La giovane antropologa a capo del Circolo Le Rondini di Anzio e Nettuno
Mariani presidente Legambiente
Il Circolo di Legambiente “Le Rondini” di Anzio e Nettuno ha una nuova, giovane, presidente. Si chiama Manuela Mariani, ha 26 anni, abita ad Anzio ed è laureata in antropologia. Sostituisce la storica presidente de “Le Rondini”, Anna Tomassetti, che d’ora in poi la affiancherà come vicepresidente. Ad Anna va il ringraziamento di tutti i soci per aver guidato il circolo negli ultimi 16 anni con un’infaticabile azione.
Manuela era già stata nominata vicepresidente del circolo e responsabile dei giovani che sempre più numerosi partecipano alle campagne della nostra associazione. E’ stata la referente del progetto europeo Una Goccia Nel Mare, è stata responsabile del Campo Di Volontariato per Tor Caldara 2021 ed attualmente collabora con progetti italiani ed europei di Legambiente Lazio e Legambiente nazionale.
Porterà avanti l’azione di questo circolo che, fondato nel 1983 e con un grande passato, ha davanti mille sfide per la difesa dell’ambiente, della vita e della convivenza pacifica nel nostro territorio.
Denunciare subito un uomo violento
Ogni tipo di violenza sulle donne è anche, e sempre, sia violenza fisica che violenza psicologica.
Una donna vittima di abusi o di violenza rimane allo stesso tempo vittima di un trauma che si porterà dietro per anni. Come fossero vere e proprie stigmate che la donna è costretta a subire.
Tenendo conto che nella maggioranza dei casi una donna vittima di violenza raramente denuncia sin dall’inizio. E questo per via, di una violenza psicologica, per cui la vittima vive una sorta di senso di colpa che la porta a giustificare l’abuso fisico.
Molte donne si convincono che in fin dei conti quello schiaffo, quel pugno o quel calcio è dovuto a un loro comportamento errato. In questa maniera, di fatto, la donna si sente corresponsabile insieme al marito di quanto accaduto.
La componente psicologica, però, gioca un ruolo drammaticamente fondamentale anche dopo la violenza fisica.
Certo. Ciò che rimane è un profondo trauma. Molte donne si sentono marchiate a vita per l’abuso subito. Ecco perché, in casi come questi, è fondamentale farsi aiutare.
Ma chi sono questi carnefici? noi possiamo avere sì dei campanelli d’allarme, ma molto spesso le persone che si rivelano violente conducono una vita impeccabile, sono professionisti affabili, che poi si trasformano in “orchi” appena rientrano a casa. Il punto è che le ragioni per cui si diventa violenti sono soltanto alibi che i carnefici si danno: mi è capitato di imbattermi in uomini, professionisti di apparente specchiata moralità, volevano che il piatto di pasta fosse fumante già sul tavolo appenano apriva la porta di casa, altrimenti la moglie sarebbe stata picchiata.
L’uomo violento non tollera l’indipendenza della partner; quest’ultima non è vissuta come entità autonoma e separata (questa è una delle spiegazioni per cui la violenza più manifesta nell’uomo scaturisce, per la stragrande maggioranza dei casi, alla fine di una relazione in cui l’uomo violento non accetta la separazione dalla partner). Di conseguenza, ciò che si va ad instaurare nella coppia è una relazione di tipo “simbiotico”: una relazione talmente stretta da annientare l’esperienza delle differenze e il sentimento stesso.
L’uomo violento crede di amare la propria partner, ha una difficoltà enorme a mettersi in discussione e tende a negare i propri comportamenti aggressivi fino a ritenersi, in casi estremi, lui stesso una vittima.
Un carnefice non sarebbe tale se non avesse la sua vittima. È qui che comincia la violenza psicologica, per cui l’uomo tende a isolare la donna dai suoi amici, dalla sua famiglia; tende a mettere la famiglia in cattiva luce; tende in qualche maniera a rendere la donna dipendente da lui perché in realtà è l’uomo ad aver bisogno di quella dipendenza vittima-carnefice.
E da qui, immagino, nasce il fatto che per una donna è sempre difficile denunciare sin da subito.
Esattamente. La donna vive, come abbiamo detto, una sorta di senso di colpa: si sente lei per prima responsabile della violenza. Ma, soprattutto, in questi casi si instaura una sorta di circolarità della violenza: prima c’è la luna di miele, dunque c’è apparente affetto, dopo cominciano i primi segni di violenza, magari uno schiaffetto, ma subito l’uomo si scusa, dice che non capiterà mai più, che è colpa magari dell’alcol o dello stress. E così torna la luna di miele, che però poi si trasforma ancora una volta in nuova violenza aumentata di grado: lo schiaffo o il pugno si fanno via via più forti in questa continua circolarità.
Da qui nasce la difficoltà a denunciare.
Non è facile. La donna si sente come chiusa in una sorta di carcere mentale.
Ma quando la donna trova la chiave giusta riesce ad uscire. Ripeto: non è facile. Ci sono casi di donne che hanno denunciato il marito anche dopo 20 anni di violenze subite.
