Il consigliere regionale Michela Califano si avvia alla conclusione dell’incarico di commissario del partito a Pomezia
Il Partito Democratico verso il congresso
L’on Michela Califano, consigliere regionale del Pd nella Regione Lazio, è da circa un anno commissaria del Pd pometino, carica che terrà fino al prossimo congresso di sezione.
- On. Califano quando inizieranno i tesseramenti per il congresso di sezione, come fare per tesserarsi, quando scadranno i termini e quando poi si terrà il congresso?
“Il tesseramento è iniziato lo scorso 7 ottobre ed è coinciso con l’evento al quale ho partecipato insieme al vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori sul Next Generation Lazio. Un modo per ritrovarsi in presenza, aprire la fase congressuale ma anche guardare concretamente a Pomezia. All’interno del Next Generation Lazio, il piano al quale stiamo lavorando per il rilancio della Regione attraverso i fondi europei e il Pnrr, è infatti presente un passaggio fondamentale sul polo farmaceutico di Pomezia. Per quanto riguarda il tesseramento c’è un ufficio che nelle prossime ore stabilirà il programma dei prossimi appuntamenti. È possibile tesserarsi fino al 15 novembre. Poi ci sarà l’assemblea congressuale. La data del congresso è prevista tra il 26 novembre e il 19 dicembre”.
- Le voci raccontano di un congresso battagliato con due gruppi a contendersi la guida del partito pometino. Uno con riferimento il consigliere comunale Stefano Mengozzi e l’altro il consigliere comunale Paolo Zanin. Quindi le toccherà stare “in campana” fino all’ultimo giorno di commissariamento.
“In realtà si tratta di voci infondate. Non c’è alcun ‘contendersi la guida del partito’. Io ritengo al contrario che ci siano tutte le condizioni per un congresso unitario. Paolo e Stefano lavorano molto bene insieme. Io vedo un gruppo consiliare unito, che collabora e presenta atti unitari all’amministrazione. Non ho mai avuto l’impressione ci fossero voci contrapposte”.
- La pandemia ha limitato di molto l’attività politica, quindi abbiamo visto poco la Michela battagliera conosciuta a Fiumicino. Che Pd ha trovato e che Pd lascia?
“La pandemia ha purtroppo limitato l’attività politica di tutti. Al mio arrivo ho trovato un Pd lacerato che non ha saputo fare sintesi e ritrovarsi non per mancanza di volontà. L’impossibilità di incontrarsi, di un vero confronto di persona e in presenza non ha aiutato. Il web sì ci ha permesso di rimanere in contatto ma non è la stessa cosa. Penso comunque che il lungo commissariamento abbia portato a una riflessione attenta di tutti. Oggi abbiamo un Pd a tutti i livelli differente da quello di un paio di anni fa. Questo è indubbio”.
- Lei ha condiviso a livello regionale l’accordo Pd-Cinque Stelle eppure ho visto che in questo anno di commissariamento lei non ha avuto nessun rapporto con l’amministrazione grillina di Pomezia. E’ stata una sua scelta oppure sono stati i grillini ad ignorarla? Che idea si è fatta di questa amministrazione pentastellata?
“Io credo fortemente a un accordo organico con il Movimento 5 Stelle. Non è più un movimento da ‘vaffaday’ ma un partito di Governo che ha capito che fare opposizione è una cosa e amministrare un’altra. C’è stato un grosso mutamento e lo dimostra l’azione di governo nel Lazio. Siamo stati la prima regione ad avviare una collaborazione fattiva con il M5S basata su punti con l’obiettivo di dare un valore aggiunto all’azione amministrativa. E questo grazie all’intelligenza di Nicola Zingaretti e di alcuni esponenti, oggi importanti dirigenti del Movimento. Il Lazio è stato un laboratorio che poi ha fatto sì che ci fossero degli accordi come Napoli. Dove Pd e 5S vanno con idee ben precise si vince. L’abbiamo visto in molti comuni del Lazio: ci sono state tante liste civiche che hanno visto la presenza insieme di importanti esponenti territoriali di Pd e 5S. Dispiace molto che per l’impuntatura di una donna sola al comando che ha terminato rovinosamente la sua esperienza di governo non sia riuscito l’accordo a Roma. Avremmo potuto vincere al primo turno. Penso che anche a Pomezia uno dei comuni più importanti della città metropolitana, così come lo è stato per Guidonia, si possa iniziare a pensare a un accordo di questo tipo e capire se ci sono le condizioni per presentarsi insieme alla prossima tornata elettorale”.
- Pomezia è un grande polo produttivo non solo regionale eppure il Pd locale non è stato quasi mai all’altezza di questa grande realtà presente nel territorio comunale? Vi è speranza che le cose cambino?
“Che ci sia un interesse lo dimostra la mia mozione presentata in Consiglio regionale per la valorizzazione del polo farmaceutico di Pomezia, tematica inserita all’interno del Next Generation Lazio e presentata lo scorso 7 ottobre proprio a Pomezia con il vicepresidente Daniele Leodori. Il polo produttivo è qualcosa in cui noi crediamo fortemente”.
- Nelle prossime amministrative di Pomezia si potrebbe ripetere anche nella nostra città l’alleanza regionale Pd- M5S?
“Come ho già detto credo che come lo è stato per molti Comuni del Lazio anche Pomezia debba riflettere se ci sono le opportunità di un accordo con il M5S”.
A.S.