Dal libro “Pomezia-Origini-Genti-Personaggi” realizzato nel 1990 dal professor Antonio Sessa ed edito dalla Angelo Capriotti Editore
L’odissea di una comunità di trentini
Nel gennaio del 1940, e poi nei mesi successivi, i trentini rientrarono in Italia da Mahovljani e da Maqlai (Iugoslavia), in vari scaglioni. Erano emigrati in Bosnia nel 1883 dalla nativa Aldeno, dopo che l’alluvione dell’Adige aveva duramente colpito quella zona. Allora il Trentino faceva parte dell’impero Austro-Ungarico e queste popolazioni colpite furono invogliate ad andare a colonizzare la Bosnia e l’Erzegovina, che da qualche anno erano sotto l’amministrazione austriaca. Gente laboriosa, i trentini riuscirono a rendere fertili in poco tempo quelle terre prima quasi sterili. Potando viti, seminando grano, allevando animali, mantenendo sempre le loro tradizioni e la lingua dei loro padri, rimasero una piccola comunità italiana, una minoranza etnica orgogliosa ed efficiente.
Alla fine della grande guerra del 1915/18 gli italiani di Aldeno passarono dall’amministrazione austriaca a far parte di una nazione appena formatasi: la Iugoslavia. Dal 1932/33 il nascente nazionalismo italiano riscoprì questa piccola comunità che aveva conservato gli usi, i costumi e le tradizioni dei trentini. Il governo italiano rivendicò che questi nostri connazionali fossero considerati cittadini italiani e avviarono le pratiche giuridiche per iscrivere all’anagrafe italiana quelle famiglie. Subito dopo si pensò a rimpatriarle e a inviarle nell’Agro Romano e Pontino, dove c’era bisogno di nuovi insediamenti di coloni. Sarebbero dovuti rientrare già nel 1939; ma l’alluvione in Romagna e la fretta di sistemare i senza tetto di quelle zone ne rimandò la partenza nel 1940.
E’ questa in succinto la storia incredibile ma commovente di una comunità che ha sempre dovuto vivere come estranea in una patria mai propria.
Prima italiani sotto gli austriaci, poi sudditi della Jugoslavia e poi, ironia della sorte, rientrati in Italia e qui chiamati da tutti “slavi”. Soffrirono senz’altro questo inserimento; ma i trentini di Aldeno, gente orgogliosa e tenace, mantennero anche nella nuova terra quelle tradizioni che, anche dopo le lunghe traversie, non vollero mai dimenticare.
Nel 1983, in occasione del centenario della partenza dei trentini di Aldeno per la Bosnia, la comunità trentino-pontina di Pomezia, Ardea e Aprilia è ritornata ad Aldeno, per ritrovare quelle radici storiche che il tempo non ha neanche sbiadito. I trentini hanno scritto pagine che rappresentano un bagaglio comune di amore per le proprie tradizioni; ma anche di tenacia e di lavoro, nel rispetto di valori che sono patrimonio individuale di tutta una generazione di pionieri.
T.R.