Per il quinto anno consecutivo l’iniziativa della Pro Loco
Natale alla S. Anna
Il 25 dicembre si è svolta la V^ edizione del Natale alla Casa di Cura Sant’Anna organizzato dalla Pro Loco Citta di Pomezia. “In memoria di Romano Zecchi”.
Il 2021 è stato il V anno che ci ha visti impegnati in questa azione, una giusta attenzione a tutti coloro che nel giorno del Santo Natale si trovano in ospedale
Si ringraziano per l’adesione la Pro Loco città di Pomezia, Ente Pro Loco Lazio, Coro Nap 55, Protezione Civile Gamma 13, Pomezia Diamond Majorettes, Roma Open Lab, UNOE, Il Pontino Nuovo, Il CorrIere della Città, Centro Commerciale Sedici Pini, La Lente, Pomezia Aiuta , Latium Vetus.
Una rappresentanza delle suddette realtà che hanno aderito all’iniziativa si è recata alle ore 17.00 del giorno di Natale presso la Clinica Sant’Anna dove nella sala ingresso sono stati consegnati i pacchi dono per i pazienti ivi ricoverati. Ad accoglierci il dottor Gianrico Bellicampi che in quel momento era di servizio al pronto soccorso della Clinica e che per un attimo ha lasciato la sua postazione per ricevere i pacchi doni che poi il personale della Clinica ha provveduto a distribuire ai degenti. Per vedere la cerimonia di consegna dei pacchi doni nella sala ingresso della Clinica si può visionare la diretta andando sulle pagine facebook della Pro Loco Città di Pomezia e su quelle del Pontino Nuovo e del Corriere della Città.
Cinque anni fa abbiamo avuto l’idea di promuovere questa iniziativa che fu condotta con entusiasmo soprattutto dall’allora nostro indimenticabile vice-presidente Romano Zecca. Era lui sempre presente ad essere in prima fila tra i letti dei degenti a consegnare i doni, a donare una parola di conforto. Ed anche lo scorso Natale il buon Romano si diede da fare per organizzare questo appuntamento natalizio anche se era il primo anno, causa pandemia, che non siamo entrati nei reparti.
Quest’anno Romano non c’è, il Covid ce lo ha portato via a febbraio scorso, ed è stato per noi naturale pensare di dedicare a lui questo evento che lo vedeva tra i maggiori artefici. Ci ha fatto enorme piacere vedere alla consegna dei doni il figlio Luca e la moglie Daniela che insieme a Romano condividevano questa iniziativa. Ci dispiace che inspiegabilmente l’Amministrazione non ha voluto patrocinare questo gesto di bontà natalizia. Nel contempo ringraziamo le suddette associazioni, Enti e attività private che hanno voluto aderire a questo evento che cresce continuamente nelle adesioni.
Claudio Mazza
Svapo di guancia o di polmone: due differenti modi di svapare
Esistono due tipi di tiri, i cosiddetti tiri di guancia e tiri di polmone. Per ogni tipologia di svapo, esistono dispositivi e liquidi appositi, per ottenere la resa migliore dello stile scelto. È fondamentale, soprattutto per i neofiti, comprendere che tipo di svapata si vuole eseguire.
Svapo di guancia
Lo svapo di guancia, detto anche MTL (Mouth To Lung) è il metodo più immediato, soprattutto per chi si avvicina al mondo dello svapo provenendo dalle sigarette tradizionali. Infatti, tirare di guancia significa tirare il fumo provocato dalla sigaretta e lasciarlo in bocca; staccare le labbra dal bocchino o filtro e solo in seguito aspirarlo nei polmoni. Abbiamo quindi 3 diversi momenti: il tiro, il distacco dalla sigaretta/bocchino e l'aspirazione nei polmoni.
Lo svapo di guancia necessita di una particolare tipologia di atomizzatore: il tiro di guancia è molto stretto e contrastato, e per questo i fori di aerazione dell’atomizzatore devono essere piccoli e stretti, così come i bocchini (o drip tips). Questo tipo di svapo richiede quasi esclusivamente un liquido composto da una buona percentuale di PG (glicole propilenico); motivo per cui le basi neutre 50/50 sono quelle più utilizzate dagli svapatori di guancia. In fine possiamo dire che il tiro di guancia consente una resa aromatica ed una percezione del gusto migliore, è più indicato per chi vuole svapare con alte percentuali di nicotina ed i consumi medi di batteria e liquido sono inferiori.
Gli aromi più scelti dagli svapatori di guancia sono i tabaccosi, proprio perché ricordano maggiormente il gusto della sigaretta classica.