Fondamentale è denunciare subito. Sin dal primo schiaffo, o dal primo pugno. L’errore è cominciare a giustificare o a scusare il proprio partner. Non bisogna mai aspettare. Anche perché un uomo violento è anche bugiardo: ci dirà che è stato un errore, che non capiterà mai più, ma non è vero. Si illude, forse, anche lui per primo che può cambiare, ma non è poi quello che accade.
La violenza di genere è un fenomeno ancora sommerso, sono tante le donne che non parlano con nessuno della violenza subita e che non denunciano, sono ancora poche le donne che si rivolgono ad un centro antiviolenza o in generale ad un servizio specializzato.
La cosa più preoccupante è che queste azioni sarebbero davvero essenziali per aiutare la donna ad uscire dalla violenza.
Per questo motivo le politiche di sensibilizzazione sono essenziali per trasmettere il messaggio che parlare della violenza subita ed entrare in contatto con le istituzioni e i servizi dedicati costituiscono una preziosa fonte di aiuto. Tant’è vero che le donne che provano ad uscire dalla violenza e lasciano il partner violento, spesso tornano con lui proprio perché non hanno cercato aiuto in risorse esterne all’ambiente familiare.
È importante far crescere la consapevolezza femminile rispetto a quanto subito.
Anna Silvia Angelini
Scrittrice
Assemblea generale dell’ANCRI a Fermo
Confermato Bove
L’ANCRI (Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana) dalla sua nascita nel 2013 ha avuto ne Il Litorale il primo giornale a darne notizia e non poteva mancare anche ora al termine del suo IV Congresso Nazionale di ringraziare la Redazione per l’attenzione sempre avuta nei nostri confronti.
Oltre 500 insigniti iscritti all’Associazione Nazionale degli Insigniti dall’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI), provenienti da varie parti d’Italia e dall’estero, si sono riuniti a Fermo per eleggere i propri organi statutari.
L’assemblea generale si è conclusa con la riconferma del presidente Tommaso Bove e la determinazione a proseguire, con sempre maggiore impegno, la promozione dei principi e dei valori richiamati nella nostra carta Costituzionale e dei simboli della Repubblica con l’assicurazione di un forte impegno in favore delle future generazioni.
“Nemmeno le misure sanitarie per fronteggiare l’emergenza coronavirus hanno fermato le attività istituzionali dell’ANCRI – ha sottolineato il presidente Tommaso Bove – proseguite con eventi organizzati da remoto e sulle emittenti televisive che hanno visto la partecipazione delle più alte cariche istituzionali a livello centrale e territoriale”.
Nonostante i passati mesi di lockdown l’Associazione non si è mai fermata, celebrando con importanti iniziative nazionali e locali la Giornata nazionale della Bandiera, la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera, la Festa della Repubblica, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. A queste si sono aggiunte – come ha ricordato il presidente Bove – la Giornata della Memoria e del Giorno del Ricordo degli istriani, fiumani e dalmati, la Giornata della memoria per le vittime del terrorismo, la Giornata della pace della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, la Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Il presidente Bove ha quindi sottolineato l’importanza del Comitato Etico dell’ANCRI, istituito per assicurare la piena corrispondenza delle le iniziative promosse dagli associati, a tutti i livelli, alle finalità statutarie dell’associazione.
Bove si è poi soffermato sul vessillo ufficiale dell’ANCRI, ideato dall’araldista Michele D’Andrea, che riflette l’immagine del sodalizio e il suo legame con l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ed è stato lo stesso D’Andrea a illustrare il significato simbolico della bandiera, composta da un campo d’azzurro caricato al centro dalla croce dell’Ordine, il tutto bordato di rosso e di verde, i colori del nastro dell’OMRI.
A conclusione del suo intervento, il presidente ha illustrato anche le modifiche dello Statuto e del Regolamento Elettorale del sodalizio, ispirate ai principi fondamentali di democrazia, delle pari opportunità e dell’uguaglianza degli associati, oltre alla centralità dell’organo assembleare.
Impeccabile l’organizzazione curata dallo stesso presidente Bove e da Francesco Avena e Domenico Garofalo della presidenza nazionale dell’Ancri, in collaborazione con il delegato regionale Marche Sandro Coltrinari e il presidente della sezione di Fermo Francesco Ciro Luigi Pavia.
L’assemblea generale dei soci ha eletto consiglieri di presidenza nazionale Francesco Avena, Maria Carla Bocchino, Domenico Garofalo, Franco Graziano, Antonio Montalbano e Francesco Tagliente. Nel corso dell’assemblea sono stati eletti anche i trenta Consiglieri nazionali e il Collegio di garanzia.
LegalizzAnzio
Esprimiamo soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa “LegalizzAnzio 2” organizzata insieme agli amici del Movimento 5 Stelle di Anzio. L’ampia partecipazione e il coinvolgimento nel dibattito dei cittadini e delle cittadine presenti dimostra che la Città non è rassegnata allo stato di cose attuale e ha voglia di impegnarsi nella costruzione di un futuro diverso.
Vogliamo continuare su questa strada, organizzando nei prossimi mesi altre iniziative di questo tipo.
Parleremo di diversi temi programmatici, anche perché, come hanno detto i relatori intervenuti domenica, la legalità non è una questione a sé stante, ma è trasversale a tutte le politiche. Speriamo di coinvolgere sempre di più la cittadinanza in questo percorso e che altre forze si aggiungano presto.
Alternativa per Anzio