Un’oasi di pace e tranquillità a tre chilometri dal centro di Nettuno
Laghetto Granieri abbandonato
A Nettuno, a circa tre chilometri dal centro cittadino ed a due dal mare, esiste un’oasi lacustre . Si tratta del laghetto denominato Granieri, che dopo anni di abbandono, aveva visto una rinascita a cura di un’Associazione Onlus che lo aveva ‘sistemato’ rendendolo fruibile: ristorante, bar, area giochi per bambini, ma soprattutto sponde protette da staccionate, taglio periodico delle erbacce, potatura degli alberi, posizionamento di barbecue, panchine in legno, zone relax, teatro ‘Laguna’ con 700 posti al coperto. Durante il periodo del lockdown, causa Covid-19, è stato chiuso e precluso alle passeggiate, al jogging, ai pic-nic, ai giochi spensierati dei bimbi. Finite le restrizioni è tornato fruibile, ma che squallore. Sì, è frequentato da tante famiglie, soprattutto straniere che rimangono, di sabato e domenica a fare pic-nic (naturalmente senza accendere i barbecue), a pescare, però i pesci catturati si devono rigettare nel lago, a far giocare i bimbi nella zona a loro dedicata. Però il ristorante è chiuso, del teatro nemmeno l’ombra, inoltre i bordi del lago stanno cedendo, cadendo in acqua e le staccionate pure. Le luci che lo illuminavano di notte sono tutte rotte; le piante crescono senza potature e sono piegate verso l’acqua. Di erbacce, cespugli alti ce ne sono tanti; le foglie ingombrano i vialetti. Il luogo mette tristezza ripensando a come era rinato e confrontandolo con l’attuale stato di abbandono. Molte persone gettano il pane secco agli animali che nuotano nel Granieri, soprattutto nutrie che negli anni lo hanno popolato a dismisura e poi oche, germani reali, anatre, tartarughe d’acqua, tritoni, rane, rospi, folaghe, gallinelle d’acqua. Anche la flora vi è ben rappresentata, quella precipua della macchia mediterranea: lentisco, erica da scope, biancospino, orchidee, ciclamini, iris gialli ed alberi d’alto fusto tra cui cerri, aceri, lecci. Si spera che, terminato l’inverno e soprattutto la pandemia, il laghetto Granieri torni ad essere di nuovo un’oasi di pace e bellezza nel cuore di Nettuno.
Rita Cerasani
NETTUNO - I cittadini si lamentano poichè le rate da 4 sono passate a 3
La scure della Tari
E’ piombato come un fulmine a ciel sereno il pagamento della TARI a Nettuno. Certamente i cittadini se lo aspettavano che prima o poi arrivasse, ma non con tali scadenze e tali importi. Ci sono pervenute tante lamentele da parte dei contribuenti perché la TARI, non solo non è stata diminuita, come avvenuto in altre cittadine della città metropolitana di Roma capitale, ma dovrà essere pagata in sole tre rate e non come gli altri anni (in quattro), scadenti il 31 ottobre, il 30 novembre ed il 31 dicembre, quindi ogni importo è maggiorato e di parecchio. Usufruiranno di una riduzione solo le utenze non domestiche, limitatamente all’anno in corso, quelle destinatarie di chiusura totale obbligatoria connesse a motivi di sanità pubblica a causa della pandemia, per il periodo di inattività forzata e per il mese successivo alla riapertura. La tariffa è ridotta del 90% per il periodo di chiusura dell’attività nel limite massimo di 60 giorni e del 45% per il periodo che va dal 61° giorno di chiusura dell’attività e sino al giorno della riapertura, a cui aggiungere gli ulteriori 30 giorni successivi, il tutto nel rispetto del limite massimo di 120 giorni. Ciò non solo a Nettuno, ma in tutta Italia, secondo l’art. 14 bis del regolamento per la disciplina della TARI (tassa sui rifiuti). Per ottenere la riduzione deve essere presentata apposita istanza redatta sulla modulistica messa a disposizione dal portale dell’Ente entro il 30 ottobre. Tutte le istanze pervenute oltre tale termine saranno accolte fino ad esaurimento del fondo appositamente costituito. Ma non finisce qui. Nella richiesta, sottoscritta dal legale rappresentante (corredata da un documento identificativo del medesimo), deve risultare il codice ATECO dell’impresa, il periodo di inattività obbligatoria con gli estremi dei provvedimenti nazionali emanati sulla chiusura e riapertura. Se il richiedente non risultasse in regola con i precedenti versamenti della TARI, l’istanza sarà rigettata. I cittadini si lamentano anche che, pur pagando puntualmente la tassa, Nettuno appare alquanto sporca, trascurata. Solo il centro viene regolarmente ripulito delle cartacce, le foglie cadute copiose in questa stagione, buste, mascherine, escrementi degli animali. In periferia, invece, non passano mai le macchine con le spazzole rotanti per dare una ripulita alle strade, almeno una volta al mese. Se si vuole vedere pulito davanti casa, bisogna armarsi di ramazze e pattumiera e togliere le schifezze di ogni genere. D’estate, poi, sono anni che non passano le macchine, fornite di autobotti, per disinfettare e lavare le vie, soprattutto durante il periodo che stiamo vivendo. Invece tanti anni fa ciò era prassi consueta, sia in centro che nelle periferie. Eppure il costo della TARI è così esoso!
F.L.