Quando le brutte condizioni metereologiche bloccano i collegamenti su strada e su rotaia riflettiamo e constatiamo che siamo rimasti a 2000 anni fa
La storia dei collegamenti con il nostro territorio
Sono bastati i primi grossi temporali autunnali del 5 e 6 ottobre per mandare in tilt per alcuni giorni la circolazione ferroviaria fra Roma e Latina, linea Roma - Napoli (via Formia), e sulla Roma - Nettuno con il transito sospeso per i danni provocati dal maltempo agli impianti tecnologici della linea e della stazione di Torricola. La stessa Pontina è stata chiusa per cedimento del manto stradale in un tratto che attraversa il Comune di Terracina, La situazione del traffico su tutta la Pontina, che in condizioni normali è critico, con questa nuova emergenza è diventato subito ingestibile. Quando accadono queste emergenze si ripropongono in maniera prioritaria i collegamenti viari e su ferro con Roma.
Durante l’impero romano il nostro territorio era collegato dalla: via Severiana (odierna via litoranea) che collegava Portus (Fiumicino) con Terracina. La strada si snodava prevalentemente lungo la costa a tratti più interna dell’attuale strada; via Laurentina che partendo da porta San Paolo raggiungeva la via Ostiense. Da lì, dopo un breve tratto se ne distaccava e per raggiungere la via di Castel di Decima, entrava poi nella selva Laurentina e li si divideva, una strada andava verso il mare per ricongiungersi con la via Severiana mentre un’altra, odierna via di Pratica di Mare, raggiungeva l’antica Lavinium; via Ardeatina che è praticamente l’odierna Laurentina che conduceva da Roma ad Ardea. Un’altra strada antichissima era l’Albunea che collegava Albalonga con l’Antica Lavinium, l’attuale Albano Torvaianica. Infine vi era la via Satricana che conduceva alla citta di Satricum sul fiume Astura l’odierno borgo le Ferriere, in provincia di Latina. Che praticamente è l’attuale strada denominata Ardeatina. A distanza di 2000 anni è cambiato molto poco, infatti a questi collegamenti viari, peraltro tenuti in maniera pessima, si sono aggiunti soltanto: la linea ferroviaria Roma Napoli, terminata nel 1927, e che nel luglio del 1920 vede attivato il primo tratto Roma-Campoleone con la realizzazione della stazione di Santa Palomba. L’attuale Pontina progettata alla fine degli anni trenta che doveva collegare l’Esposizione Universale del 1942 (EUR) con le città nuove della bonifica. Si chiamava via Mediana, poi nel dopoguerra Pontina. I lavori iniziarono nel 1939 e furono interrotti con lo scoppio della guerra. Ripresero nel dopoguerra e terminarono nei primi anni ’50 fino a Borgo Piave (Latina), successivamente fu prolungata fino a Terracina. Il raddoppio attuale avvenne negli Anni 70-71 e subito dopo la strada era già insufficiente. Ora sappiamo tutti cosa è diventata.
Parliamo ora delle occasioni perdute: 10 agosto del 1924 si realizza il primo tratto della Roma Ostia Lido. Nel 1946, si prolunga il tracciato fino a quello attuale e avendo in progetto il prolungamento fino a Torvaianica. Nel 2004 il progetto di prolungamento fino a Torvaianica, grazie all’allora consigliere regionale Luigi Celori, viene rifinanziato, ma poi la successiva amministrazione regionale dirottò i soldi altrove. Un’altra occasione perduta è stata la realizzazione di una rete metropolitana. In tal senso vi sono stati tanti progetti. Quello più fattibile fu caldeggiato fin dagli anni ‘70 che prevedeva un allaccio sulla Roma Ostia all’altezza di Mezzocammino, quindi oltre il Raccordo Anulare e che arrivava fino all’attuale polo biomedico e poi al nuovo cimitero di Roma e da qui a Pomezia potendo poi proseguire volendo fino ad Ardea. Era un progetto facile da realizzare, ma non se ne fece nulla.
Accadde poi nel 1997 che, ancora grazie al consigliere regionale Luigi Celori, vengono stanziati 100miliardi di lire per un collegamento su rotaia Pomezia- Santa Palomba che le Ferrovie dello Stato avrebbero dovuto realizzare e poi gestire. Le Ferrovie si tirarono indietro perché consideravano la gestione antieconomica e il finanziamento passò al Comune di Pomezia per realizzarvi una strada di collegamento.
Negli anni le varie amministrazioni non hanno combinato nulla e lo stesso finanziamento si è ridotto a circa 19 milioni, fino a quando quella di Fucci ha deciso di rinunciare ad una nuova strada e dirottare il finanziamento alla realizzazione dell’ampliamento di via di Valle Caia, sperando che almeno questo ampliamento si realizzi. Anche se ultimamente l’attuale amministrazione sembra essersi dimenticata di questo progetto.
Anche la storia della nuova autostrada che doveva collegare Roma con Latina ha avuto alterne vicende. Nel corso degli anni ha assunto tre diverse denominazioni: Corridoio Tirrenico Meridionale (2004), Corridoio integrato intermodale (2006) e ora Autostrada a pedaggio A12-Roma (Tor De Cenci)-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone. È una storia lunga 24 anni. Inizia nel 1990 con la Giunta Landi, nel 2004 viene rilanciata da quella di Storace, nel 2006 da Marrazzo, poi dalla Polverini e oggi sostenuta da Zingaretti.
Attualmente il nuovo progetto prevede la realizzazione di un collegamento autostradale tra la A12 “Roma – Civitavecchia” e la SR148 Pontina in località Tor de’ Cenci, per una estensione totale di circa 16 km. Un secondo tratto che percorre quasi per intero l’attuale Pontina inizia in località Tor de’ Cenci, e termine prima dell’abitato di Latina, in località Borgo Piave, per una estensione totale di circa 55 km. Il sistema è interconnesso con il Collegamento Cisterna-Valmontone, lunghezza di 31,5 Km, in località Campoverde.
Cosa fare? Sicuramente la nuova autostrada Pontina; una rete metro magari riprendendo il vecchio progetto della deviazione di Mezzocammino con qualche necessaria modifica dovuta a nuovi insediamenti, la messa in sicurezza delle principali strade esistenti.
A.S.