Previsti gli straordinari per smaltire le pratiche
Abusivismo edilizio
L’amministrazione sembra decisa a portare avanti la lotta all’abusivismo edilizio, anche a costo di pagare straordinari ai dipendenti che negli orari extra lavorativi saranno chiamati a smaltire l’eccessiva mole di lavoro, tale da lasciare sempre indietro le pratiche relative ai frazionamenti, preliminari all’acquisizione a patrimonio comunale delle aree su cui sorgono immobili abusivi in vista del loro riutilizzo o della futura demolizione. Si muove in questa direzione il progetto intersettoriale per il contrasto all’abusivismo edilizio, approvato dalla giunta con la delibera 19 dell’11 febbraio scorso. Con una spesa di 10 mila euro, l’ente spera di recuperare grazie a 500 ore di lavoro extra il notevole ritardo accumulato nello svolgimento dei procedimenti inerenti agli abusi edilizi, in particolare gli adempimenti relativi agli abusi edilizi con sentenze passate in giudicato e pertanto non più impugnabili. Una mole enorme, se si tiene conto che solo nel 2019 erano stati emessi circa 705 verbali, ma nel 2020 solo 18 immobili a fronte di centinaia di sentenze passate in giudicato erano stati acquisiti a patrimonio comunale, mentre all’inizio del 2021 le pratiche ormai giunte a compimento e per le quali l’amministrazione ha richiesto fondi specifici per la demolizione al Ministero delle infrastrutture riguardavano appena nove immobili. Centinaia sarebbero invece le sentenze passate in giudicato, senza che l’ente sia riuscito a trovare il tempo di mettervi mano. Una criticità emersa in occasione di varie conferenze tra i dirigenti dei settori interessati – in particolare Polizia Locale e Urbanistica – che hanno convenuto sull’esigenza di cambiare rotta. Il lavoro extra procederà in dieci fasi, a partire dalla corretta catalogazione delle sentenze già passate in giudicato e alla verifica della corretta emissione e notifica dei provvedimenti ai diretti interessati, fino alla verifica di ottemperanza alle ordinanze di demolizione e al pagamento delle sanzioni correlate. Infine la fase più tecnica, legata al frazionamento dei terreni in caso di inottemperanza e preliminare all’acquisizione a patrimonio comunale e alla futura demolizione. Lo scopo è quello di uscire da un’impasse prodotta dalla principalmente dalla carenza di organico, ma per risolvere il problema alla radice e agire con le demolizioni vere e proprie bisognerà affrontare e risolvere le criticità legate alla carenza di risorse. Risorse cospicue necessarie per le costose demolizioni.
Francesca Cavallin
Lo chiede il movimento MOVAP attraverso il suo presidente Mammucari
Un tavolo tecnico per la Tari
“L’amministrazione comunale avvii subito un tavolo tecnico con le attività produttive apriliane e la società Progetto Ambiente per dare attuazione, al più presto, alle novità introdotte di recente in materia di Ta.Ri. per l’anno 2021. In questi giorni vari chiarimenti stanno definendo le nuove norme da applicare alle imprese per quanto concerne l’applicazione del poco amato prelievo attraverso il quale si finanzia il servizio di smaltimento dei rifiuti nel nostro territorio”.
Lo chiede il movimento MOVAP attraverso le parole di Alessandro Mammucari.
“Entro il 31 marzo con l’approvazione del Bilancio 2021 si dovranno definire le nuove tariffe e regole sul servizio, in particolare per quanto riguarda le esclusioni delle aree non più soggette al tributo ma soprattutto, la facoltà per le imprese di conferire al di fuori del servizio pubblico i propri rifiuti urbani previa dimostrazione di averli avviati al recupero con la conseguente esclusione dal perimetro di applicazione della TA.RI. salvo la copertura dei soli costi fissi del servizio di smaltimento.
L’eventuale fuoriuscita di utenze non domestiche dal servizio pubblico andrebbe a ridurre il numero di contribuenti TA.RI. e per evitare ricadute sulle famiglie apriliane è fondamentale che la società Progetto Ambiente in qualità di gestore del servizio fornisca al consiglio comunale le informazioni necessarie sull’eventuale riduzione dei costi che è in grado di introdurre per evitare queste ricadute sulle utenze domestiche. Per questo è necessario avviare da subito un tavolo di confronto per dare piena ed efficace attuazione alle novità introdotte sostenendo le giuste richieste del settore produttivo e quello delle famiglie apriliane salvaguardando la stabilità dei conti comunali. Il tavolo deve essere anche il luogo per affrontare le difficoltà create al settore produttivo dai numerosi atti di accertamento inviati a fine anno che in molti casi si sono tradotti in veri e propri salassi per le imprese in particolare per il settore agricolo”.
Riepilogo delle novità introdotte:
a) l’esclusione delle attività industriali ed agricole dal novero dell’attività produttrici di rifiuti urbani ai sensi del novellato articolo 183 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 con conseguente uscita dal perimento di assoggettamento al prelievo TA.RI.;
b) per tutte le utenze non domestiche la facoltà introdotte dall’articolo 238 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 di uscire dalla c.d. privativa comunale e conferire i rifiuti urbani (e non solo quelli speciali come già previsto dall’attuale normativa) a società private per un periodo minimo di cinque anni con conseguente uscita dal perimento di assoggettamento al prelievo sui rifiuti salvo per il pagamento della quota fissa del servizio.
A.P.