Per vicende sulla Eco X quando era sindaco
Fucci indagato
Il 7 maggio scorso, quasi in concomitanza con il quinto anniversario dell’incendio dell’EcoX (5 maggio 2017), si è appreso che l’allora sindaco Fabio Fucci, ora consigliere comunale, è indagato, unitamente ad un vigile urbano che seguiva il caso, per fatti avvenuti mesi prima dell’incendio.
Qualche ora dopo che la notizia era diventata di dominio pubblico è lo stesso Fucci a confermarla e dando la sua versione dei fatti:
“ECO-X. Bisognerebbe realizzare urgentemente la bonifica e invece…
Dopo 5 anni si torna ancora a parlare di Eco-X per motivi diversi. Spiace rilevare che a tenere banco ci sia ancora una volta il rivangare su ipotesi inverosimili che mi vedrebbero in qualche modo responsabile, invece che della vergognosa situazione dei rifiuti combusti che ancora si trovano in quel luogo, della mancanza di una dettagliata relazione su cosa si trovi sotto quelle macerie e, soprattutto, di cosa abbia innescato l’incendio.
Nei giorni scorsi mi è stato notificato dalla Procura un atto in cui mi si comunicava la conclusione delle indagini su fatti antecedenti all’incendio. Indagini incentrate su un esposto che il comitato cittadino aveva inviato - sei anni fa - a me e al comando dei vigili di Pomezia. Durante queste indagini il Pubblico Ministero non ha ritenuto di dovermi sentire per comprendere la situazione e ascoltare la mia versione dei fatti e l’unica comunicazione che ho ricevuto è stata l’avvenuta chiusura della fase istruttoria. Per questo motivo tramite il mio legale ho già depositato la richiesta per essere interrogato dagli inquirenti. In quei giorni terribili del 2017 ho spiegato a più riprese come erano andate le cose e non ho difficoltà a ribadire ancora la correttezza del mio operato. Quando ricevetti l’esposto del comitato di quartiere, come ero solito fare per segnalazioni di quel tenore, l’ho prontamente inoltrato all’organismo deputato all’accertamento dei reati ambientali, la Polizia Locale di Pomezia, affinché, tramite un sopralluogo, relazionasse sullo stato dei luoghi. Non ricevetti mai alcuna relazione che mi desse gli strumenti per intervenire con gli atti di stretta competenza del sindaco (es. un’ordinanza).
La ricostruzione che ho svolto nei giorni successivi all’incendio mi ha portato ad accertare che la Polizia Locale aveva organizzato un sopralluogo presso l’impianto mesi prima dell’incendio che tuttavia nel giorno previsto saltò a causa di uno sversamento di liquami in un fosso che aveva dirottato l’intervento. Ritengo quindi di aver agito con diligenza e con prontezza, e sono pronto a ribadirlo con forza di fronte al Pubblico Ministero. Seppur non sia più il sindaco di Pomezia ormai da quasi 5 anni, ho dovuto tuttavia affrontare già due processi per fatti risalenti al mio mandato da sindaco. In entrambi, nonostante le accuse, sono uscito a testa alta e con assoluzioni piene. Ancora oggi pago lo scotto di essere stato un sindaco “di frontiera” e “di rottura” rispetto ad un sistema che tralasciava gli interessi della comunità per altri fini meno nobili. Questo “sistema” ha reagito accanendosi contro la mia persona, bersagliandomi di querele pretestuose a solo scopo intimidatorio. Non potendomi battere politicamente dovevano distruggermi con ogni mezzo. Sento di aver agito sempre con giudizio, con senso del dovere e con grande disponibilità rispetto alla comunità che mi ha scelto. Lo dimostrerò anche in questa occasione”.
T.R.
Il sindaco Zuccalà in prima fila per evitare il licenziamento di 100 addetti
Tavolo regionale per la Leonardo
Nuova audizione del Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà in Regione Lazio nella IX Commissione Lavoro sul tema Leonardo, alla luce dell’annunciata chiusura del sito di Pomezia.
In commissione presente l’Assessore al Lavoro Di Berardino e rappresentanti dell’Assessorato e della Commissione Sviluppo Economico. In audizione anche dirigenti aziendali. Il Primo Cittadino, preso atto con soddisfazione della determinazione anche della Regione nel cercare un percorso condiviso di valorizzazione del sito, è tornato a sottolineare la necessità di porre l’accento su una visione di sviluppo della sede di Pomezia, favorendone gli investimenti in un territorio oggetto di costante crescita anche grazie ai fondi del PNRR.
Ieri l’incontro del Sindaco Zuccalá con la Vice Ministra dello Sviluppo Economico Alessandra Todde.
Teresa Di Martino
Uff. Stampa
Città di Pomezia
“La Leonardo è un’azianda sana e non può massimizzare i profitti”
“Seguo con profonda preoccupazione, ormai da settimane, la vicenda che interessa lo stabilimento di Pomezia della Leonardo. La decisione di delocalizzare la produzione è francamente incomprensibile. Parliamo di un’azienda a controllo pubblico con importanti commesse in tutto il mondo, solida.
La scusa di massimizzare i profitti non solo non regge ma non può essere alla base di una scelta che mette a rischio oltre 100 posti di lavoro e impoverirà il tessuto produttivo dell’area, con effetti nefasti sull’indotto. Giovedì incontreremo i rappresentanti di Leonardo e l’amministrazione comunale di Pomezia in commissione lavoro, presieduta dalla collega Mattia, per evitare che si proceda in questa direzione”.
Lo dichiara la consigliera regionale del PD Lazio, Michela Califano.