La sera del 9 marzo dopo l’annuncio del presidente Conte
Assalto al supermarket
La sera di lunedì 9 marzo non appena il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che l’intero territorio nazionale era diventata zona rossa e quindi con delle delimitazioni che non riguardavano però gli esercizi commerciali, chissà che cosa hanno capito molti cittadini che presi dal panico si sono riversati nei supermercati che restano aperti anche di notte. Anche a Pomezia vi è stata fino a notte fonda una lunga fila al Carrefour di via del Mare e meno male che era stato raccomandato di restare a casa. Il risultato è che si sono sobbarcati una faticaccia inutile ed anche una esposizione pericolosa visto che sono stati in fila senza le dovute precauzioni. Mi immagino poi la faccia di questi ultra previdenti quando martedì mattina hanno scoperto che tutti gli esercizi commerciali erano aperti e si poteva fare la spesa in tutta tranquillità.
T.R.
In una Roma deserta il Papa si è recato in preghiera al crocifisso miracoloso
La processione di Francesco
Domenica 15 marzo Papa Francesco è andato «in pellegrinaggio» in una Capitale deserta, davanti al crocifisso che la salvò dalla peste. Dopo avere sostato in preghiera davanti alla Madonna nella basilica di Santa Maria Maggiore, è andato a piedi in via del Corso per raggiungere la chiesa di San Marcello al Corso, dove si trova il crocifisso «miracoloso» che nel 1552 fu portato in processione per i quartieri della «Città eterna» perché finisse la grande epidemia.
A.S.
Rimborsi per viaggi e vacanze
L’emergenza Coronavirus sta comportando l’adozione di diverse misure restrittive della circolazione, che si riflettono inevitabilmente su quanti avevano, in questi giorni, programmato vacanze e soggiorni fuori porta. Quali diritti per chi viaggia?
“In questi giorni riceviamo numerose richieste di informazioni da parte di consumatori che sono stati costretti ad annullare viaggi e soggiorni o che semplicemente hanno scelto di rinunciarvi a causa dell’emergenza Coronavirus - dichiara Dario Ferraro presidente Assoconfam aps -Area Metropolitana di Roma - i consumatori ci chiedono come recuperare i soldi spesi per viaggi di cui non potranno usufruire, ma è importante in primo luogo comprendere che ogni situazione deve essere valutata a sé, poiché le misure adottate a livello nazionale e internazionale non sono uniformi e ciò incide fortemente sui rimedi esperibili dai viaggiatori per recuperare quanto versato”.
Una prima distinzione da effettuare è quella fra consumatori costretti a rinunciare al viaggio per espresso provvedimento delle autorità competenti e consumatori che, in via precauzionale, hanno deciso autonomamente di rinunciare. Nel primo caso, nell’eventualità di voli o trasporti annullati, il passeggero ha diritto a ricevere il rimborso del prezzo del trasporto. Nell’ipotesi in cui il consumatore abbia acquistato un pacchetto turistico che preveda un soggiorno in territori soggetti a limitazioni per motivi di sicurezza, è possibile richiamare la disciplina sui pacchetti turistici e servizi turistici collegati che prevede espressamente il diritto del viaggiatore a risolvere il contratto in caso di circostanze inevitabili e straordinarie, quali appunto epidemie, se tali eventi incidono sul godimento della propria vacanza o impediscono il raggiungimento del luogo di destinazione. Se invece il consumatore decide, nonostante l’assenza di espressi divieti, di rinunciare al viaggio o al soggiorno, il rimborso del prezzo versato potrebbe non essere garantito. A tal proposito si ricorda che:
- Se il biglietto è stato acquistato con tariffa rimborsabile, la restituzione del prezzo è dovuta in accordo a quanto previsto nelle condizioni di vendita del biglietto.
- In caso di rinuncia volontaria ad un volo, il passeggero ha diritto al rimborso delle tasse aeroportuali purché la rinuncia sia effettuata prima delle operazioni di check-in.
- Laddove la normativa preveda, in caso di cancellazione del servizio di trasporto indipendente dalla volontà del passeggero, la corresponsione di una compensazione pecuniaria o comunque di un indennizzo in denaro, si ricorda che, in queste circostanze, tale compensazione/indennizzo non sono dovuti. La normativa infatti esime i vettori dalla corresponsione di somme di denaro a titolo di compensazione laddove la cancellazione del viaggio sia dovuta a circostanze eccezionali, quali emergenze sanitarie o rischi per la sicurezza.
Infine, nel caso in cui si rinunci volontariamente ad un soggiorno presso una struttura collocata in un territorio nel quale nessuna emergenza è stata dichiarata e nessuna restrizione è stata adottata, sarà possibile cancellare il soggiorno stesso in accordo a quanto previsto dalle condizioni di prenotazione.
Contatti
Assoconfam aps, associazione dei consumatori, è aperto dal Lunedì al Venerdì e risponde ai seguenti numeri telefonici: 06.9100097 (ufficio di Pomezia) e 339 790 88 92 (cell.).