Negli ultimi 15 giorni nella nostra città sono stati registrati soltanto cinque nuovi contagiati e purtroppo due deceduti
Coronavirus: Pomezia ha passato la fase critica
Il 30 aprile a Pomezia il numero storico dei contagiati da coronavirus totali è 55, di cui 4 deceduti, 21 positivi (15 in isolamento domiciliare + 6 in ospedale), 30 guariti. Ci eravamo lasciati il 15 aprile con 50 contagiati totali, di cui 2 deceduti, 25 positivi (17 in isolamento a casa, 8 in ospedale), 23 guariti. Quindi rispetto al 15 aprile in cui i contagiati totali erano 50, abbiamo avuto soltanto 5 contagiati in più, anche se purtroppo vi sono stati altri due deceduti, due donne che ci dicono avere anche altre gravi patologie.
Il dato fondamentale è che sono diminuite le persone positive, da 25 a 21, soprattutto sono aumentati i guariti da 23 a 30, quindi ben 7 in più. Il dato fondamentale è che i guariti 30 hanno superato di gran lunga i positivi 23, ciò attesta che attualmente a Pomezia abbiamo superato la fase critica. Quindi attualmente con una popolazione di circa 63.000 abitanti, abbiamo un contagiato ogni 2.739 persone e fino ad ora una mortalità molto bassa (uno ogni 15.750 abitanti).
Merito delle norme stabilite e dei controlli effettuati, merito soprattutto dei cittadini che si sono mostrati responsabili, questo ha impedito un espandersi dell’epidemia come purtroppo è avvenuto in altre zone italiane e non solo. Certo ora preoccupa un po’ tutti la fase due che va gestita con eguale responsabilità ma senza andare in paranoia. Prendiamo esempio dai nostri medici ed infermieri che hanno affrontato con coraggio il virus.
A tal proposito vorrei ricordare che, cito dati ufficiali, nel 2017 Pomezia ha avuto 496 decessi e nel 2018 i decessi sono stati 466 (uno ogni 135 abitanti) causati soprattutto da malattie. Quindi da sempre cerchiamo di contrastare gravi patologie vedi il cancro, gli infarti ecc.. che sono causa di una non trascurabile mortalità, ora dobbiamo imparare a contrastare anche questo virus che, se si rispettano le regole, può essere meno letale di altre patologie. Quindi senza farci prendere dal panico, fino a quando non vengono approntate cure più efficaci e un vaccino risolutivo, è giusto che si debbano rispettare le prescrizioni previste a tutela della propria salute e di quella degli altri; nel contempo bisogna fare aprire le attività e farle lavorare in sicurezza, altrimenti molte chiuderanno definitivamente e tante famiglie andranno in miseria. Che dire: Io speriamo che me la cavo!
A.S.