APRILIA - Osservatorio sulla Legalità e Sicurezza
Marras presidente
Il Partito Democratico si congratula con Fabrizio Marras, neo presidente dell’Osservatorio sulla Legalità e Sicurezza. “Esprimiamo le nostre congratulazioni per l’incarico e i migliori auguri di buon lavoro a al nuovo presidente, certi che saprà imprimere grande equilibrio e competenza nello svolgimento del suo incarico. Apprendiamo - scrive il Partito Democratico di Aprilia sulla propria pagina Facebook - inoltre l’intenzione del neo presidente di voler collaborare con l’Osservatorio Regionale; riteniamo la sua una ottima decisione, che procede nella direzione tracciata dalla richiesta di istituzione dell’organismo, la cui proposta arrivò proprio dai banchi del centrosinistra il 21 novembre del 2013. Una mozione sull’ordine pubblico che nacque sull’onda degli episodi, gravissimi, perpetrati nei confronti di ex amministratori comunali e dello stesso Marras, all’epoca responsabile regionale dell’associazione «Libera»; l’obiettivo di quella proposta era quello di porre in essere delle strategie (collaborare ad esempio con l’agenzia per i beni confiscati Abecol), proporre, studiare e monitorare i fenomeni di illegalità e di infiltrazione mafiosa sul territorio; nonché incrementare il controllo dell’amministrazione sui suoi atti, a rafforzare le azioni per rendere trasparenti le azioni amministrative, concertare con la Prefettura meccanismi sempre più stringenti di controllo sugli appalti pubblici. L’osservatorio, come è stato giustamente evidenziato, non cerca soluzioni ma è il luogo ideale dove valorizzare e dare forza a tutte le energie della città, disponibili a lavorare nella direzione che riteniamo necessaria per garantire una crescita più consapevole e nel coinvolgimento della comunità intera su questi temi. La società civile e le istituzioni politiche, unitamente alle forze dell’ordine e alla magistratura, nei confronti delle quali va tutta la nostra fiducia, debbono procedere di pari passo in questo cammino ricordando che è sempre necessario infondere, a partire dai giovani, la cultura della speranza”. In questi mesi l’organismo comunale denominato Osservatorio sulla Legalità e Sicurezza è stato da più parti invocato per accendere in città un confronto sulle stringenti questioni di attualità. Lo strumento di dialogo e consulenza è stato criticato prima per la sua composizione e poi per la sua lentezza. In molti sperano che si possa aprire una fase nuova per la gestione e l’utilizzo dell’Osservatorio sulla Legalità e Sicurezza.
P.N.
Ancora nessun risultato dell’arbitrato del professor Bernardino Quattrociocchi
Contenzioso Comune-Asam
Risolvere il contenzioso milionario sulle fatture emesse dall’Asam e contestate dal Comune di Aprilia, rappresenta solo l’ultimo tassello di un processo mirato a risanare i debiti della municipalizzata in liquidazione, esternalizzare tutti i servizi diversi da quelli alla persona – l’ultimo attraverso il nuovo piano parcheggi – e consentire all’amministrazione Terra di decidere per il rilancio di un’azienda alleggerita oppure decretarne la chiusura. Risolvere il nodo delle fatture contestate attraverso l’arbitrato rituale però, ha richiesto più tempo del previsto e ancora oggi, mentre il Comune di Aprilia impegna le risorse necessarie per pagare parte della parcella da 19 mila 018 euro dell’avvocato Gabriele Di Paolo, scelto per assistere l’ente nella controversia contro la sua municipalizzata, non è stata presa una decisione nel merito, nonostante a maggio dello scorso anno, alla nomina del professor Bernardino Quattrociocchi quale arbitro tra le parti, l’amministrazione prometteva che entro settembre 2019 – prima dell’approvazione del bilancio – il consulente avrebbe deciso chi tra Asam e Comune avrebbe dovuto pagare il debito da 3 milioni e mezzo di euro. Ad oggi invece, ancora nessuna decisione. Del resto l’ente di piazza Roma si trova ad affrontare un problema che da subito deve essere parso paradossale: qualunque sia la scelta dell’arbitro sulle fatture contestate, mediante un arbitrato che potrà costare al massimo 40 mila euro, spetterà comunque al Comune di Aprilia pagare o ripianare il debito di Asam, per la quale già paga 1 milione 600 mila euro l’anno - per 5 anni a partire dal 2019 -relativi ai debiti rateizzati in seguito alla rottamazione della cartella esattoriale con l’Inps che chiedeva 11 milioni di euro mai pagati negli anni. Del resto le irregolarità nella gestione di Asam, oggetto di procedure ancora in corso nel 2020 e portate alla luce durante la scorsa consiliatura dalla consigliera di opposizione Carmen Porcelli, erano cosa nota almeno da 10 anni: era il 2 marzo 2010, quando l’allora commissario straordinario Fulvio Farì e il Direttore Generale dell’Asam Fabio Biolcati Rinaldi inviarono al dirigente alle finanze una nota esplicativa precisando che erano stati rinvenuti “documenti contabili e richieste di dirigenti del Comune di Aprilia solo parziali per alcuni servizi aggiuntivi svolti, ma non per tutti quelli fatturati (… ) e molte voci riportate nelle fatture riguardano comunque servizi extra contratto e per i quali non esistono giustificativi”, specificando inoltre che “la registrazione delle fatture (39 e 40) il cui importo complessivo ammonta a 3 milioni 211 mila 444 euro nel bilancio 2008, in assenza di giustificazione, dovranno essere stornate con apposita scrittura da registrare nel bilancio consuntivo 2009, che vedrà dunque aumentare la perdita di esercizio della somma di 3 milioni 211 mila 444 mila euro”. L’atto di contestazione formale da parte del settore finanze e tributi invece, porta invece la data del 7 aprile 2014, quando l’organo di revisione del Comune diede parere negativo rispetto alla legittimità delle fatturazioni e quando gli atti furono esaminati durante la commissione trasparenza del 10 luglio 2015, c’era un elenco sterminato di fatture non pagate, corrispondenti a prestazione di servizi effettuate da Asam malgrado non facessero parte del capitolato di appalto, importi che ammontavano allora già a 3 milioni 839 mila euro; il peso più consistente però riguardava due fatture, le numero 39 e 40, entrambe emesse il 3 febbraio 2009 e relative entrambe a servizi straordinari prestati tra il 2003 e il 2006 e tra il 2007 e il 2008, per l’ammontare di 2 milioni 093 mila euro e 1 milione 118 mila 282 euro, alle quali nel tempo e fino alla messa in liquidazione dell’azienda si aggiunsero poi altri importi. Solo due anni dopo il consiglio comunale votò per la liquidazione dell’Azienda Speciale, solo dopo l’ispezione e i pesanti rilievi del Mef, ma decidere sul futuro della municipalizzata nata nel 2003, per una amministrazione spesso in disaccordo quando si parla di questioni sostanziali, sembra più complicato del previsto.
Francesca Cavallin