Ennesima denuncia contro il Consorzio di Lavinio dove il Consiglio di Amministrazione è stato eletto da meno dell’1% dei consorziati
Ecco perchè il Consorzio deve essere sciolto
La saga contro il Consorzio di Lavinio si è consumata in lunghi anni di scontri, di attacchi a colpi di carta bollata e di forti manifestazioni di dissenso. Ma il Consorzio, o meglio chi ne ha esercitato il potere, è rimasto sempre fermo ed imperterrito a difendere la sua pur modesta rendita di posizione senza mai scendere a patti con la gente che, con ragioni da vendere, riteneva che non ci fosse più spazio per un consorzio stradale, dopo che le strade erano state costruite ormai da decenni. Di recente, chi ci segue ricorderà, fui contattato dal signor Angelo Persia che mi comunicava di essere stato incaricato dal Presidente del Consorzio ad aprire un confronto con i cittadini di Lavinio al fine di stabilire una collaborazione e l’intento di aprire una nuova e condivisa prospettiva dell’ente consortile. Chiesi al signor Persia se fosse certo di questa disponibilità e lui me lo confermò in buona fede. Allargai la discussione ad altre associazioni ed ad altre persone al fine di formare un gruppo rappresentativo per aprire un confronto produttivo con l’incaricato e con il presidente dell’ente. Quando alla fine comunicai di essere pronto e chiesi di organizzare un incontro fui informato che il signor Persia era stato destituito dall’incarico. Un segno plastico della mancanza assoluta di disponibilità da parte di un Consiglio di Amministrazione che è il risultato di un’elezione generale cui hanno partecipato meno dell’1% degli aventi diritto al voto. Ma la lotta continua, se il Comitato dei Dissenzienti sembra aver perso la sua carica ed il suo seguito, c’è chi continua la battaglia convinto delle proprie ragioni. Mi ha scritto l’Arch. Faggioni il quale mi informa di aver presentato un esposto alla Guardia di Finanzia mettendo in evidenza gravi irregolarità su cui invita le Autorità preposte ad eseguire le necessarie verifiche .
L’Arch. Faggioni ritiene “che non ci sono più vie di uscita nè per il Consorzio, nè per il Comune” ed invita chi ha la responsabilità di farlo “ad intervenire in questa vicenda in modo incisivo”....”ed al Consorzio “di indire immediatamente un’assemblea generale straordinaria con all’OdG i seguenti argomenti:
-annullamento del contratto con AdeR per palese contrasto con l’art. 7 del Decreto Lgtn 1446/1918;
- annullamento di tutte le cartelle annuali e/o massive non ancora riscosse da Equitalia Sud/ Agenzia Entrate - Riscossione;
- cancellazione/annullamento degli elenchi/ruoli redatti per l’anno 2020 poichè iredatti in contrasto con il Dlgs n 285/92, con la Legge n 126/58, con la Legge Regione Lazio n 72/80, con la Delibera Giunta Comunale n 323/2001, con la Delibera Consiglio Comunale n 16 /2007, con la sentenza ANAC n 33 /2015.
- scioglimento immediato del Consorzio per conclusione degli scopi statutari e per inesistenza di strade vicinali nel centro urbano di Lavinio.
Tutto quanto sopra per ridurre lo scandalo conseguente ad una condotta illecita perdurante da oltre trenta anni ormai “tecnicamente e legalmente” smascherata alla radice”.
Un’altra motivazione che si aggiunge alle tante che rendono la sopravvivenza del Consorzio di Lavinio molto difficile da giustificare.
Non si comprende la ragione da parte della dirigenza di un atteggiamento che rasenta l’arroganza, non si comprende perchè chi dirige questa tanto criticata istituzione locale non voglia comprendere che non si può gestire un territorio contro tante persone che dissentono. Non ho più avuto occasione di contattare il signor Persia che, sono certo, agì in perfetta buona fede e che, forse per questo, fu rimosso dall’incarico di “confrontarsi con la gente”.
Sergio Franchi