Il Litorale • 15/2019
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ANNO XIX - N° 6 - 16/31 MARZO 2019 Il Litorale Pag. 3
nell’osservare cosa era stato pe-
scato. Il porto poi, pieno di ban-
chetti di pizza al taglio, di gelate-
rie, di ristoranti aveva un suo in-
confondibile odore ed a me, pia-
ceva spesso appartarmi sulla sco-
gliera di ponente e restare incan-
tato dalle onde che lì erano più
gonfie e scure. Ma il mio luogo
prediletto era il ponte della ferro-
via, quello dalla stazione centrale
porta a Santa Teresa sul quale
chiedevo sempre ai miei genitori
per potermi far vedere passare il
treno della linea Roma Nettuno.
Ero appassionato di treni che
avevano come un effetto ipnotico
su di me tanto che, di lì a poco,
cominciai a collezionare i famosi
trenini Marklin, una passione che
durò circa vent’anni. Finalmente
dal 1964 i miei genitori si decise-
ro a scegliere Anzio come luogo
stabile di villeggiatura anche se,
ogni anno, cambiavamo apparta-
mento: da Viale Paolini a Via
Gramsci, da Via Cupa a Santa
Teresa. A poco a poco anche la
cerchia delle mie amicizie si al-
largò incredibilmente in quanto,
ad Anzio, c’erano tantissimi ro-
mani con figli della mia età e
molti di loro diventarono, negli
anni, “grandi amici” con alcuni
dei quali lo sono ancora. Quante
risate, quanti amori finiti bene o
conclusisi nella disperazione!
Quanta musica dal jukebox del
Tirrena o dal mangiadischi a ca-
sa di qualcuno. Quanti film visti
nella arena all’aperto Antium e
nel Cinema Estivo, quante corse
fatte fino a Nettuno per sfondarci
di bombe calde alla marmellata!
Erano anni pieni di leggerezza,
aggregazione e vera condivisio-
ne. Erano gli anni della giovinez-
za ed Anzio, era stata la sceno-
grafia perfetta della mia libertà”.
Una cosa è certa, anche dalle pa-
role di Verdone, si evince che
l’Anzio di gran moda era quella
degli anni 60’/70’ prima che, le
“nuove” Amministrazioni comu-
nali ne facessero lo scempio che
ne hanno fatto. Il capogruppo del
M5S Rita Pollastrini, ha invece
fatto sapere: Tre anni fa da attivi-
sti scrivemmo al sindaco per
chiedere il rispetto della legge
che istituisce l’URP e ci venne ri-
sposto che non era previsto in or-
ganico. Lo scorso anno da consi-
gliere comunale interrogai il nuo-
vo sindaco sullo stesso tema e ri-
spose che era previsto nel nuovo
organigramma dell’Ente e che
presto sarebbe stato attivato. Eb-
bene, dopo un anno, è arrivato
l’ufficio turistico ma, per l’URP,
nulla e stato ancora fatto. Eppure
l’URP non è un ufficio informa-
zioni ma l’interfaccia tra le istitu-
zioni ed i cittadini, per indirizza-
re, facilitare e gestire ogni tipo di
rapporto con l’Ente pertanto, que-
sta volta, ho richiesto al Diparti-
mento Della Funzione Pubblica
ed al Prefetto l’attivazione di
eventuali poteri sostitutivi.
Tito Peccia
La ormai famosa imbarcazione di
Legambiente “Goletta Verde”,
giovedì 8 agosto, ha fatto tappa
nel porto di Anzio. L’imbarcazio-
ne che naviga continuamente lun-
go le coste italiane per monitora-
re la salute del mare e dei litorali
italiani, denunciare abusi ed ille-
galità, promuovendo buone prati-
che di gestione dei territori, è sta-
ta ormeggiata nel porto neronia-
no, davanti al ristorante Romolo
al Porto dove è stata organizzata
anche una conferenza stampa sui
problemi e le potenzialità del ter-
ritorio. Per l’occasione il locale
Circolo di Legambiente Le Ron-
dini presieduto da Anna Tomas-
setti, ha organizzato una mostra
fotografica sui fondali del mare
di Anzio Dai rilevamenti effettua-
ti quindi dalla Goletta Verde, sa-
rebbe stata poi confermata la pu-
rezza delle acque marine della
città. Anche se infarcita di una
buona dose di retorica, estrema-
mente simpatica è stata la lettera
aperta che l’attore e regista Carlo
Verdone, prima del conferimento
della cittadinanza onoraria, ha
voluto indirizzare alla città di An-
zio. Queste le sue parole: “Il con-
ferimento di questa Cittadinanza
Onoraria mi riempie di gioia e,
di questo, ringrazio il sindaco
Candido De Angelis, tutte le Isti-
tuzioni che lo hanno appoggiato,
l’amico Bruno Parente che ha la-
vorato al progetto e, non ultimi, i
cittadini di Anzio che mi hanno
mostrato negli anni tanto affetto.
Per l’occasione, con vero piace-
re, insieme al sindaco, abbiamo
deciso di contribuire alla realiz-
zazione della “Cittadella di Pa-
dre Pio, Casa Socio Sanitaria Pe-
diatrica Oncologica Madonna di
Fatima”, devolvendo l’intero in-
casso, della serata tenuta a Villa
Adele, alla meritevole opera dei
Discepoli di Padre Pio, per la cu-
ra di bambini gravemente malati.
La mia storia con Anzio ha inizio
nei primi anni 60’ quando, i miei
genitori, cominciarono a trascor-
rervi diversi weekend per andare
a trovare alcuni loro amici, che vi
avevano una casa o una villa.
Generalmente erano medici, av-
vocati, architetti, professori di
quell’alta borghesia romana che,
in quell’epoca, aveva scelto An-
zio come luogo di vacanza e di ri-
poso. Tra l’altro, il fratello di mia
madre Ermanno, aveva sposato
una bellissima donna anziate:
Elisabetta Pomante che, tutti noi,
chiamavamo Bettina. Quindi
spesso si andava a casa Pomante,
dove, i genitori di Bettina, Teresa
e Nicolino, ci accoglievano sem-
pre con pranzi straordinari. Tere-
sa in particolare era continua-
mente da me interrogata affinché
mi parlasse di Anzio e della sua
storia e lei, con pazienza e tanto
amore, mi ricordava sempre tanti
episodi della sua cittadina, so-
prattutto quelli legati alla guerra
e, ovviamente, allo Sbarco di An-
zio. Non so quanti soldati tede-
schi si presentarono affamati e fe-
riti alla sua casa e quanti altri,
tra americani ed inglesi, cercava-
no di potervisi lavare e medicare
e, gni soldato che entrava a casa
sua, finiva sempre con il lasciare
il suo indirizzo, per poter ricam-
biare, magari un giorno, l’acco-
glienza ricevuta. Quindi, anno
dopo anno, cominciai a provare
anche un grande affetto per Anzio
dove, chiedevo sempre di poter
andare al porto, per poter vedere
i pescherecci che rientravano con
la gente che si accalcava curiosa
Il sindaco Candido De Angelis e il Consiglio comunale hanno individuato il grande attore-regista che ha avuto lunghi rapporti con la città neroniana
Cittadinanza onoraria a Carlo Verdone
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