Finanziamento di 900mila euro per la strada con pista ciclabile
Nuova via Forlì
Da discarica a cielo aperto, a strada di comunicazione con una pista ciclabile, per raggiungere il mare in massima tranquillità. Stiamo parlando di Via Forlì l’arteria che collega il quartiere della Nuova Florida all’altezza con il bivio di Via di Pratica di Mare e Largo Genova, e l‘arteria che raggiunge il mare attraverso un finanziamento di circa 900mila euro.
Una strada che negli ultimi decenni è stata letteralmente caratterizzata dalla presenza di rifiuti di ogni genere, rifiuti ingombranti e scarti di materiale edilizio proveniente da ristrutturazione di case ed appartamenti. Uno scenario a dir poco squallido e deplorevole, che ha accompagnato le lunghe passeggiate a piedi ed in bicicletta da parte di tanti cittadini che, pensando di attraversare una zona salubre e piena di verde, si vedevano costretti ad assistere ad uno spettacolo di piccole discariche a cielo aperto lungo il ciglio di questa strada. Ancora oggi, chi percorre questa strada vede lungo la carreggiata, cumuli di rifiuti che non vengono raccolti da tempo. Un degrado continuo che i cittadini auspicano possa finire con la riqualificazione dell’arteria e la realizzazione della pista ciclabile.
Un motivo dunque per porre il freno alla mano dei soliti scaricatori abituali di rifiuti lungo le strade e che non vengono mai scoperti e multati pesantemente.
“Consegnato il cantiere di Viale Forlì per la riqualificazione di tutto il viale che collega la Nuova Florida al lungomare – sottolinea l’amministrazione comunale di Ardea -. Rifacimento dell’intero manto stradale e realizzazione di un itinerario ciclo-pedonale con predisposizione della pubblica illuminazione (su un progetto parallelo in attesa di esecuzione). Oltre 900mila euro per creare un percorso di quasi 2 chilometri che riguarda non solo il mero rifacimento del manto stradale ma che include sicurezza stradale, ambientale, mobilità sostenibile, turistico, commerciale e sociale. Questo itinerario garantirà a tanti cittadini di spostarsi in sicurezza, anche senza auto, e servirà da volano per l’ambiente, il rilancio alle attività commerciali e ricettive presenti nella zona e soddisfare la risposta al crescente aumento di utenti (ciclisti e pedoni) che intendono fruire il territorio attraverso percorsi attrezzati in sicurezza.
La lunga e faticosa, ma doverosa, opera di risanamento dei conti comunali di quattro lunghi anni, comincia a dare forma alle nostre idee e, soprattutto, al nostro territorio”.
Sabatino Mele
Per la ristrutturazione potrebbe essere presentato un progetto da finanziare con il PNRR
Castrum Inui abbandonata
Il sito archeologico di Castrum Inui sul lungomare di Marina di Ardea, è in uno stato di completo abbandono. La denuncia, l’ennesima, arriva attraverso le immagini di una trasmissione televisiva come Striscia la Notizia, che ripropone la questione dell’abbandono di un’area archeologica di grande valore storico.
Nel corso degli anni, attraverso le colonne de Il Pontino, ma anche grazie all’impego ed all’attenzione di altre testate giornalistiche locali e nazionali, si era evidenziato come, al termine della prima fase o alla chiusura del cantiere di scavi archeologici da parte della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, guidata all’epoca dal prof. Francesco Di Mario, l’attenzione sul sito è andata scemando mese dopo mese. Appelli caduti nel vuoto all’amministrazione comunale di Ardea ed alla dirigenza della Soprintendenza di Roma, da parte di cittadini che, grazie alla loro passione per l’arte e la cultura, continuano a credere che c’è la possibilità di far diventare Ardea un grande Museo a cielo aperto.
Ma le condizioni e le circostanze che si presentano sono a dir poco in contrasto con le immagini dell’abbandono e dell’incuria, trasmesse dalla televisione.
