“Lo straordinario viaggio nel tempo” offre emozioni e rimpianti ad ogni puntata; uno spaccato di vita al borgo lo conferma
LE FOTO DEL BORGO CI RIPORTANO ALLA VITA D’UNA VOLTA
È vero, dopo tante puntate nelle quali ho pubblicato sulla mia pagina social Facebook, circa un migliaio di fotografie, qualcuno mi chiama per offrirmi le loro foto, senza il necessario impegno che io dica che le pubblicherò.
Certamente vanno ad arricchire il mio archivio fotografico e se non saranno pubblicate subito, m’insegnano comunque qualcosa di nuovo. Ogni foto, mi sembra di capire, ha una sua storia da raccontante, banale o interessante, non ha rilevanza. Le immagini ci attraggono e sono contento di sapere che anche i giovani che le guardano con il loro telefonino, sono attratti e interessati; anche se solo per il fatto di riconoscere la mamma o il papà da giovani e forse anche i nonni.
Stimolare i giovani penso che sia la migliore cosa da fare, quando utilizziamo la tecnologia moderna, anche se moltissime foto sono nei mei libri che magari non si sfogliano mai.
Ha ragione Iolanda Bellobono quando afferma che «…per leggere un libro ti devi ritagliare del tempo, il cellulare lo abbiamo sempre in mano, quindi è più divulgativo».
La puntata con le immagini del borgo – lato S. Giovanni, via del Limbo, piazza Segneri, via delle Campane, via Forno a Soccio, via Ongaro e piazza Marconi – ha raggiunto e superato tutte le altre puntate del nostro “Straordinario viaggio nel tempo. Molti sono stati i commenti e altri ancora arrivano mentre andiamo in stampa. Mi fa piacere citarne alcuni, scusandomi se qualcun altro mi è sfuggito.
Dunque cominciamo con Anna Rita Centi: «Grazie, hai ricordato anche mio padre»; Sesa Placidi: «Mamma mia che belle»; Carlo Di Stefano: «Bellissime foto! Di una Nettuno che fu»; Annunziata Cibati: «Che bei ricordi»; Alba Tam: «Grazie, bellissime foto e quanti ricordi ci fai rivivere»; Giuliano Tirocchi mi vedrebbe bene in Consiglio Comunale: «Complimenti per la storia di ieri e di oggi. Ti meriti una presenza in Consiglio Comunale alla prossima elezione, dato che tante persone non potranno partecipare»; Maria Pia Rocchetti: «Belisme foto».
I complimenti arrivano anche dall’estero, Patty Klatt: «Great photos»; Rossana Verlezza, che vive a Miami: «Grazie, siamo parte della storia di Nettuno, anche se non ci siamo… però con il cuore sicuramente»: Bonnie Klatt Meier: Grazie, bellissime foto»; Francesca Romani: «Complimenti, ogni volta bellissime foto e tanti ricordi»; Annetta Lauretti: «Bellissime foto»; Palmira Cogotti: «Complimenti, sono bellissimi ricordi»; Stefania Artibani: «Bellissime foto»; Mauro Di Cola: «Bellissima piazza S. Giovanni e vie limitrofe»; Tiziana Cicco: «Ti ringrazio, ogni volta ci porti indietro nel tempo, quanti bei ricordi e quanta bella gente»; Roberto Minnocci: «Molto appropriate le note storiche di presentazione, bravissimo»; Antonio Vari: «Qui c’è tuttale storia di S. Giovanni, dove ho passato i miei primi dieci anni di vita e dove sono nato in via del Limbo.
Il borgo, si dice, è la perla della città con i suoi vicoli e le piazzette e gli scorci sul mare. Certo le foto del passato (quelle fino al 1964, quando iniziarono i lavori per la realizzazione di un porticciolo per pescatori locali e per piccole imbarcazioni da diporto) fanno un po’ pensare all’errore, degli amministratori dell’epoca, di costruire un porto di lato al torrione di levante, anzi attaccato al camminamento della marciaronda, che secondo gli studi tecnici non sarebbe stata intaccata. Così non è stato, però, e dopo qualche tempo il piccolo porto si è insabbiato.
Successivamente è arrivata la Impreinvest di Agnelli che ha realizzato la “Marina di Nettuno”.
Molto bella, ma di mare, di scogli, di marciaronda, di ruderi di antiche dimore romane se n’è persa la memoria: tutto sommerso dal cemento.
Allora consoliamoci con le foto che tempo che non ritornerà mai più.
È questa la ragione per cui i miei post piacciono? Come sempre la ragione sta a metà. un po’ perché, la scogliera e il mare sotto casa, non torneranno più e un po’ perché anche la nostra gioventù e il nostro cuore sono rimasti in quella piazzetta e in quei vicoli e in quegli sbocchi a mare.
Silvano Casaldi