La proposta dell’associazione “Un ricordo per la Pace”
Una medaglia per Pisu
Appello dell’associazione apriliana “Un ricordo per la pace” per proporre il conferimento della Medaglia d’onore alla memoria del compianto attore Raffaele Pisu, deportato nei campi nazisti dopo l’8 settembre 1943.
Nato a Bologna il 24 maggio 1925 e scomparso nel luglio 2019 all’età di 94 anni, Raffaele Pisu (pseudonimo di Guerrino Pisu) è tra i volti più noti al grande pubblico nell’ambito di teatro, cinema e tv. Attore poliedrico ed ironico nella lunga carriera ha interpretato magistralmente ruoli anche drammatici. Memorabile l’interpretazione in “Italiani brava gente” film capolavoro del 1964 a regia di Giuseppe De Santis, ambientato nella Campagna di Russia della seconda guerra mondiale. A livello televisivo Pisu è rimasto nel cuore dei bambini degli anni 70 per l’animazione del pupazzo del tenero personaggio di Provolino.
Come accaduto per i padri IMI di Vasco Rossi, di Francesco Guccini e recentemente per Pilade Farnesi, padre dell’attore Roberto Farnesi, l’associazione apriliana si fa promotrice della richiesta della Medaglia d’onore: conferita tramite Decreto del Presidente della Repubblica agli ex internati militari ed ai civili deportati nei campi di concentramento nazisti e costretti a lavorare per l’economia di guerra della Germania; la richiesta può essere effettuata dagli eredi.
La deportazione di Raffaele Pisu era già nota a “Un ricordo per la pace” attiva da oltre 10 anni nel progetto ”MEMORIA AGLI IMI” in collaborazione con “ANRP” Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione.
Lo stimolo a cercare un contatto con la famiglia è scaturito tuttavia dalla partecipazione del figlio Antonio ad “Oggi è un altro giorno”, puntata di lunedì 12 aprile, la trasmissione condotta da Serena Bortone su Rai 1. É l’attore e regista Antonio Pisu, che ha seguito le orme artistiche di famiglia, a parlare delle vicissitudini del padre, ben 15 mesi trascorsi nei lager nazisti.
Commenta l’iniziativa Elisa Bonacini, presidente di “Un ricordo per la pace”: “In questo caso non si tratta di un internato militare. Raffaele Pisu era del 1925, prima classe esclusa dalla chiamata in guerra.
Il NO al nazifascismolo lo esercitò da “civile” a fianco dei partigiani, fino alla cattura ed alla deportazione in Germania. Nel lager fu sicuramente tra i prigionieri politici, designati dal triangolo rosso cucito sugli indumenti.
Come associazione siamo felici di dare il nostro contributo nella richiesta dell’onorificenza.
È stato un periodo buio della nostra storia che deve essere ricordato ed il sacrificio dei nostri padri internati in quei campi assume ancor più valore in questi tempi di pandemia in cui a tutti è richiesto di contribuire con il massimo impegno e qualche sacrificio per il bene comune ed il ritorno alla vita di sempre.
Confidiamo che il figlio Antonio ci contatti al più presto affinché ottenga questo riconoscimento per il padre, seppur postumo. Il traguardo potrebbe essere raggiunto già il 27 gennaio 2022 nella Giornata della Memoria con la consegna dell’onorificenza presso la Prefettura di competenza.
Un modo il nostro per dire grazie a chi è stato uno dei tasselli nella costruzione della libertà e della democrazia”.
Catturato e deportato nel 1944, il 29 aprile 1945 venne liberato nel campo di Dachau
Il sopravvisuto Ennio Borgia
29 aprile 1945. 76 anni fa la Liberazione del Campo nazista di Dachau.
Tra i sopravvissuti il diciassettenne Ennio Borgia, il triangolo rosso cucito sull’abito consunto riciclato da altri deportati; era il segno nazista identificativo degli oppositori politici.
Catturato nel febbraio 1944 dai tedeschi nelle valli del torinese insieme ad un gruppo di partigiani aveva trascorso lunghi mesi in prigionia nel campo, lottando per la sopravvivenza fino alla liberazione avvenuta per l’intervento delle truppe americane.
Scomparso nel maggio 2019, la sua storia è emersa grazie all’attività di ricerca dell’ Associazione “Un ricordo per la Pace” che nel settembre 2011 raccolse la testimonianza nel dvd “Ennio Borgia n°69791: un sopravvissuto a Dachau”.
Il video è stato proiettato in diversi Istituti scolastici del territorio pontino in occasione dei numerosi incontri con i ragazzi; nel 2015 aveva ottenuto la concessione del logo ufficiale del 70° Anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione.
Appena rilevata la storia l’associazione aveva preso contatti con il Memoriale di Dachau per segnalare la presenza ad Aprilia di un ex prigioniero italiano ancora vivente. La risposta fu immediata e calorosa.
Borgia venne invitato a Dachau nell’aprile 2012 per partecipare alla cerimonie commemorative della liberazione del campo. Anche la televisione nazionale con una troupe di RAI 1 lo seguì in Germania per un servizio in Tv7 della giornalista Elisabetta Mirarchi.
Fu una forte emozione per Ennio rivedere il luogo dove si trovava la sua baracca n° 25, che ospitava in maggior parte prigionieri italiani, accolto con grande affetto dalla Città di Dachau e dal giovane Sindaco, il Borgomastro Florian Hartmann.
“Mi hanno fatto sentire un eroe!” aveva dichiarato commosso al rientro Ennio che nel viaggio della memoria era stato accompagnato dalla moglie Speranza e dalla figlia Adna.
Elisa Bonacini presidente di Un ricordo per la pace: “Il Covid ha falcidiato ormai anche gli ultimi sopravvissuti alla deportazione nazista, sempre più rari i testimoni di quel periodo tra i più oscuri della nostra storia. Sta alle giovani generazioni portarne avanti il ricordo, ora più che mai, per contrastare intolleranze razziali, odio politico e omofobia che stanno dilagando pericolosamente nella nostra società.
Siamo orgogliosi del lavoro svolto con Ennio, sempre disponibile a rapportarsi con i ragazzi. E ora che non c’è più il nostro video perpetuerà il suo messaggio di pace. Lieti di metterlo a disposizione gratuitamente per le scuole che ne faranno richiesta”.