Cosa è Castrum Inui, e dove si trova per chi ancora non lo sapesse. Facciamo un piccolo passaggio di storia e di indicazione per avviare la salvaguardia e la tutela di una delle tante importantissime testimonianze archeologiche presenti sul territorio di Ardea. Chi dovrà curare la gestione e la manutenzione di questi siti? Spetta alla Soprintendenza ai beni Archeologici del Lazio o al Comune di Ardea? Ecco di seguito cosa rappresenta il sito archeologico di Castrum Inui.
Alla foce del fiume Incastro scavi archeologici in corso dal 1998, diretti dal prof. Francesco Di Mario, responsabile di zona della Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio, hanno riportato alla luce i resti di un centro portuale fortificato (dal IV-III secolo a.C. fino al III secolo d.C.) e di una precedente area sacra (dal VI secolo a.C. al II secolo d.C.), che sono stati identificati con il Castrum Inui e con il santuario internazionale noto come Aphrodisium, dedicato ad Afrodite Marina. I reperti attestano la presenza di un insediamento urbano numericamente consistente ed organizzato che si avvaleva di grandi cisterne per la riserva idrica, era dotato di impianto termale, di elaborati meccanismi di deflusso delle acque, di costruzioni a più piani con decorazioni murali e numerosi mosaici, sia con tessere grandi, sia con tessere molto piccole.
Le parti più antiche sono caratterizzate da strutture imponenti realizzate con blocchi di tufo di grandi dimensioni.
Questi manufatti sono stati inglobati nelle costruzioni successive, che si sovrappongono e intersecano tra loro. Con il passare dei secoli le ristrutturazioni diventano meno raffinate e realizzate prevalentemente riutilizzando il materiale esistente. Le recenti campagne di scavo hanno portato alla luce un’area sacra molto estesa, con edifici e strutture in tufo, provvisoriamente datate fra il VI secolo a.C. e il II secolo d.C. una delle porte di accesso al Castrum ed importante materiale collegato al culto dei Dioscuri, di Venere, di Minerva e di Esculapio.
In conclusione l’unico strumento per favorire la riqualificazione di questi siti sarebbe quello di avviare una fase progettuale per aderire ai finanziamenti del PNRR, e verificare se ci sono le condizioni per ottenere qualche finanziamento.
Sarebbe questa una delle strade più rapide per avviare in tempi relativamente brevi i lavori di riqualificazione e soprattutto di conservazione di queste importanti testimonianze storico-archeologiche.
Sabatino Mele
Cabine fototessere
Installate nuove cabine fototessere vicino alle sedi comunali di Ardea. Grazie alla collaborazione tra il Comune di Ardea e Dedem Spa, sono state installate due nuove cabine fototessere alla sede di Via Salvo d’Acquisto e alla delegazione di Tor San Lorenzo. Molti cittadini, infatti, si presentano allo sportello per fare la carta di identità, dimenticando di portare la propria foto oppure portando foto troppo vecchie per poter essere utilizzate.
Non sempre nelle vicinanze ci sono apparecchi con fototessera e questo provoca disagi soprattutto per anziani e famiglie con bambini, oltre a prolungare il tempo delle operazioni.
“L’idea è venuta – ha detto l’assessore Alessandro Possidoni – perché, più volte, passando davanti all’anagrafe la gente mi chiedeva dove poter fare una fototessera. E allora perché non tentare di posizionare una cabina direttamente all’Anagrafe? Entrambe le cabine sono attive da oggi. Questa mattina abbiamo ultimato l’accensione di quella a Tor San Lorenzo. Un’altra iniziativa per rendere la burocrazia leggermente più snella, completamente a costo zero per il nostro Comune. Vorrei ringraziare i dipendenti e i dirigenti comunali che mi hanno aiutato per portare avanti questa iniziativa, oltre alla Dedem che ha fornito le cabine fototessere. Ognuno ha dato il proprio contributo con professionalità e attenzione. Abbiamo offerto un altro servizio ai nostri cittadini”.
Le cabine installate permettono di ottenere rapidamente le fototessere necessarie e compatibili con gli standard dimensionali e di sicurezza ICAO richiesti per la nuova Carta d’Identità Elettronica, Passaporti, Permessi di Soggiorno, Patenti di Guida e altri documenti.
S.Me.