CITTA’ INSIEME
Anzio. Via Casal di Brocco o "Via Crucis"?
Colpa di 14 tombini micidiali.
Non suoni blasfemo ma scendere in auto per via Casal di Brocco è davvero una via Crucis. Sarà che per ben 14 volte, 14 come le stazioni del citato rito religioso, la macchina sobbalza a causa di 14 tombini infossati, ma è certo che arrivare in fondo alla discesa, davanti alla clinica Villa dei Pini è un sollievo, per macchine e persone.
Tutto perché da quando quella strada è stata riasfaltata il livello del manto stradale si è alzato di diversi centimetri mentre le griglie delle caditoie sono rimaste al livello precedente. Con la conseguenza che le ruote di destra ci vanno dentro senza scampo. Sì perché la strada è molto stretta e nell'incrociare i veicoli che la risalgono si è costretti a stare bordo bordo cioè proprio sulla linea dei tombini.
Abbiamo fatto presente il problema al responsabile comunale della manutenzione stradale ed ora ne aspettiamo il riscontro. Sperando che non sia anche questa una esperienza di "Passione".
ANZIO. Ci siamo! Villa Marcella diventa un Asilo nido comunale!
Ci son voluti anni, c’è voluta la continua (anche nostra) mobilitazione civica, c’è voluto il PNRR e c’è voluta soprattutto la lungimiranza di Anna Marracino che nel 2018 dal suo banco di consigliere comunale fece inserire nell’ordine del giorno dell’assemblea consiliare: “facciamo di quell’edificio dal trascorso burrascoso un luogo di ottimismo e di speranza, facciamoci un ASILO NIDO COMUNALE”.
Ed oggi, ottobre 2022, sono arrivati i fondi dal ministero dell’Istruzione che incanala su quest’opera un milione e centomila euro provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il PNRR appunto, alimentato dalla grossa fetta di denaro assegnata all’Italia dal mega progetto di rilancio europeo chiamato Next Generation EU.
E sempre oggi, ottobre 2022, parte la progettazione della struttura capace di ospitare, entro la fine del 2025, fino a 32 bambini.
Villa Marcella è una villa situata a Lavinio mare in viale del Tridente, piccola strada vicinissima alla riserva naturalistica di Tor Caldara.
Il nome le deriva da quello della figlia disabile del primo proprietario che nei primi anni ’70 la fece costruire con tutti gli accorgimenti che tenevano conto delle difficoltà di movimento della ragazza, adottando soluzioni architettoniche anche molto sofisticate e d’avanguardia.
Successivamente la proprietà passò di mano e dopo varie vicende arrivò in possesso di un malavitoso, un membro della famigerata “banda della Magliana”. La condanna di costui comportò il conseguente sequestro dell’immobile con affidamento al comune con la clausola che ne prevedeva il riutilizzo esclusivamente a fini sociali. La mancanza di adeguate risorse aveva impedito fino ad ora al comune di Anzio di intervenire se non con sporadiche azioni di bonifica della vegetazione e l’apposizione di un approssimativo cancello di chiusura, come più volte anche Cittainsieme ha segnalato.
L’attuale risoluzione giunge quindi a sbloccare una situazione ferma da decenni e di ciò non si può che essere contenti.