La Onlus Karibuni in prima linea in Kenya
Il virus in Africa
Cari amici in Italia il virus maledetto si combatte con la distanza e con le mascherine ma in Africa nello specifico in Kenya non si possono mantenere le distanze... Nelle capanne piccole ci vivono anche 10 persone, nelle case di pochi metri quadrati ci vivono dalle 4 alle 10 persone… Quindi vivono vicini, senza acqua, mascherine se riescono ad ottenerle dalle onlus e poi il sapone… Poco e niente. Noi di Karibuni onlus, in primis sul campo il Presidente Gianfranco Ranieri fa quello che può e qui di seguito ci sono le sue parole: “In queste settimane Karibuni Onlus non si è fermata, anzi. Si è provveduto a fornire di maschere e disinfettanti tutto il personale, ci si sta preparando ad una probabile emergenza alimentare causata dalla perdita del lavoro per migliaia di persone e dalla chiusura di tante attività. In accordo che il Chief e la polizia, Karibuni sarà uno dei centri di distribuzione di cibo per centinaia di famiglie, le serre hanno tanta verdura pronta, ogni giorno ci saranno più di 1000 uova ed abbiamo programmato l’acquisto periodico di camion di farina e fagioli... la comunità di Langobaya conta oltre 12000 persone e noi siamo la prima linea. Poi Kanai ha creato in pochi giorni una cooperativa di donne per produrre mascherine… vecchie macchine a pedali, alcune donne hanno più difficoltà a copiare i campioni che Laura Allegri in questi giorni ha preparato e più di 250 pezzi al giorno non se ne fanno.. ogni giorno le donne vengono pagate in base alla produzione e vuol dire tanto perché tutte così avranno un reddito per la famiglia..si sta organizzando la logistica con nostro personale che va nei villaggi vicini a ritirare, portare in fattoria, contare e preparare per la distribuzione il giorno seguente... per ora stiamo distribuendo alle persone che vanno al dispensario, alla polizia, ai bimbi, ma abbiano richieste già per oltre 5000 pezzi. Sono lavabili, utilizziamo i tessuti locali dai colori allegri, per i bimbi sembra un gioco nuovo. Privati ed associazioni locali ce le ordinano da distribuire nei villaggi dove operano. Abbiano deciso un prezzo politico di 50 sh, costano di più ma non fa nulla, circa 5 euro per 11 pezzi... ogni giorno stiamo provando con donne che hanno le macchine ad insegnare a produrre, speriamo di arrivare ad almeno 500 al giorno perché stimiamo una richiesta di migliaia di pezzi. Ma tante verranno anche regalate da noi. Un nuovo impegno pesante, non previsto. Finché avremo i fondi andremo avanti... ed altre iniziative sono in cantiere per sostenere le comunità e chi combatte questo maledetto virus... non ci tiriamo indietro...come sempre noi ci siamo... qui... in questo angolo di Africa”.
Cari amici non si può capire veramente il disagio in Africa se non ci si è andati di persona, ma non come turisti... Io Rita e Gianni mio marito abbiamo vissuto l’africa nel nostro profondo cuore ed è veramente difficile stare zitti a certi commenti che sentiamo con chi scappa dall’Africa...
Troppa indifferenza per ignoranza... Troppa indifferenza verso l’altrui problema!
Cari amici mentre state con le mani sotto l’acqua corrente... Potabile e la lasciate scorrere indifferenti dello spreco, pensate un secondo soltanto a chi per una bottiglia d’acqua percorre 5 Kilometri a piedi... scalzo e sotto il sole! Ora costretti a casa abbiamo più tempo per riflettere e forse capire quanto fortunati siamo noi in questa parte di mondo... Dio ti prego aiuta noi contro la pandemia ma pensa di più all’Africa perché se quello che sta succedendo qui capiterà li sarà un’ecatombe.
Rita Salimbeni
Volontaria
L’appello de “L’Isola di Ula e Opp” al presidente Nicola Zingaretti
Fondi per il Terzo Settore
Al Presidente Nicola Zingaretti
All’Ass. ra
ALESSANDRA TRONCARELLI
All’ Ass.ra
ALESSANDRA PUGLIESE
p.c. Ai / Alle Consiglieri/e regionali
Gentili
scriviamo per illustrare le condizioni che sta vivendo la nostra associazione culturale di promozione sociale senza fini di lucro, come molte altre organizzazioni simili.
Da otto anni a Pomezia organizziamo attività e iniziative per i bambini e le bambine. Come ludoteca e come Centro giochi educativo siamo una realtà voluta da centinaia di famiglie e collaboriamo come supporto alla genitorialità sul piano educativo e organizzativo attraverso attività ordinarie (laboratori educativi, doposcuola, centri estivi ecc) e con progetti straordinari e innovativi. La nostra attività ha un indiscutibile valore sociale: nei percorsi di socializzazione e di sostegno alle Pari Opportunità, nel contribuire positivamente al tessuto sociale anche attraverso attività gratuite organizzate nelle scuole e nei quartieri, nel creare ricchezza anche attraverso il lavoro regolarmente inquadrato del personale.
Senza contributi pubblici, ma esclusivamente impegnando nostre risorse, da subito (nel 2012) abbiamo allestito con cura una bella sede con attrezzature e materiali di qualità perché siamo convinti che sia giusto dare il meglio alle nuove generazioni. I costi di gestione della sede (notevoli) sono sempre stati a totale nostro carico.
In questi otto anni abbiamo mantenuto in equilibrio i conti con un grande lavoro dei volontari e del personale retribuito. La chiusura dai primi di marzo per il Covid-19 e le grandi incertezze per il futuro mettono a rischio la possibilità di continuare un percorso importante e indispensabile alla comunità perché abbiamo offerto soluzioni pratiche a problemi quotidiani e concreti delle famiglie là dove i servizi pubblici erano e sono assenti, consentendo la partecipazione anche alle fasce più deboli della popolazione.
Sinora nessun provvedimento governativo e regionale ha contemplato realtà come la nostra. Quindi scriviamo per rappresentare un’esigenza concreta: chiediamo alla Regione di erogare fondi finalizzati al sostegno delle spese vive che gravano sulle associazioni e che sono per noi insostenibili per i divieti di operare a causa del lockdown, come richiesto dalla campagna #Nonfermateci del Forum Permanente del Terzo Settore (www,forumterzosettore,it). Se questo non avverrà saremo costretti, con dolore ma inevitabilmente, a scrivere fine ad una storia positiva di partecipazione, integrazione e socializzazione di cui la comunità in cui operiamo e viviamo ha beneficiato. Sarà una perdita anche economica perchè scomparirà dal panorama cittadino una struttura che ha dato lavoro con i servizi che organizzava e ha permesso a donne e uomini di andare a lavorare con la tranquillità di affidare i propri figli in un luogo sicuro a persone competenti e capaci.
Cordialità
Valeria Petricca, presidente
L’Isola di Ula e Opp
Punto di ascolto
Con Maria Rosa Fucci, psicologa, psicoterapeuta ed ex dirigente responsabile dell’Unità operativa di neuropsichiatria infantile (UONPI), andiamo alla scoperta di questo importante punto di riferimento e di ascolto per i bambini, i ragazzi e le famiglie di Pomezia e Ardea. Di seguito, il link al video (che potete trovare anche sulla pagina Facebook dell’Associazione): https://youtu.be/K-HlZI9QD2w
Francesca Romana Caponecchi