Svapo di polmone
Lo svapare di polmone è detto anche DTL (Direct To Lung) e rappresenta, invece, il più “innaturale” dei due; difatti esso, anziché emulare il tiro della sigaretta, tende ad imitare più la respirazione. Lo svapo di polmone necessita di una particolare tipologia di atomizzatori, con fori d’aria più larghi e bassi per consentire una maggior aspirazione; questi atomizzatori necessitano di più potenza rispetto a quelli guanciali, proprio perché i liquidi consigliati allo svapo polmonare hanno maggiori concentrazioni di VG (glicerina vegetale) che, essendo più densa, ha bisogno di più calore per essere vaporizzata; si parte da basi neutre a 70/30 oppure 80/20.
Svapare di polmone permette, inoltre, di produrre fantastici nuvoloni di vapore e di cimentarsi nel cloud chasing. Gli svapatori di polmone, essendo più esperti dei colleghi di guancia, prediligono gusti più estrosi, come gli aromi cremosi o fruttati.
Il tiro di polmone favorisce la produzione di più vapore, con una svapata visivamente più soddisfacente; L’hit che viene avvertito nei polmoni è, a parità di dosaggio di nicotina, più sentito e maggiore.
Per concludere, possiamo dire che a prescindere dall’esperienza precedente allo svapo, è possibile provare entrambe le tipologie di svapo anche in contemporanea, alternarle durante la giornata oppure durante la settimana. È invece importante conoscere le differenze tra lo svapo di guancia e lo svapo a polmone per poter scegliere al meglio sia la nostra sigaretta elettronica più indicata, sia le basi neutre più adatte al tipo di svapo.
Questo articolo è stato riportato sul Pontino a cura dello staff di LineaSvapo, il negozio di Sigarette Elettroniche a Pomezia, Viale Manzoni 35, aperto dal Lunedì al Sabato 10:00-13:00 e 15:00-19:30, per informazioni è attiva anche l'assistenza telefonica e WhatsApp al 3880914144.
Il Querceto chiede aiuto
Ci troviamo al “Il Querceto”, quartiere relativamente giovane da sempre affetto da problemi di viabilità e di parcheggi selvaggi che più volte hanno messo in difficoltà l’operatività ed i mezzi di soccorso, soprattutto negli ultimi mesi. Ad agosto 2021 numerosi residenti protocollano una petizione, con relativa raccolta firme, richiedendo un pronto intervento / confronto atto a garantire l’agevole passaggio dei mezzi di soccorso. La risposta è il silenzio. Ad ottobre 2021 viene sollecitata la precedente azione , nella speranza di ottenere almeno una risposta. Il silenzio continua.
Ma cosa è successo negli ultimi mesi?
Oltre al silenzio assordante, si è venuti a conoscenza della sentenze che mettono fine al rimpallo di responsabilità / gestione tra il Comune di Pomezia ed il Costruttore del quartiere; ad oggi viene decretato, dal tribunale , che tutte le manutenzioni ordinarie/straordinarie sono a carico dell’Ente locale.
L’unica attività a cui si è potuto assistere è stato un timido tentativo di ridisegnare la segnaletica orizzontale, purtroppo, eseguito in modo frammentato, approssimativo ed in alcuni punti dilettantistico/amatoriale per non dire pericoloso. Sarebbe anche apprezzabile l’intento a rinnovare la segnaletica, ormai degradata, ma come si fa a procedere con un’attività di questo tipo, investendo dei soldi e del tempo, senza una visione generale, su un asfalto pieno di buche e per lo più disgregato? Infatti in tanti, hanno gia notato, che in poche settimane, le nuove strisce si stanno già cancellando. E’ questo quello che ci meritiamo come quartiere?
Da mesi si sbandierano progetti da milioni di euro per riqualificare la città, ma sembra che per il quartiere “Il Querceto” siano riservati solo pochi spiccioli ……tanto per far vedere.
Purtroppo il quartiere non si trova in una zona ad alto transito e probabilmente non merita la giusta attenzione.
Non meritiamo, anche noi, un progetto di mantenimento dopo quasi 20 anni dalla sua costruzione?
Purtroppo il deperimento inizia ad essere sempre più invasivo: l’unico viale di accesso, inizia ad avere cedimenti sempre più importanti, alcune alberature, su bordo strada, iniziano a sollevare l’asfalto, muro perimetrale / confine pericolante ed a tratti crollato, i rovi, lasciati indisturbati, che continuano il loro lavoro invasivo.
La cosa che più lascia perplessi, sono le “inutili” segnalazioni, tramite i canali ufficiali, che restano in una specie di limbo per centinaia di giorni per poi essere improvvisamente chiuse senza avere la risoluzione del problema.
Di cose da dire ce ne sarebbero ancora tante, ma si vuole evitare polemiche sterili ed iniziare questo nuovo anno nella speranza di una maggior propensione alla comunicazione con la cittadinanza, in modo da ottenere la giusta attenzione sulle questioni importanti che spesso vengono segnalate ed innescare un circolo virtuoso a beneficio di tutti.
Ugo Mancini