Per fare chiarezza sulla centrale Biogas di via della Spadellata sarà necessario il ricorso alla magistratura
La Regione guarda al dito
C’è una diatriba in atto tra la Regione Lazio e le associazioni locali in merito alla sicurezza della centrale biogas. Lo dicono le norme, lo dice il Sindaco di Anzio, lo dice anche la stessa dirigente che ha siglato l’A.I.A. che ha autorizzato la realizzazione della centrale di Asja Ambiente, ci sono buone speranze che lo dica anche la Magistratura: quella centrale non rispetta le norme sulle distanze di sicurezza in rapporto ad obiettivi sensibili; obiettivi sensibili che sono stati omessi nella planimetria a corredo del progetto e quindi ignorati. Ma essi esistono e sono densamente abitati e sono, in base alla norme vigenti, in qualche forma di pericolo. Lo ha scritto alla Regione Lazio il Sindaco di Anzio che ha chiesto la revoca dell’autorizzazione :
“Che la scrivente Amministrazione Comunale ritiene che la realizzazione dell’impianto sia incompatibile con la tutela paesaggistico territoriale e con la salute dei cittadini, evidenziando nuovamente la presenza. nelle immediate vicinanze del 1’impianto in questione (raggio minore di trecento metri). di siti sensibili quali due scuole, un centro commerciale ed un importante nucleo abitativo. Che detti siti sensibili sono stati ritenuti dalla stessa Regione Lazio motivi di diniego del l’autorizzazione per la realizzazione di un impianto simile nella stessa area (Green Future). CHIEDE:
ai sensi dell’art. 29-octies del D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii., la REVOCA immediata a seguito del riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale afferente la realizzazione e gestione di un impianto di digestione anaerobica per la produzione di biogas, sito nel Comune di Anzio, alla Via della Spadellata n. 5 (Determinazione della Regione Lazio n. G15616 del 05/11/2014)”.
Lo ha dichiarato indirettamente la Regione Lazio negando, per le stesse ragioni, l’autorizzazione ad impianti analoghi nella stessa zona
I cittadini vogliono essere posti al corrente di quanto sta accadendo nel silenzio più assoluto. Uniti Per l’Ambiente ha scritto alla Ing Tosini, titolare dell’Ufficio, affinché dia esecuzione alla richiesta del Sindaco che, in termini si sicurezza è sanità, è il responsabile numero uno. La nota scritta da UPA andava oltre il semplice contenuto formale ma la risposta è stata estremamente burocratica e fuorviante perchè si riferisce ad un riesame dell’AIA, che avviene periodicamente per verificare l’adeguamento degli impianti alle BAT (Best Available Techniques) e cioè all’evoluzione tecnologica. Aspetto che non ha niente a che vedere con la verifica delle condizioni di sicurezza di un impianto che invece di stare a 1000 metri di distanza (secondo il regolamento comunale) e 2000 metri secondo il regolamento vigente all’atto della domanda da obiettivi sensibili si trova immerso in una realtà abitata e a 290 metri da obiettivi sensibili. La domanda è semplice: quell’impianto pone a rischio i cittadini che abitano nelle sue vicinanze ma da cui dovrebbe trovarsi a 2000 metri di distanza? Che l’autorità preposta si pronunci ed è per questa ragione che per farlo i cittadini hanno chiesto una Conferenza di Servizi. La lettera che segue non da questa risposta:
Oggetto: Anziobiowaste S.r.l. oggi Asja Ambiente Italia S.p.A - con sede legale in via dei Sicani n. 2 Latina (LT) – e sede operativa in Via Spadellata, 5 – 00042 Anzio (RM). Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con Determinazione n. G15616 del 5.11.2014 e s.m.i.
-Procedimento di riesame
-NOTA DI RISCONTRO-
Si fa seguito a quanto esposto nella vostra nota recepita al protocollo regionale al n 0464057.27-052020 precisando che con nota prot n 0225157 del 16/03/2020 codesta AC ha avviato l’iter di riesame per l’impianto in oggetto richiedendo alla società ai sensi dell’art. 29-octies di cui al D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii. di predisporre idonea documentazione propedeutica al riesame dell’AIA.
In particolare, con il procedimento di riesame, l’autorità competente valuta la conformità della piattaforma in oggetto alle conclusioni sulle BAT di settore entro quattro anni dalla loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE
L’iter amministrativo per il riesame, nell’ambito delle conferenze dei servizi previste, valuterà tutti gli elementi utili per il miglioramento continuo dei presidi ambientali e del processo della piattaforma, fermo restando che non vi sono motivi che determinano la revoca dell’autorizzazione.
Per quanto riguarda invece il diniego riferito ad altre realtà industriali, richiamato nella vostra nota, si fa presente che gli esiti dei procedimenti sono motivati caso per caso e non sono da applicarsi come valore generale, infatti in un caso l’elemento di criticità era rappresentato dalla tipologia di gestione rifiuti proposta dalla società richiedente e nell’altro per l’effetto cumulativo con gli impianti preesistenti.
Le valutazioni, positive o negative che siano, non possono mai ritenersi aprioristiche ma sono costituite e supportate da documentazioni e contestualizzate nelle situazioni e nella realtà nella quale l’installazione potrebbe essere collocata. Il Direttore
Dott. Ing. Flaminia Tosini
Fondi regionali
Come è noto la Regione Lazio ha stanziato fondi per la gestione delle spiagge libere destinati ai comuni litoranei: Anzio ha beneficiato di 275.556 euro, ma ad oggi non sappiamo come l’amministrazione intenda utilizzarli.
L’ordinanza del Sindaco dello scorso 29 maggio, infatti, pur regolamentando l’utilizzo degli arenili a libera fruizione, non fa alcun riferimento ad interventi del Comune per garantire la sicurezza, la pulizia e la corretta gestione delle spiagge in queste delicato periodo.
Il Circolo di Legambiente “Le Rondini”, il 26 maggio ha protocollato una lettera ai comuni di Anzio e Nettuno, con una serie di proposte e di richieste, alla quale non è stata data ancora una risposta. Particolarmente interessante è la proposta di realizzare un sito comunale in cui centralizzare le informazioni sull’affollamento delle spiagge, nonché la richiesta di escludere interventi di “sanificazione” degli arenili con prodotti chimici.
Anche alla nostra interrogazione allo scorso Consiglio Comunale non è seguita una accurata risposta. Abbiamo sollecitato nuovamente l’amministrazione, con la lettera in allegato, rilanciando le proposte fatte dal circolo di Legambiente. Bene l’apertura delle spiagge libere senza ulteriori concessioni ai privati, ma non utilizzare quelle risorse in maniera intelligente sarebbe una grande occasione persa.
Alternativa per Anzio