti di profonda amicizia maturata in tanti incontri sia a Pomezia che a Singen, ma anche sulle tombe di oltre 27500 ragazzi che riposano presso il cimitero militare di Pomezia dove lui, forte patriota ma anche europeista convinto, con il sogno di una Germania e una Italia ancorate nell’Europa dei popoli, amava soffermarsi lungamente a pregare. Commoventi i manifesti funebri affissi in città dalla associazione Amici di Pomezia e in particolare dal borgomastro O.B. Bernd Hausler che al funerale ha pronunciato un significativo discorso commemorativo.
Josef è noto presso tanta gente a Pomezia, come il personaggio che ha caratterizzato tanta parte dei rapporti tra la città di Singen e Pomezia in funzione della stipula del gemellaggio tra le due citta, firmato il 15 giugno 1974 presso il municipio di Singen dall’allora Borgomastro Friedhelm Mohrle e dal sindaco Claudio Caponetti. Quell’atto istituzionale è scaturito da un lungo lavoro diplomatico svolto essenzialmente da Josef Bolle e da tanti ragazzi di Pomezia che con lui si incontravano durante i lavori di manutenzione del cimitero militare. Josef infatti era il dirigente responsabile del gruppo giovanile dello stabilimento industriale Alluminium di Singen che nel periodo estivo veniva volontariamente a Pomezia per fare manutenzione sulle tombe del cimitero ma anche per stringere amicizia con i cittadini di Pomezia con lo scopo di abbattere pregiudizi e amarezze che erano ancora presenti dopo la seconda guerra mondiale.
Questi incontri si sono protratti per ben 11 stagionali incontri prima del gemellaggio. Successivamente Josef è stato protagonista, unitamente alla associazione “Freundeskreis” in collaborazione con il Comune di Singen e l’associazione A.C.R.E.I., di tanti incontri tra le associazioni dei due comuni, le bande musicali, i cori delle varie chiese, le polizie municipali, le associazioni sportive, le scuole medie e superiori, le colonie estive svolte a Torvaianica, gli incontri tra gli industriali e gli artigiani e tante serate svolte turisticamente, tra la città di Roma e i Castelli Romani con l’assaggio delle prelibatezze culinarie del territorio. Queste manifestazioni che lui ha sempre promosso e che si svolgono alternativamente in entrambe le cittadine hanno costituito il sugello di un sentimento che affonda le proprie radici in un fecondo terreno comune alle due città ed alle rispettive popolazioni. Queste relazioni, intervenute in questi anni, hanno fatto registrare un tono sempre crescente di simpatia e di sincera affettuosa amicizia, che ha raggiunto il suo diapason nella concessione all’ex borgomastro di Singen Friedhelm Mohrle della cittadinanza onoraria di Pomezia, a Josef Bolle il riconoscimento istituzionale della città di Pomezia per la sua opera volontariamente svolta, per il gemellaggio con indiscusso spirito europeistico.
Da parte della città di Singen nella persona del borgomastro e dell’intero Consiglio Comunale si è avuta la concessione della cittadinanza onoraria della città a Josef Bolle (che non era cittadino di Singen ma di Rielasingen) e all’ex sindaco di Pomezia Attilio Bello “per le prestazioni onorarie, per i rapporti del gemellaggio, e per il lavoro di intesa fra i due popoli valorizzate dal comune di Singen”.
Particolare interessante e che molti a Pomezia hanno probabilmente dimenticato, è che Josef Bolle unitamente al parroco Knittel cattolico della parrocchia di San Peter und Paul e alla famiglia Freibler, hanno portato a Pomezia la prima pietra per la costruzione della chiesa parrocchiale pometina intitolata al patrono della Germania San Bonifacio nel quartiere della Nuova Lavinium. Tale pietra venne poi benedetta dal Papa Giovanni Paolo II a Castel Gandolfo nella storica serata del 18 settembre1980 e posta in terra nella giornata dell’11 ottobre con una solenne cerimonia, presente l’ordinario militare tedesco mons. Elmar Maria Kredel arcivescovo di Bamberg, e una delegazione del Comune di Singen, compreso Josef Bolle.
Sul piano personale il sottoscritto ricorda di aver conosciuto l’amico Josef fin dai suoi primi viaggi a Pomezia con i giovani dello stabilimento Alusingen. Nelle splendide suggestive serate sotto le tende militari installate presso Selva dei Pini, a ridosso del cimitero tedesco dove i giovani alloggiavano, dopo il lavoro presso il cimitero, consumando allegramente wurstel, birra, amatriciana e vino. Poi ci siamo incontrati tantissime altre volte nel corso del tempo, avendo l’opportunità di lavorare a più stretto contatto con lui per programmare e realizzare i vari incontri tra le due cittadinanze. Ultimamente però avevamo ridotto i contatti vocali proseguiti però via email e aveva ridotto anche i suoi impegni pubblici, proprio perché il fisico non gli consentiva più quello che invece il suo spirito sempre vivace gli suggeriva. Anche se, magari una settimana dopo aver declinato degli inviti degli amici della “Freundeskreis”, lo si ritrovava sotto la propria casa a chiedere notizie sui prossimi impegni del gemellaggio e sui nuovi rapporti fra i giovani delle scuole delle due città.
In particolare, riferiscono gli amici, era molto interessato a sapere se Pomezia parteciperà attivamente alla prossima festa del vino in programma a Singen tra l’8 e l’11 luglio p.v. e se a tale festival verrà presentata a Singen l’ultima specialità gastronomica di Pomezia rappresentata dai “Torvicelli” dell’artigiano della pasta Marco Giuliani, che una delegazione di Singen ha avuto modo di assaggiare e gustare nello scorso mese di ottobre a Pomezia. Nel giorno del suo addio alla vita, ho inviato a nome personale e di tutti gli amici di Pomezia, anche un messaggio di cordoglio alla sua famiglia e al “Freundeskreis” ricordando la perdita di un carissimo amico sul piano personale e per Pomezia un validissimo suo ambasciatore in terra di Germania. Oggi il suo ricordo va oltre la nostalgia. E’ piuttosto significativa la domanda che ritorna spontanea sulla capacità di chi resta di saper continuare la missione di responsabilità da lui intrapresa, la sua capacità organizzativa, il suo senso della storia delle due città, il suo spirito di tutela delle minoranze linguistiche tanto presenti in Singen per la difesa delle tradizioni e delle identità culturali. Un uomo che ricordiamo oggi, artefice di ampie alleanze con tutti i movimenti di immigrati delle varie nazionalità presenti in Singen, italiani e non solo. Personalmente lo ricordo oggi per la sua fortissima vicinanza alla gente, capace di esserne interprete genuino.
La cittadinanza d Pomezia certamente non lo dimenticherà, e l’amministrazione Comunale di Pomezia sarebbe auspicabile che interpretando questi sentimenti popolari, esamini la possibilità di intitolare a lui una strada nella zona di espansione della città.
“Caro Josef riposa tranquillamente, noi non ti dimenticheremo e resta consapevole che i tuoi cari ragazzi a cui tenevi tanto, qui sepolti nel cimitero militare, dove c’è tanto sole e tanta luce, morti in una guerra che non volevano combattere, sono confortati dal rispetto del popolo pometino e li riposano in pace”.
Attilio Bello