Dal 26 al 28 giugno numerosi incendi importanti
Un giugno di fuoco
Con l’arrivo del grande caldo, a partire da metà giugno, vi è stato un continuo propagarsi di incendi che hanno colpito il nostro territorio.Gli incendi più estesi sono scoppiati a partire dal 26 giugno ed intensificatisi il 27 e 28 giugno.
Le aree più coinvolte sono state via Campobello, via Laurentina e strade limitrofe, via del Sughereto, via delle Vittorie ed in zona Valle Caia dove le fiamme hanno attaccato la discarica di amianto, distruggendo i teloni che ricoprivano le balle. Roghi anche su via delle Monachelle nei pressi del canile ed altri incendi più o meno estesi in altre parti del territorio. I danni sono stati ingenti ed hanno coinvolto soprattutto vaste aree di terreni coltivati.
Per un momento quando il fuoco ha raggiunto la discarica di amianto la memoria è andata all’incendio EcoX. Senza contare che il 27 e il 28 giugno nell’aria per ore si è alzata una cappa di fumo e si avvertiva un odore puzzolente che ha impregnato tutta Pomezia.
Ovunque sono intervenuti i vigili del fuoco con uomini e mezzi di terra e aerei, e i volontari della Protezione Civile supportati dai vigili urbani che dopo ore di lavoro hanno evitato che la situazione precipitasse.
Purtroppo in quei giorni vi sono stati centinaia di roghi anche in tutto il Lazio che hanno indotto la Protezione Civile del Lazio a sollecitare i comuni della Regione affinché vengano prontamente adottate tutte le misure di prevenzione già comunicate nel mese di maggio nell’ambito della Campagna estiva antincendio boschivo 2022.
“I primi dati che emergono dalla gestione dei numerosi incendi verificatisi sul territorio - si legge nella comunicazione - evidenziano come la loro localizzazione e propagazione abbiano uno stretto legame con la non puntuale attuazione di alcune misure preventive, a prescindere dalle effettive cause degli stessi”.
“Nonostante molte amministrazioni abbiano provveduto ad adottare il modello di ordinanza proposto - conclude la lettera - si rende necessario che siano poste in atto accurate attività di controllo per verificarne l’effettivo rispetto e, se del caso, prevedere interventi sostitutivi. Appare, quindi, fondamentale, che tutte le amministrazioni provvedano ad attuare le misure di propria competenza, ad adottare i necessari provvedimenti di natura impositiva e inibitoria e, soprattutto, a verificarne il puntuale rispetto. Il quadro meteorologico complessivo, infatti, induce a ritenere che il permanere delle alte temperature favorirà la propagazione di incendi di vegetazione e che gli stessi, come già’ verificatosi, potranno determinare un grave pericolo per l’incolumità delle persone qualora si verifichino in aree antropizzate”.
A.S.
Maria Dimasi è la responsabile delle politiche ambientali per Forza Italia
Salvaguardia dell’ambiente
Ancora una volta sono le donne quelle più sensibili alla salvaguardia dell’ambiente. Infatti la signora Maria Dimasi responsabile delle politiche ambientali delle aree costiere romane nell’ambito della consulta ambiente di Roma Capitale di Forza Italia ha ribadito l’avversione del gruppo ambientale di Forza Italia di Pomezia alla scelta del sindaco di Roma di realizzare un termovalorizzatore a Santa Palomba e contesta la riapertura della discarica di Roncigliano .
“Il comune di Roma – sottolinea Dimasi - invece di procedere in modo serio alla raccolta differenziata pensa di scaricare la propria inefficienza su alcuni comuni limitrofi tra cui Pomezia ed Ardea”.
Territori dimenticati anche dalle istituzioni, infatti ci ha riferito che su richiesta del gruppo ambientale di Forza Italia di Pomezia nell’estate del 2020 l’on. Alessandro Battilocchio (Fi) ha interrogato il Ministro dell’Ambiente e il Ministro alla Salute “l’interrogante ha appreso dalla stampa e da segnalazioni dei cittadini, che durante la stagione estiva del corrente anno, nel territorio provinciale a sud di Roma ed in particolare nei comuni di Pomezia, Ardea ed Aprilia si sono verificati copiosi episodi di incendi che hanno riguardato, in particolare siti di insediamenti produttivi; a titolo esemplificativo, nella notte del 20 agosto 2020 un vasto incendio si è propagato in un deposito di pneumatici in via Valle Caia, ad Ardea, distruggendo sei degli otto capannoni coinvolti dalle fiamme, nei giorni seguenti altri eventi dolosi hanno interessato stabilimenti industriali, ponendo seri interrogativi sulla matrice degli atti incendiari in successione; gli episodi sopra riportati, oltre ad una forte ripercussione sul tessuto produttivo dell’area, destano preoccupazioni nella popolazione, oltre che nell’interrogante, relativamente alla salubrità dell’aria, inquinata dalle esalazioni della combustione, nel raggio di diversi chilometri –: se i Ministri interrogati siano a conoscenza degli episodi di cui in premessa e siano in possesso di informazioni sulle cause degli eventi esposti richiamati; di quali elementi dispongano, per quanto di competenza, circa le azioni ricognitive in essere, o pianificate, atte a valutare i danni degli incendi citati sull’ambiente”.
Quindi una richiesta ben precisa che fino ad oggi, a distanza di due anni, non ha ancora ricevuto risposte dai due ministri, senza poi dimenticare cosa sta accadendo con l’EcoX dove, dopo l’incendio del 2017, il sito aspetta ancora di essere bonificato. Non parliamo poi della discarica di amianto di Valle Caia, un altro sito a rischio ambientale che andrebbe adeguatamente monitorato.
T.S.