Il Pontino Nuovo • 6/2020
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«TI PREGO, di chi parla il profeta, di se stesso o
di un altro?» La domanda viene fatta a Filippo,
predicatore dell’evangelo di Cristo, da un
ministro del regno d’Etiopia (Atti, 8).
L’oggetto della domanda si trovava nello
scritto di un antico predicatore, Isaia, che quel
ministro stava leggendo: «Egli è stato menato
all’uccisione come una pecora; e come un
agnello che è muto dinanzi a colui che lo tosa,
così egli non ha aperto la bocca… la sua vita è
stata tolta dalla terra» (Isaia, 53). Oggi può
sembrare strano che un ministro di un qualsiasi
governo possa porre domande di natura biblica
a un umile predicatore. Purtroppo molti, anche
fra la gente comune, hanno smesso di porre
domande. Forse perché pensare sembra
sempre più difficile? Forse perché si ama la
facilità di soluzioni comode anche in
religione? Le domande di natura biblica, poi,
non sembrano fuori moda? Oppure, le
domande non si possono fare?
Quel ministro etiope, invece, pone la domanda
che consente a Filippo di annunciargli
l’evangelo di Gesù. È probabile che questo
annuncio comportasse il commento dettagliato
di altre espressioni del predicatore Isaia
riguardanti proprio il Cristo: «Dopo aver dato
la sua vita in SACRIFICIO PER IL PECCATO, egli
vedrà una discendenza… Dopo il tormento
dell’anima sua vedrà una PROGENIE… il giusto,
renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso
delle loro iniquità… perché egli ha portato i
peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli
(Isaia, 53). Qualche parola su cui riflettere.
«SACRIFICIO PER IL PECCATO». Nonostante le
sempre più vuote celebrazioni «pasquali», a
questa cristiana società non piace il significato
della parola «sacrificio». Gesù però ha donato
se stesso «caricandosi» delle iniquità di tutti,
il suo è un sacrificio «a causa del» peccato,
cioè: rabbia, violenza, maldicenza,
scostumatezza, fornicazione, sfruttamenti,
adultèri, malignità, parole cattive, malvagità.
È questo il baratro del male (anche se molti
lo ignorano).
Uscire dal baratro è la salvezza provveduta dal
sacrificio di Gesù. È lui, secondo l’evangelo, il
VERO E UNICO SACERDOTE che, invece di offrire
animali, offre se stesso. Nella sua Comunità non
esiste il problema delle «vocazioni», perché ogni
discepolo/discepola è sacerdote in quanto è
incorporato in Gesù (1 Pietro, 2). Infatti Gesù
«poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio CHE
NON SI TRASMETTE. Perciò egli può salvare
PERFETTAMENTE quelli che PER MEZZO DI LUI si
avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre
per intercedere per loro. Infatti a noi era
necessario un sommo sacerdote come lui, santo,
innocente, immacolato, separato dai peccatori ed
elevato al di sopra dei cieli; il quale NON HA OGNI
GIORNO BISOGNO DI OFFRIRE SACRIFICI, come gli altri
sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi
per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo
UNAVOLTA PER SEMPRE quando ha offerto se stesso»
(Ebrei, 7).
«PROGENIE». Ecco un’altra bella parola su cui
riflettere. Indica discendenza, generazione futura,
un prolungarsi nei giorni futuri attraverso quei
«molti» che accoglieranno per amore quel
sacrificio unico e irripetibile che Gesù ha attuato
per i nostri errori. Cristo libera, salva, redime,
riconcilia con il Bene Sommo che è l’Amore di
Dio. Quanto farebbe bene a tutti noi, scettici, non
credenti, materialisti, falsi credenti, nemici, irosi,
impazienti, male volenti, invidiosi, nevrastenici,
furibondi… quanto farebbe bene ritrovare la
sorgente di quell’Amore che riconcilia ciascuno
con quel Dio al quale non pensiamo da troppo
tempo!
«TI PREGO». È questa l’ultima espressione che si
vuole qui considerare e che precede la domanda del
ministro etiope. Quel «ti prego» è segno di
educazione, rispetto, considerazione, finezza,
amore per l’ammaestramento che si richiede,
civiltà, buone maniere. «Ti prego» è il contrario,
purtroppo diffuso, di ignoranza, malacreanza,
scortesia, sgarbatezza. Per ottenere una buona
risposta, spesso, occorre anche una certa dose di
grazia nel chiedere. Non sarà anche l’educazione
morale un frutto dell’evangelo?
«TI PREGO,
DI CHI PARLA?»
FEDE
FEDE
RAGIONE
RAGIONE
®
PERCHÉ SMETTERE DI
FARE DOMANDE?
IL VERO E UNICO
«PRETE»
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domenica ore 10.00 Conversazione biblica - culto a Dio
mercoledì ore 20.00 Studio del Vangelo di Luca
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interamente curata ed
autofinanziata dalla
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che si incontra in
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ha il solo fine di
promuovere il
ragionamento sui temi
importanti della vita e
della fede in Cristo.
www.chiesadicristopomezia.it Il prossimo numero uscirà il 17.04.2020 Tel. 339.577 3986
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La fede
come
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